E DANZANDO,
CANTERANNO… Un pellegrinaggio
molto sentito dalle nostre genti
di Luciana Costantini *
“E danzando
canteranno: «Sono in te le sorgenti della vita»”. Questo bel verso del
Salmo 12 ha dato spunto a Mons. Antonio Lecce,
per la sua omelia, l’otto settembre mattina, nella Basilica di Loreto
per confermare la bellezza, la gioia e la grandezza del nostro essere cristiani
sull’esempio e sul modello di Maria.
L’Amministratore Diocesano guidava il tradizionale
pellegrinaggio che da tempo immemorabile porta le genti del nostro territorio a visitare la
“Santa Casa”. Era un evento che l’Azione Cattolica Interdiocesana organizzava,
da sempre, con treni speciali. Un rito che adesso continua con i moderni e confortevoli
mezzi di trasporto attraverso la più comoda autostrada.
Ma il sacrificio, l’ansia, la preghiera, la devozione e
l’amore per la “Vergine Bruna”, sono rimasti identici.
“La danza e il canto” sono stati, forse, il tratto connotativo di questi due giorni di
“festa di compleanno” della Madonna.
Il pomeriggio della vigilia, il 7 settembre, prima dei Vespri, la piazza del
Santuario era ancora vuota di pellegrini. Ma si è animata subito, grazie al canto e al ballo del gruppo
ciociaro, che in costume e con gli strumenti tipici, è venuto dalla contrada
“Vigne Piane” di Arpino, a rappresentare
tutto il nostro territorio, che da secoli rende omaggio alla Madonna di Loreto,
per dirle grazie del suo aiuto e per implorare ancora e sempre la sua
protezione.
E poi, a sera, dopo la lunga processione che ha visto la
bella immagine della Vergine Lauretana portata a spalla dagli aviatori,
percorrere le vie della Città tra preghiere, musica e canti, quella stessa
piazza, ora gremita di gente, è diventata palcoscenico per la danza e il canto
dei pellegrini venuti, in abito tradizionale, anche dai paesi della Germania e
della Croazia, gemellati con Loreto.
Sì, sono stati il sette e l’otto settembre scorsi, due
giorni di festa; ma con un vuoto, quest’anno,
per la mancanza del nostro Vescovo. L’Amministratore Diocesano, mons.
Antonio Lecce, ci ha rappresentato tutti, benissimo. Su come vivere l’attesa
del nuovo Pastore ha insistito molto l’Arcivescovo di Loreto, Mons. Giovanni
Tonucci, nel suo saluto finale ai pellegrini, invitandoli alla preghiera, forte
e insistente, da farne quasi una “crociata”.
Ai pellegrini di Posta Fibreno, di Arpino e dei tanti paesi della Diocesi,
partiti la sera di venerdì dopo i Vespri e la processione, si sono sostituiti
altri che da Carnello, da Sora e dintorni sono giunti il mattino del sabato,
per intrecciare le loro voci ed i loro cuori e confermare tutto il loro amore a
Maria.
Nessun commento:
Posta un commento