A febbraio del 2012, per le edizioni Eva, è uscito il saggio scritto dal professor Lino Di Stefano dal titolo “Divagazioni culturali”.
Esso
si compone di 20 brevi capitoli riguardanti alcuni scrittori, poetici e critici
letterari italiani. Nei primi cinque capitoli si parla del “Sommo poeta” Dante
Alighieri e si passa, dal canto politico VI del “Purgatorio” riguardante Sordello
al confronto con l’inno scritto da Alessandro Manzoni “Il nome di Maria” fino
alla traduzione in lingua tedesca della “Divina Commedia” di Hernam Gmelin ed
all’interpretazione dello storico di Alatri Luigi Pietrobono il quale
affermava che l’impalcatura della Commedia doveva restare unitaria se non si voleva
correre il rischio di frantumarne l’intrinseca struttura che fa tutt’uno con
la poesia. Per quanto riguarda l’Ariosto viene preso in esame il saggio scritto
nel 1917 da Benedetto Croce in cui l’autore dell’Orlando Furioso
viene paragonato dal critico ad un grande pittore “che non lascia l’oggetto
finchè non ne abbia fatto un quadro”.
Nei saggi successivi si parla della
poetessa cinquecentesca
Gaspara Stampa, di Pietro Verri e le “Osservazioni sulla
tortura” e la “Storia
di un’anima” di Giacomo Leopardi, opera in cui il grande
poeta nativo di
Recanati apre al
lettore l’intero scrigno della sua anima tormentata ed
inquieta. A proposito di Federico De Robertis il
professor Di Stefano ci parla
di alcune opere teatrali la cui più nota è “Il rosario”
sul cui sfondo vi è la recita
di un rosario intervallato dalla perfida baronessa
Rosalia. In seguito ci parla di
Luigi Pirandello e del suo romanzo ambientato durante i
fasci siciliani “I
vecchi e i giovani”.
Per quanto riguarda il Novecento
esamina i romanzi scritti da Francesco Jovine “Signora Ava” e “Le terre del
Sacramento” in cui il personaggio di Don Matteo ha molti punti in comune con
quello manzoniano di Don Abbondio, “La boutique del mistero” (1968) di Dino
Buzzati di cui esamina i racconti “ I sette piani” ed “Eppure battono
alla porta”, “La conchiglia di Anataj”, romanzo scritto da Carlo Sgorlon
vincitore del Premio Campiello ed ambientato in Russia tra la fine dell’800 e
i primi del ‘900 i cui protagonisti sono alcuni friulani che si recano in
Siberia in cerca di lavoro ed infine dell’ultimo romanzo scritto da Alberto Moravia
l’anno prima di morire “Il vassoio davanti alla porta”. In “Divagazioni
culturali”, inoltre, il professor Di Stefano ci parla di alcuni autori e filosofi stranieri
tra cui il Premio Nobel per la Letteratura 1934 Herman Hesse, Rilke e il poeta
dell’essere Georg Trilk il quale è stato uno dei più significativi autori
della lirica tedesca che ha intrerpretato, con i suoi versi, le tragiche
allucinazioni della borghesia imperiale.
* Veroli 3 novembre 2016. Gabriele Mattacola.
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