Con la digitalizzazione e' riuscito a migliorare tutte le foto presenti nel volume.
Dalle quasi 500 fotografie del 2014 si è arrivati alle quasi 800 di oggi inserite nel libro.
Il volume stampato in proprio è stato presentato (Foto in alto) nella Sala cinematografica dell'ex Cinema Famiglia ora "Facchini" che è sembrata nel nostro caso più funzionale rispetto alla Sala San Tommaso d'Aquino non disponibile per altra manifestazione. Il libro è reperibile per adesso presso l'edicola presente per il Corso Volsci.
L'Incontro di venerdì 6 dicembre 2019 nella Sala cinematografica dell'ex Cinema Famiglia
Nell'ambito degli Incontri di Storia Arte Cultura promossi e organizzati dal Centro di Studi Sorani, viene proposta la presentazione del libro fotografico di Antonio Fantozzi, 1880-1980. Cento anni di Sora in 796 fotografie.
Venerdì 6 dicembre 2019, alle ore 17, presso la Sala S. Tommaso in Sora, Piazza Indipendenza, ne parleranno lo stesso autore e la professoressa Donatella Inglese.
Antonio Fantozzi, bancario in pensione, è da sempre appassionato di fotografia. Nel libro molte sono le fotografie da lui stesso scattate nel corso degli anni, molte altre sono frutto di una attenta ricerca storica. Sora rivive tutte le sue stagioni passate documentate dalla tecnica fotografica. "L'intento finale - dichiara l'autore - oltre a ricordare, è far percepire a quanti guarderanno queste immagini le stesse emozioni che ho provato quando sono state raccolte, catalogate, migliorate (per quanto possibile) e riunite in questo mio libro".
Nella prefazione al libro il preside Luigi Gulia scrive che le immagini "documentano un paesaggio urbano prevalentemente racchiuso dall'abbraccio del fiume Liri e protetto dalla doppia collina piramidale dei santi Casto e Cassio. Pur modificato nel corso di un secolo dals sisma del 1915 e da interventi umani, discutibili e irrimediabili, esso è connotato proprio dal fiume e dal colle, nella conca luminoca delle propaggini degli Ernici orientali con lo sfondo massiccio dell'Appennino Centrale". Ed aggiunge: "Più delle altre... parlano le immagini animate dalla presenza di persone. Parlano le contadine d'inizio secolo accovacciate nei loro costumi sul Ponte di Napoli con i cesti di vimini colmi di primizie paesane. Parlano le ferite di una città lacerata dalla distruzione e dal lutto... Parlano le folle adunate per eventi religiosi e civili o per acclamazioni collettive di un ventennio lontano. Parlano i volti festosi dei neozelandesi che, dismesse le armi, suggellano di pace e speranza i giorni sorani della Liberazione. Parla l'antica liturgia del mercato di una città industre e operosa... Verrebbe da chiedersi anche che accadeva nelle case, nelle piazze, lungo le strade, nei negozi, nei laboratori artigianali, nelle scuole, nell'ospedale, nei palazzi pubblici, nelle chiese, nei caffè, nelle osterie, negli opifici, nei campi cui rinviano le immagine raccolte come atto d'amore da Antonio Fantozzi".
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