Nel 1978 Alberto Lattuada dirige l'attore ciociaro Marcello Mastroianni affiancandolo alla “giovane” Nastassja Kinski ( figlia dell'attore e regista Klaus ) in “Cosi' come sei”, pellicola in cui viene affrontato lo scabroso tema dell'incesto. Mastroianni interpreta Giulio Marengo, architetto 54enne sposato e padre di una 20enne che conosce a Firenze Francesca, giovane studentessa con la quale instaura da subito una relazione sentimentale. Una coincidenza tira l'altra e si viene a scoprire che la giovane potrebbe essere sua figlia.
Le indagini non andranno avanti e l'uomo rivolge sempre
più l'attenzione verso la giovane, dimenticando ogni sospetto
fino a quando, dopo aver trascorso una vacanza assieme, la giovane
studentessa lascia il maturo architetto. Il film si presenta come la
tradizionale storia d'amore tra un uomo maturo ed una minorenne. Il
regista assieme agli sceneggiatori Oldoini e Cavara descrive in
seguito il rifiuto dell'uomo a scoprire la verità e, nel solco
dell'ambiguità, fa percorrere all'attempato e perplesso
protagonista le vie di una nuova morale che coltiva liberamente il
piacere di una realtà, forse proibita, nell'attesa di vederne
confermata o meno la legittimità.
Nella
scena in cui l'amico del protagonista ( Francisco Rabal ) sfoglia il
dizionario e legge il termine “incesto” commenta, con aria
sorniona, “ E poi non dice nemmeno che è peccato”. Questo
superamento di un concetto, di autorità e di controllo
esercitato dalla morale borghese definisce l'atmosfera in cui si
svolge la storia, che il protagonista vorrebbe “fissare”
ricorrendo alla sua realtà grafico-terminologica trascritta
nel dizionario.1
In questo lungometraggio il
regista interpreta un barbone ed in esso fa il suo ingresso la 20enne
Barbara De Rossi nel ruolo di Ilaria, unica figlia del protagonista
maschile ( l'architetto, appunto ) che rivela al padre di essere
incinta e decide di trasferirsi a Londra dove viene lasciata dal
fidanzato poco prima di partorire.
*
Veroli 11 novembre 2014. Di Gabriele Mattacola.
1 Claudio
Camerini Alberto Lattuada Il Castoro Cinema/ La Nuova Italia 1982
Pag. 9899
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