25 anni dopo, nel 1979,
è uscita la sua prima raccolta poetica “Starmene verde” ( Società Editrice Napoletana ) il cui curatore della prefazione è lo scrittore napoletano Domenico
Rea che esprime il seguente giudizio critico: La poesia di Nestore Caggiano ha una sua forza contundente e la si potrebbe esemplificare in quella di un uomo esasperato e disperato che sente però ancora la gloria congiunta del pensiero e del sentimento.
La raccolta poetica, dedicata a Libero De Libero, è divisa in sei parti. Nella prima, dal titolo omonimo, è presente il tema dell’alternarsi delle varie stagioni “Astratto episodio visivo (1929)” è un bozzetto in cui, ricordando gli anni di quando era bambino, ripensa alla maschera carnevalesca di Arlecchino ed all’orchestra che suonava in piazza San Michele.
“Il Vangelo dello sguardo”, titolo che apre la seconda parte, è un altro esempio della vita quotidiana del poeta alla fine degli anni ’70: lo vediamo osservare alcune segnaletiche lungo la campagna da lui percorsa mentre sta pensando al futuro che verrà. Drammatica è la lirica “Vittorugo. Numero ventidue” in cui vediamo il poeta che va a trovare sua madre nel reparto di Medicina Generale al San Camillo di Roma. Nella lirica dal titolo “E’ la Ciociaria” descrive la sua terra di adozione nel mese di gennaio attraverso l’immagine dei contadini intenti ad arare i campi al canto del gallo.
Nella sezione intitolata “Panorama finestra” rende omaggio allo scrittore Giuseppe Marotta ricordando il romanzo in cui quest’ultimo parlava di Gesù ma ci parla anche degli artisti, suoi amici, Tina San, Federico Gismondi ed Adolfo Loreti nelle cui liriche a loro dedicate ne mette in risalto l’ispirazione artistica.
La religione è presente nella lirica “J.C. Super Star” in cui, prendendo spunto, nel titolo, dal film omonimo, rievoca il martirio di Gesù Cristo crocifisso. Il tema della morte, infine, si ritrova nelle liriche “Per Marcella” ed “Una morte da Enne Enne” dove rievoca la morte, per emorragia cerebrale, il giorno di Sant’Anna, a Frosinone, nel 1972, di Alfredo Tessitore.
* Veroli 30 novembre 2016. A cura di Gabriele Mattacola.
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