Mario
Monicelli, di cui il 16 marzo è ricorso il centenario della nascita,
ha diretto
per la prima volta Marcello Mastroianni
nel 1950 nel film co-diretto assieme
a Steno dal titolo “Vita da cani”. In esso l'attore nativo di
Fontana Liri
interpreta Carlo fidanzato di Franca ( Tamara Lees che viene da lei
lasciato perchè il suo carattere non corrisponde alle ambizioni
della giovane
donna.
Sette
anni dopo Monicelli affianca Mastroianni al sorano Vittorio De Sica
nei film:
“Padri e figli” ed “Il medico e lo stregone”. Il primo,
premiato al Festival di
Berlino, vede Mastroianni nel ruolo di Cesare Marchetti la cui moglie
non può
avere figli e ciò lo porta ad adottare Alvaruccio ( Franco Di
Trocchio) . De
Sica interpreta il ruolo del vedovo Vincenzo Corallo che, assieme al
figlio
Carlo ( Riccardo Garrone ), gestisce una sartoria frequentata
dall'alta borghesia
romana. “Il medico e lo stregone”, premiato al Festival di
Karlovy Vary,
vede l'attore nativo di Fontana Liri Marcello Mastroianni nel ruolo
di un giovane medico che apre un ambulatorio a Pianetta in provincia
di Avellino. Qui si scontra con il guaritore don Antonio ( Vittorio
De Sica ) il cui unico scopo consiste nell'intimidire il giovane
medico. Il paese in cui il film è ambientato è in provincia di Roma
ed in esso domina una società contadina in cui le donne sono
subalterne agli uomini. Nel 1958 Monicelli nel suo capolavoro “I
soliti ignoti” fa interpretare a Mastroianni il ruolo di Tiberio,
fotografo-artista con velleità da intellettuale, l'unico del gruppo
dei protagonisti che pone a Dante ( Totò) domande con un filo
logico. La moglie è in carcere ed egli è affascinato dalle colleghe
di quest'ultima. Dopo aver litigato con un negoziante di Porta
Portese per via di una cinepresa, quest'ultimo gli rompe un braccio e
all'incontro si presenta trasandato e pieno di dolori. L'attore
nativo di Fontana Liri nel 1963 è il protagonista del film
drammatico “I compagni”, ambientato a Torino alla fine dell'800.
Dentro una fabbrica di tessuti viene organizzato uno sciopero per la
riduzione dell'orario di lavoro al cui comando vi è il professor
Sinigaglia ( Mastroianni ). La rivolta non si placa e i padroni, per
spaventare gli operai convincendoli a tornare al loro posto, mandano
i “Crumiri”. Pautano ( Folco Lulli ) ed Omero muoiono mentre il
maestro Di Meo ( Francois Perier ) viene trasferito. Sinigaglia
invita gli operai alla resistenza ed a tenere occupata la fabbrica.
L'esercito interviene e finirà, si la rivolta, ma non la lotta.
Nel
1965 i due lavorano nuovamente insieme in “Casanova '70”, film per
cui vengono
premiati per la miglior regia ed interpretazione al Festival di San Sebastiano.
Andrea ( Mastroianni ), maggiore della Nato s'innamora solo nei
casi di pericolo. In amore ha una frenesia che arriva agli eccessi e
per questo
motivo lo psicanalista gli consiglia di farsi una rilassante vacanza
in montagna, Andrea, anche qui, è attratto dal fascino femminile ed
instaura una relazione con Gigliola ( Virna Lisi ). Essa viene subito
interrotta a seguito di uno scandalo grazie al quale intreccia,
pericolosamente, una serie continua di rapporti amorosi .
L'ultima
collaborazione tra i due risale al 1985 con la libera trasposizione del
“Fu Mattia Pascal” di Luigi Pirandello dal titolo “Le due vite
di Mattia Pascal”. Il protagonista è un dongiovanni che, dopo aver
sposato una donna da lui precedentemente messa incinta, vince alla
roulette per poi fingere il suicido e cambiare vita. Dopo aver
vissuto a Montecatini e Venezia, torna al paese d'origine e trova la
moglie che si è sposata con il suo migliore amico. Ritorna quindi a
condurre una vita solitaria e penosa. Nel 1987 Nino Manfredi ha
interpretato un ruolo secondario nel film diretto da Mario Monicelli
“I picari”. E' uno scaltro viandante cieco truffatore e spilorcio
che insegna a Lazarillo De Tormes ( Montesano ) come si impara la
vita in strada. Sfruttando la sua cecità, Lazarillo farà
precipitare l'uomo in un fossato imponendone gli averi.
*
Veroli 25 maggio 2015. Di Gabriele Mattacola.
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