Nel
1961, anno fortunato per quanto riguarda il genere della commedia all'italiana,
Marcello Mastroianni e l'esordiente ( all'epoca 15enne ) Stefania
Sandrelli sono i protagonisti del film diretto da Pietro Germi
“Divorzio all'italiana”. Presentato in concorso al Festival di
Cannes nel 1962, ha vinto il premio come miglior commedia e lo stesso
anno Marcello Mastroianni ha ricevuto un Nastro d'Argento come
miglior attore. Il film è stato inserito, inoltre, nella lista
dei migliori film stranieri dell'anno dal National Board of Rewiev of
Motion Pictures.
Il barone Cefalù ( Marcello Mastroianni )
mette a fuoco un delitto d'onore che porta a termine grazie al suo
carattere allo stesso tempo freddo e determinato. Vive nel paese
siciliano di Agramonte, dove le donne rivelano una passione amorosa
per gli uomini. Stanco del comportamento della moglie sposata con lui
da alcuni anni, ritrova la felicità grazie alla 15enne Angela,
sua cugina ( Stefania Sandrelli ) con la quale vorrebbe unirsi in
matrimonio.
Per liberarsi dalla moglie, il mezzo migliore è
quello del “delitto d'onore” previsto dall'articolo 587 del
codice penale.
Escogitando uno stratagemma, fa in modo che la moglie
incontri un vecchio amore e da ciò viene fuori l'adulterio.
Questo episodio avviene in un cinema locale dov'è in corso la
proiezione del capolavoro diretto da Federico Fellini con
protagonista lo stesso Mastroianni “La dolce vita”. Nel ruolo del
fidanzato della sorella del barone Agnese Rosario Mulè, fa il
suo esordio Lando Buzzanca.
L'attore nativo di Fontana Liri (
Mastroianni, ovviamente ) ricorda cosi' il suo ruolo: La
storia della mia partecipazione non è che sia eccezionale, ma
è un po' inconsueta perché fui l'ultimo di una lunga
serie di attori interpellati in precedenza, compreso un attore
americano di cui non ricordo il nome. Germi era un uomo riservato.
Non mi conosceva personalmente e l'unica immagine che aveva di me era
quella intravista nel film di Fellini. Quando per varie ragioni tutta
una serie di attori rifiutò di fare il film, fini' con
l'ascoltare il suggerimento di un organizzatore della produzione che
gli fece il mio nome. La divertita commedia di Germi contribuisce a
mettere a nudo una delle tante stridenti contraddizioni della società
italiana lanciata verso la costruzione di un benessere economico non
lontano da quelle delle maggiori potenze mondiali, ma lontanissima
nelle leggi e nei
costumi
di uno stato moderno. 1
*
Veroli 2 dicembre 2014. Di Gabriele Mattacola.
1
Matilde Hochkofler Marcello Mastroianni Il gioco del cinemaa
Gremese 1992 Pag. 65/68
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