di Gabriele Mattacola
La prima vittoria avviene due anni dopo, nel 1973, con il brano composto assieme a Franco Califano "Un grande amore e niente più". Il pezzo musicale ha come protagonista un giovane che ricorda il suo primo grande amore il cui incontro avvenne dentro una capanna. Tre anni dopo vince nuovamente la kermesse canora con "Non lo faccio più", brano in cui si parla di un uomo maturo che osserva una giovane ragazza esibirsi, davanti a costui, in una sorta di spogliarello che termina in un approccio appassionato tra di loro. Nel 1980 partecipa con "Tu cioè" ( 17° posto ) e nel 1985 con " E mo e mo" ( 9° posto ).
Un altro grande successo del cantante nato a Capri rimane nel 1987 "Il sognatore" composto, tra gli altri, da Toto Cutugno, ritratto autobiografico di un uomo che, alla soglia dei 50 anni, traccia un bilancio di sé definendosi sognatore. Tra il 1988 ed il '90 partecipa interpretando "Nun chiagnere", "Il mio pianoforte" ed "Evviva Maria", arrivando sempre in finale cosi' come nel 1992 con "Favola blues", eseguito assieme a Pietra Montecorvino.
L'anno dopo non arriva in finale con "La voce delle stelle", pezzo musicale dedicato alle grandi rockstar come: Elvis Presley e Freddie Mercury venute a mancare troppo presto.
Nel 1995, assieme a Gigi Proietti ed al giovane pianista e cantante Stefano Palatresi, interpreta "Ma che ne sai ( se non hai fatto il Pianobar )", pezzo musicale di genere swing dedicato ai Pianobar. Sei anni dopo torna al "Festival" da solista interpretando "Pioverà ( Habibi enè )", brano dal sapore afrodisiaco ed infine, nel 2005, "La panchina", brano musicale drammatico che ha per protagonista un anziano trovato senza vita su di una panchina.
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