2.12.14

OMAGGIO A PIETRO GERMI A 100 ANNI DALLA NASCITA E A 40 DALLA SCOMPARSA

Divorzio all'italiana ( 1961 ) con Marcello Mastroianni e Stefania Sandrelli


Nel 1961, anno fortunato per quanto riguarda il genere della commedia all'italiana, Marcello Mastroianni e l'esordiente ( all'epoca 15enne ) Stefania Sandrelli sono i protagonisti del film diretto da Pietro Germi “Divorzio all'italiana”. Presentato in concorso al Festival di Cannes nel 1962, ha vinto il premio come miglior commedia e lo stesso anno Marcello Mastroianni ha ricevuto un Nastro d'Argento come miglior attore. Il film è stato inserito, inoltre, nella lista dei migliori film stranieri dell'anno dal National Board of Rewiev of Motion Pictures. 

Il barone Cefalù ( Marcello Mastroianni ) mette a fuoco un delitto d'onore che porta a termine grazie al suo carattere allo stesso tempo freddo e determinato. Vive nel paese siciliano di Agramonte, dove le donne rivelano una passione amorosa per gli uomini. Stanco del comportamento della moglie sposata con lui da alcuni anni, ritrova la felicità grazie alla 15enne Angela, sua cugina ( Stefania Sandrelli ) con la quale vorrebbe unirsi in matrimonio. 

Per liberarsi dalla moglie, il mezzo migliore è quello del “delitto d'onore” previsto dall'articolo 587 del codice penale. 

Escogitando uno stratagemma, fa in modo che la moglie incontri un vecchio amore e da ciò viene fuori l'adulterio. Questo episodio avviene in un cinema locale dov'è in corso la proiezione del capolavoro diretto da Federico Fellini con protagonista lo stesso Mastroianni “La dolce vita”. Nel ruolo del fidanzato della sorella del barone Agnese Rosario Mulè, fa il suo esordio Lando Buzzanca. 

L'attore nativo di Fontana Liri ( Mastroianni, ovviamente ) ricorda cosi' il suo ruolo: La storia della mia partecipazione non è che sia eccezionale, ma è un po' inconsueta perché fui l'ultimo di una lunga serie di attori interpellati in precedenza, compreso un attore americano di cui non ricordo il nome. Germi era un uomo riservato. Non mi conosceva personalmente e l'unica immagine che aveva di me era quella intravista nel film di Fellini. Quando per varie ragioni tutta una serie di attori rifiutò di fare il film, fini' con l'ascoltare il suggerimento di un organizzatore della produzione che gli fece il mio nome. La divertita commedia di Germi contribuisce a mettere a nudo una delle tante stridenti contraddizioni della società italiana lanciata verso la costruzione di un benessere economico non lontano da quelle delle maggiori potenze mondiali, ma lontanissima nelle leggi e nei
costumi di uno stato moderno. 1

* Veroli 2 dicembre 2014. Di Gabriele Mattacola.

1 Matilde Hochkofler Marcello Mastroianni Il gioco del cinemaa Gremese 1992 Pag. 65/68

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