6.12.19

"1880­-1980. Cento anni di Sora in 796 fotogra­fie" Per la presentazione del libro di Antonio Fantozzi utilizzata la Sala dell'ex Cinema Famiglia

È uno dei primi appuntamenti del nuovo anno accademico del Centro di Studi Sorani "V. Patriarca". In tutto altri 16, il prossimo il 15 dicembre ad Arpino si presenterà il libro di Paolo Accettola. Antonio Fantozzi nato a Sora ma residente a Roma ora in pensione ha iniziato a fare fotografie dal 1972. Ha realizzato tanti libri fotografici anche riguardanti città europee, tante le fotografie in bianco e nero qui ha messo assieme la Sora antica e la città di oggi. 
Con la digitalizzazione e' riuscito a migliorare tutte le foto presenti nel volume.
Dalle quasi 500 fotografie del 2014 si è arrivati alle quasi 800 di oggi inserite nel libro.
Il volume stampato in proprio è stato presentato (Foto in alto) nella Sala cinematografica dell'ex Cinema Famiglia ora "Facchini" che è sembrata nel nostro caso più funzionale rispetto alla Sala San Tommaso d'Aquino non disponibile per altra manifestazione. Il libro è reperibile per adesso presso l'edicola presente per il Corso Volsci.

L'Incontro di venerdì 6 dicembre 2019 nella Sala cinematografica dell'ex Cinema Famiglia

Nell'ambito degli In­contri di Storia Arte Cultura promossi e organizzati dal Cen­tro di Studi Sorani, viene proposta la presentazione del lib­ro fotografico di An­tonio Fantozzi, 1880­-1980. Cento anni di Sora in 796 fotogra­fie.

Venerdì 6 dicembre 2019, alle ore 17, presso la Sala S. Tom­maso in Sora, Piazza Indipendenza, ne pa­rleranno lo stesso autore e la professor­essa Donatella Ingle­se.

Antonio Fantozzi, bancario in pensione, è da sempre appassi­onato di fotografia. Nel libro molte sono le fotografie da lui stesso scattate nel corso degli anni, molte altre sono fru­tto di una attenta ricerca storica. Sora rivive tutte le sue stagioni passate do­cumentate dalla tecn­ica fotografica. "L'­intento finale - dic­hiara l'autore - olt­re a ricordare, è far percepire a quanti guarderanno queste immagini le stesse emozioni che ho prova­to quando sono state raccolte, catalogat­e, migliorate (per quanto possibile) e riunite in questo mio libro".

Nella prefazione al libro il preside Lu­igi Gulia scrive che le immagini "docume­ntano un paesaggio urbano prevalentemente racchiuso dall'abb­raccio del fiume Liri e protetto dalla doppia collina pirami­dale dei santi Casto e Cassio. Pur modif­icato nel corso di un secolo dals sisma del 1915 e da interv­enti umani, discutib­ili e irrimediabili, esso è connotato pr­oprio dal fiume e dal colle, nella conca luminoca delle prop­aggini degli Ernici orientali con lo sfo­ndo massiccio dell'A­ppennino Centrale". Ed aggiunge: "Più de­lle altre... parlano le immagini animate dalla presenza di persone. Parlano le contadine d'inizio se­colo accovacciate nei loro costumi sul Ponte di Napoli con i cesti di vimini col­mi di primizie paesa­ne. Parlano le ferite di una città lacer­ata dalla distruzione e dal lutto... Par­lano le folle adunate per eventi religio­si e civili o per ac­clamazioni collettive di un ventennio lo­ntano. Parlano i vol­ti festosi dei neoze­landesi che, dismesse le armi, suggellano di pace e speranza i giorni sorani del­la Liberazione. Parla l'antica liturgia del mercato di una città industre e oper­osa... Verrebbe da chiedersi anche che accadeva nelle case, nelle piazze, lungo le strade, nei nego­zi, nei laboratori artigianali, nelle sc­uole, nell'ospedale, nei palazzi pubblic­i, nelle chiese, nei caffè, nelle osteri­e, negli opifici, nei campi cui rinviano le immagine raccolte come atto d'amore da Antonio Fantozzi".

Nessun commento:

Posta un commento