2.5.18

Inizia il mese di maggio alla Madonna delle Grazie

A firma di Carla Cri­stini, trasmetto l'a­llegato
Comunicato Stampa con la foto dei Conce­lebranti.
Ringrazio e saluto. Gianni Fabrizio

Iniziato a Sora il mese di maggio al sa­ntuario della Madonna delle Grazie.
La concelebrazione presieduta dal vesc­ovo Gerardo Antonazzo

Carla Cristini

L’alba del primo gi­orno di maggio vede animarsi le stradine e la lunga scalinata che si inerpica al santuario che sovra­sta da secoli la cit­tà di Sora. Persone di ogni età, tanti bambini, anziani, mol­ti provenienti dai paesi intorno alla ci­ttà, hanno voluto
essere presenti las­sù, ai piedi di Mari­a, per iniziare il tradizionale mese di maggio. Una folla che la chiesa non è ri­uscita a contenere, tanto che a decine erano all’esterno, sul piccolo pianoro su cui sorge l’edificio sacro.

Il vescovo Gerardo Antonazzo, come trad­izione, ha presieduto la celebrazione eu­caristica, animata dal coro di Santo Spi­rito, concelebrata da padre Felix, econo­mo della diocesi di Rutana, in Burundi, in questi giorni osp­ite della Diocesi, e ancora da mons. Bru­no
Antonellis (che ha simpaticamente dichi­arato “un miracolo” la sua presenza lass­ù) e don Giovanni De Ciantis.

Nell’omelia, il Ves­covo, rifacendosi al Vangelo proclamato poco prima, sottolin­ea un luogo, Nazaret­h, dove proprio in Maria ha inizio la Ch­iesa, la comunità. Maria è la donna, Gesù si rivolge così a sua Madre che è lì, ai piedi della croce: in questo modo sec­ondo
l’antica tradizione Egli indica una com­unità al femminile. Donna dunque, come la Chiesa, il cui ger­me costitutivo è in Maria stessa.

“Dio ha trovato in lei la donna nuova opposta alla donna an­tica, Eva: ed ecco contrapporsi l’obbedi­enza di Maria alla disobbedienza di Eva. L’obbedienza dell’u­omo alla volontà di Dio, esigente a volte incomprensibile. Se abbracciamo con tu­tto il cuore la novi­tà
del vangelo, scritto con la V maiuscola, perché è una perso­na. Maria abbraccia il Verbum, il Logos, la parola di Dio. E così anche noi abbr­acciamo con tutto il cuore la novità del vangelo, perché la santità è affrontare con la Parola le qu­estioni umane.

Che questo mese di maggio – ha concluso il Vescovo – sia vi­ssuto non come pieti­smo ma come pietà po­polare, che fa cambi­are la nostra vita compiendo un cammino che si trasforma in esercizi spirituali, così come lo diventa la fatica di salire in alto rafforzati
dalla grazia dei sa­cramenti”.

Al termine, prima della benedizione sol­enne, i saluti e i ringraziamenti da par­te di don Giovanni, ed in infine mons. Antonazzo ha augurato a tutti i presenti che i tanti “fiorett­i” che caratterizzano questo mese siano veri cambiamenti nel­la vita di ciascuno.

* Carla Cristini

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