20.10.16

ANNALISA GABRIELE FIORI DI PAROLE

A distanza di quattro anni dall’uscita di “Fiabe senza pretesa”, la giovane scrittrice Annalisa Gabriele, funzionaria presso l’Agenzia delle entrate di Sora, ha pubblicato la raccolta di poesie “Fiori di parole”. 

In essa troviamo le poesie da lei scritte in questi ultimi anni. Nella prima, “Un haiku”, ci dice che, sotto una luce immensa, sente dentro di sé
tanto fuoco. 

Vi sono poi
le poesie “Accoglienza” in cui ricorda di aver bussato alla porta di un amico dopo averlo
respinto varie volte, “Miscela d’amarezza” anch’essa dedicata ad un amico, “Abbozzo” in cui, ricordando gli anni dell’infanzia mentre sorrideva sul prato, l’autrice disegna in chiaroscuro alcune linee, anche se il tratto della sua mano non è preciso. 

Le successive liriche ci mostrano come la poetessa trascorre le sue ore in meditazione osservando i rami e le foglie tesi verso il cielo, l’albero abattuto dalla pioggia e le altre bellezze della natura che la circonda. In “Sospesa” ricorda quando, ancora  bambina, mangiava il pane flagrante e la mela acerba i cui sapori particolari provenivano da lontano.

Molto dura la poesia dal titolo “Ti ho ritrovato” in cui raffiora nella sua mente
una persona da cui è rimasta delusa. “Ambulante” ci mostra un venditore il
quale, con in mano un rotolo di spago e dei palloncini colorati, nel momento
in cui non pensa al denaro, regala sorrisi a chi non ne ha bisogno.

“Carnevale”, dedicata alla festa folcloristica, ci mostra l’autrice davanti alla
porta di casa che, in un giorno in cui gli altri indossano la maschera ed il
costume della festa, lei preferisce essere se stessa senza indossare alcun
abito festivo. La poesia, a mio parere più bella, della raccolta è “Domande”
in cui Annalisa s’interroga sul senso della vita. 

In “Dallo specchi” vediamo l’autrice fare un paragone tra la bambina di ieri e la donna di oggi mentre la successiva lirica “Freddo” fa riferimento alla caduta del muro di Berlino ed al capitalismo sullo sfondo di un’Europa lacerata da molte rovine che sembrano invisibili. 

A chiudere la raccolta troviamo “Un dono da Morfeo”, lirica in cui l’autrice osserva un bambino dormire nella notte e pensa ad un futuro migliore. Le poesie scritte da Annalisa Gabriele, cosi’ come le filastrocche della precedente raccolta, narrano esperienze di vita vissuta e ci mostrano la grande sensibilità dell’autrice la quale possiede un’estro poetico fuori dal comune. 

Se “Fiabe senza pretesa” ci mostra il suo lato prosaico, il nuovo lavoro ci mostra quello poetico ma ella ha anche un lato musicale in quanto,
a breve, uscirà una raccolta di filastrocche musicali per bambini scritta
assieme a Giò Tortorelli.

* Veroli 20 ottobre 2016. Gabriele Mattacola.

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