Le liriche dal
titolo “Cuore ingrato” e “Il potere del volere” ci mostrano
l'ingratitudine dei ragazzi di oggi che, alle prime difficoltà che
incontrano, sono indifferenti alla loro esistenza oppure, nel
peggiore dei casi, sbattono la porta. “Il canto del cigno” è una
poesia dedicata al padre Umberto, scomparso alla veneranda età di
anni 102, nel cui finale il padre lo ricorda dicendogli: “Da grande
sei vissuto e da grande te ne sei andato, vecchio guerriero!”. La
poesia dal titolo “Solo soletto” è una meditazione sulla
giovinezza di cui egli ne ricorda il successo e l'affetto dei propri
cari. Ora che è anziano, il protagonista della poesia esce di casa
sorretto da un bastone e , cercando la compagnia, vorrebbe raccontare
la sua storia ma nessuno vuole ascoltarla. Una riflessione sul suo
modo di dilettarsi nello scrivere è presente nella lirica dal titolo
“La poesia” definita dallo stesso poeta come: Un misto di realtà
e fantasia. “Scende la neve” è una lirica in cui vediamo
scendere dal cielo fiocchi di neve che, all'inizio leggeri, diventano
via via intensi. E' uno spettacolo raro ed emozionante per cui
bambini ed adulti scendono nel cortile creando pupazzi di neve. La
natura imbiancata viene osservata, da dietro le finestre,
dai vecchietti seduti vicino al camino.
“Vorrei esser”, una delle ultime
liriche presenti in questa raccolta che è anche l'ultima scritta dal professore
mentre era ancora in vita, il poeta immagina di essere un uccellino
che, sentendo la lontananza dell'amata, non vede l'ora del suo ritorno
in quanto è teso per la sua mancanza. “Una vita da sogno” è una poesia
in cui, alla bellezza della natura, il poeta ci dà una riflessione
sulla società
odierna nella quale siamo in lotta tra di noi e diamo una pessima immagine
con le nostre azioni. “Uomini indegni”, infine, si presenta come una
riflessione su coloro che hanno recato offese alla società in cui
viviamo.
Negli ultimi versi, il professore rivolge una preghiera a
Dio Onnipotente alfin che, in questo mondo , non ci siano più guerre
e regni solo l'amore. Questa è, in sintesi, la poetica del professor
Palma un “padre di famiglia” e marito esemplare che se ne è
andato all'età di 65 anni , nel febbraio del 2008, sette mesi dopo
la pubblicazione della raccolta. Di lui ricordo la grande simpatia e
generosità e l'accoglienza che mi ha dato durante la presentazione
delle prime due raccolte, La prossima settimana uscirà un mio
articolo sulla sua ultima raccolta, pubblicata postuma, dal titolo
“Oltre la siepe”.
*
Veroli 11 maggio 2015. Di Gabriele Mattacola. Ospite ai convegni del
Liceo scientifico e linguistico di Ceccano.
Nessun commento:
Posta un commento