3.11.16

LINO DI STEFANO DIVAGAZIONI CULTURALI


A febbraio del 2012, per le edizioni Eva, è uscito il saggio scritto dal professor Lino Di Stefano dal titolo “Divagazioni culturali”. 

Esso si compone di 20 brevi capitoli riguardanti alcuni scrittori, poetici e critici letterari italiani. Nei primi cinque capitoli si parla del “Sommo poeta” Dante Alighieri e si passa, dal canto politico VI del “Purgatorio” riguardante Sordello al confronto con l’inno scritto da Alessandro Manzoni “Il nome di Maria” fino alla traduzione in lingua tedesca della “Divina Commedia” di Hernam Gmelin ed all’interpretazione dello storico di Alatri Luigi Pietrobono il quale affermava che l’impalcatura della Commedia doveva restare unitaria se non si voleva correre il rischio di frantumarne l’intrinseca struttura che fa tutt’uno con la poesia. Per quanto riguarda l’Ariosto viene preso in esame il saggio scritto nel 1917 da Benedetto Croce in cui l’autore dell’Orlando Furioso viene paragonato dal critico ad un grande pittore “che non lascia l’oggetto finchè non ne abbia fatto un quadro”. 

Nei saggi successivi si parla della poetessa cinquecentesca
Gaspara Stampa, di Pietro Verri e le “Osservazioni sulla tortura” e la “Storia
di un’anima” di Giacomo Leopardi, opera in cui il grande poeta nativo di
Recanati  apre al lettore l’intero scrigno della sua anima tormentata ed
inquieta. A proposito di Federico De Robertis il professor Di Stefano ci parla
di alcune opere teatrali la cui più nota è “Il rosario” sul cui sfondo vi è la recita
di un rosario intervallato dalla perfida baronessa Rosalia. In seguito ci parla di
Luigi Pirandello e del suo romanzo ambientato durante i fasci siciliani “I
vecchi e i giovani”. 

Per quanto riguarda il Novecento esamina i romanzi scritti da Francesco Jovine “Signora Ava” e “Le terre del Sacramento” in cui il personaggio di Don Matteo ha molti punti in comune con quello manzoniano di Don Abbondio, “La boutique del mistero” (1968) di Dino Buzzati di cui esamina i racconti “ I sette piani” ed “Eppure battono alla porta”, “La conchiglia di Anataj”, romanzo scritto da Carlo Sgorlon vincitore del Premio Campiello ed ambientato in Russia tra la fine dell’800 e i primi del ‘900 i cui protagonisti sono alcuni friulani che si recano in Siberia in cerca di lavoro ed infine dell’ultimo romanzo scritto da Alberto Moravia l’anno prima di morire “Il vassoio davanti alla porta”. In “Divagazioni culturali”, inoltre, il professor Di Stefano ci parla di alcuni autori e filosofi stranieri tra cui il Premio Nobel per la Letteratura 1934 Herman Hesse, Rilke e il poeta dell’essere Georg Trilk il quale è stato uno dei più significativi autori della lirica tedesca che ha intrerpretato, con i suoi versi, le tragiche allucinazioni della borghesia imperiale. 

* Veroli 3 novembre 2016. Gabriele Mattacola.

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