Il regista Rocco Mortelliti, nativo di Ceprano, nel 2010 dirige la trasposizione cinematografica del romanzo scritto da suo suocero Andrea Camilleri “La scomparsa di Patò”. Il film è uscito nelle sale cinematografiche due anni dopo, nel 2012. La trama e l’ambientazione storica seguono alla lettera il romanzo ed entrambi sono ambientati nel 1890 a Vigata, città immaginaria nella quale, durante la processione del venerdì santo che precede la Pasqua è allestita la sacra rappresentazione dell’antico dramma della Passione di Gesù “Mortorio”. Il ruolo di Giuda è interpretato dal ragionier Antonio Patò ( Neri Marcorè ), funzionario di banca sposato con Elisabetta ( Alessandra Mortelliti ). La scena “clou” è quella in cui, dopo aver tradito Cristo, il ragioniere scompare dal palcoscenico da una botola immerso tra le fiamme e il fumo. Sembra che, al termine della Passione, il ragioniere sia sparito senza lasciare traccia di sé. Paolo Giummaro ( Nino Frassica ), maresciallo dei Reali Carabinieri ed Ernesto Bellavia ( Maurizio Casagrande ), delegato, iniziano le indagini. In paese, con il trascorrere degli anni, girano voci sulla sua scomparsa e su di un muro appare una poesia cantata da alcuni ragazzini in cui si dice che Patò sia finito come Giuda. Le testimonianze della moglie, dei colleghi e di altri paesani, oltre che alle autorità civili e religiose, porteranno il delegato e il maresciallo alla conclusione che il ragioniere ha orchestrato la sua scomparsa per fuggire assieme all’amante Rachele Infantino ( Alessia Cardella ). “La scomparsa di Patò” è stato girato a Naro in provincia di Agrigento e si differenzia dal romanzo in quanto, mentre in quest’ultimo il delegato Bellavia è siciliano, nel film è napoletano. Gli scienziati inglesi Alistair O’Rodd e M.C.Enscher, presenti nel romanzo, non si ritrovano nel film. Personaggio inventato, nella trasposizione cinematografica, è quello del barbiere Totò ‘U mutu, interpretato dallo stesso regista. La canzone finale è eseguita da Neri Marcorè ( Patò ) assieme a Danilo Formaggia ( Marchese Simone Curtò ), la cui professione è quella di tenore.
* Veroli 12 marzo 2017. Gabriele Mattacola.
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