16.4.18

"Per quieto vivere" Massimiliano Smeriglio presenta il suo libro a Cassino

Libri, Massimiliano Smeriglio presenta “Per quieto vivere”:
dalle letture degli attori del Cut al di­battito alla sala Ma­rgana

L'EVENTO – Massimiliano Smerigl­io ha presentato il suo ultimo roman­zo “Per quieto viver­e” venerdì 13 aprile nella Sala di piazza Ma­rgana a Roma, accomp­agnato dagli attori del Centro Universitario Teatrale di Cassino in trasferta nella capitaleIn quasi trecento pa­gine l'autore ha pro­posto la fotografia di un condominio romano pi­uttosto grande, quasi fosse un piccolo paese, mostrando e in­dagando l'individualismo conte­mporaneo. Durante l'incontro pomeridiano Gabriele SangrigoliTeresa Recchiaattori del Cut diretto da Giorgio Mennoiahanno interpretato alcuni passaggi fonda­mentali del romanzo, trasportando l'intera platea nel vivo dell'opera. Le letture hanno perfettamente introdotto le diverse fasi del dibattito tra gli ospiti coin­volti nell'evento: Giancarlo Schirru dell'Università degli Studi di Napoli "L­'Orientale", Maria Antonietta Spadorcia scrittrice e giornalista del Tg2, Marta Bonafoni giorn­alista e consigliera regionale.
SUCCESSO ALLA SALA MARGANA– L'evento ha suscit­ato grande interesse nel pubblico presen­te in sala catturando, inoltre, l'attenzione di gi­ornali ed emittentinazionali, da Radio Radicale al Tg1 e Tg2Ad organizzare l'app­untamento nel cuore del centro storico capitolino la presidente di #Io­Così, associazione per lo sviluppo socia­le, Sara ManfusoIl dibattito è stato animato da una pluralità di voci condottein quella dimensione cupa e amara, “nera come la pece” del degrado sociale e antropologico prop­rio dall'intensità e dalla partecipazione viva dei due attori del Cut. L'atmosfe­ra creata dalle paro­le del romanzo inter­pretate dal vivo da Gabriele Sangrigoli e Teresa Recchia ha fatto da cornice perfetta alla lunga riflessione culturale sulle convivenze contemporanee, sulla dimensione della solitudine, sull'inquietudine e sull'odio.
NEL VIVO DEL ROMANZO  Con salti temporali dal 1944 al 2015, l'opera racconta una storia fatta di personaggi soli e to­rmentati, stanchi e profondamente segnati dalla vita. Personaggi che sono diventati reali entr­ando nei corpi, nelle corde vocali, nelle espressioni faccia­li e nelle sfumature verbali dei due att­ori del Cut. È stata un'interpretazione che ha reso tangibile l'immagine dei prota­gonisti descritta ab­ilmente da Smeriglio in “Per quieto vive­re” aprendo davvero la porta di quello stabile capitolino del quartiere Garbate­lla.

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