25.5.15

APPUNTI DI STORIA DEL CINEMA ITALIANO OMAGGIO A MARIO MONICELLI NEL CENTENARIO DELLA NASC

Mario Monicelli, di cui il 16 marzo è ricorso il centenario della nascita, ha diretto per la prima volta Marcello Mastroianni
nel 1950 nel film co-diretto assieme a Steno dal titolo “Vita da cani”. In esso l'attore nativo di Fontana Liri interpreta Carlo fidanzato di Franca ( Tamara Lees che viene da lei lasciato perchè il suo carattere non corrisponde alle ambizioni della giovane
donna.

Sette anni dopo Monicelli affianca Mastroianni al sorano Vittorio De Sica nei film: “Padri e figli” ed “Il medico e lo stregone”. Il primo, premiato al Festival di Berlino, vede Mastroianni nel ruolo di Cesare Marchetti la cui moglie non può avere figli e ciò lo porta ad adottare Alvaruccio ( Franco Di Trocchio) . De Sica interpreta il ruolo del vedovo Vincenzo Corallo che, assieme al
figlio Carlo ( Riccardo Garrone ), gestisce una sartoria frequentata dall'alta borghesia romana. “Il medico e lo stregone”, premiato al Festival di Karlovy Vary, vede l'attore nativo di Fontana Liri Marcello Mastroianni nel ruolo di un giovane medico che apre un ambulatorio a Pianetta in provincia di Avellino. Qui si scontra con il guaritore don Antonio ( Vittorio De Sica ) il cui unico scopo consiste nell'intimidire il giovane medico. Il paese in cui il film è ambientato è in provincia di Roma ed in esso domina una società contadina in cui le donne sono subalterne agli uomini. Nel 1958 Monicelli nel suo capolavoro “I soliti ignoti” fa interpretare a Mastroianni il ruolo di Tiberio, fotografo-artista con velleità da intellettuale, l'unico del gruppo dei protagonisti che pone a Dante ( Totò) domande con un filo logico. La moglie è in carcere ed egli è affascinato dalle colleghe di quest'ultima. Dopo aver litigato con un negoziante di Porta Portese per via di una cinepresa, quest'ultimo gli rompe un braccio e all'incontro si presenta trasandato e pieno di dolori. L'attore nativo di Fontana Liri nel 1963 è il protagonista del film drammatico “I compagni”, ambientato a Torino alla fine dell'800. Dentro una fabbrica di tessuti viene organizzato uno sciopero per la riduzione dell'orario di lavoro al cui comando vi è il professor Sinigaglia ( Mastroianni ). La rivolta non si placa e i padroni, per spaventare gli operai convincendoli a tornare al loro posto, mandano i “Crumiri”. Pautano ( Folco Lulli ) ed Omero muoiono mentre il maestro Di Meo ( Francois Perier ) viene trasferito. Sinigaglia invita gli operai alla resistenza ed a tenere occupata la fabbrica. L'esercito interviene e finirà, si la rivolta, ma non la lotta.

Nel 1965 i due lavorano nuovamente insieme in “Casanova '70”, film per cui vengono premiati per la miglior regia ed interpretazione al Festival di San Sebastiano. Andrea ( Mastroianni ), maggiore della Nato s'innamora solo nei casi di pericolo. In amore ha una frenesia che arriva agli eccessi e per questo motivo lo psicanalista gli consiglia di farsi una rilassante vacanza in montagna, Andrea, anche qui, è attratto dal fascino femminile ed instaura una relazione con Gigliola ( Virna Lisi ). Essa viene subito interrotta a seguito di uno scandalo grazie al quale intreccia, pericolosamente, una serie continua di rapporti amorosi .

L'ultima collaborazione tra i due risale al 1985 con la libera trasposizione del “Fu Mattia Pascal” di Luigi Pirandello dal titolo “Le due vite di Mattia Pascal”. Il protagonista è un dongiovanni che, dopo aver sposato una donna da lui precedentemente messa incinta, vince alla roulette per poi fingere il suicido e cambiare vita. Dopo aver vissuto a Montecatini e Venezia, torna al paese d'origine e trova la moglie che si è sposata con il suo migliore amico. Ritorna quindi a condurre una vita solitaria e penosa. Nel 1987 Nino Manfredi ha interpretato un ruolo secondario nel film diretto da Mario Monicelli “I picari”. E' uno scaltro viandante cieco truffatore e spilorcio che insegna a Lazarillo De Tormes ( Montesano ) come si impara la vita in strada. Sfruttando la sua cecità, Lazarillo farà precipitare l'uomo in un fossato imponendone gli averi.


* Veroli 25 maggio 2015. Di Gabriele Mattacola.

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