Nel primo dal titolo “La psicologia oggi” lo scrittore molisano ci parla del ruolo che la psicologia riveste nella società odierna .
Nei
capitoli successivi traccia un ritratto di antichi pensatori quali: Teofrasto, Zenone di
Cizio e Pietro Abelardo autore dell’ “Historia calamitatum mearum”. Al centro di
tutto il saggio troviamo la figura di Sigmund Freud analizzato a partire
dal quinto capitolo in cui si parla del libro “Psicologia infantile” nel quale
egli ci diede la dimostrazione pratica di come la psicoanalisi si
applicava nel contesto strettamente infantile. Nell’opera freudiana troviamo,
tra i vari saggi,
“Il caso clinico del piccolo Hans” e “La nevrosi infantile
dell’uomo dei lupi”. Il professor Di Stefano, in seguito, si concentra sull’epistolario tra
Freud e Jung dicendoci che essi sono stati due grandi pensatori i quali, grazie
alle loro idee, hanno rivoluzionato la psicologia. Il capitolo ottavo, dal
titolo “Se il medico è anche un po’ filosofo”, è un ritratto del filosofo tedesco Karl
Jaspers, titolare della cattedra di filosofia ad
Heidelsberg, il quale sosteneva che la psicoanalisi era un dramma senza senso
che, proponendo una soluzione non vera, ci mostrava ciò che il medico doveva e poteva fare. Si
parla, quindi, di Giovanni Gentile, filosofo idealista di cui il professor Di
Stefano, frusinate d’adozione, è uno degli studiosi locali.
Egli negava che la psicologia
sperimentale era la descrizione dei fenomeni psicofisici. In “Saggi di
psicologia” sono presenti riferimenti a Kant, per il quale gli istinti della natura
umana prendono il nome di passioni e a Pirandello, che in alcune opere teoriche
prendeva come punto di riferimento Alfred Binet. Si parla quindi di Antonio
Aliotta, il quale definiva la psicologia “ sintesi viva di una varietà dei fatti che
possiamo, si distinguere ma non separare dall’insieme organico di cui è parte” e
di Padre Cornelio Fabro, il quale sosteneva che la preghiera era un atto
complesso a chiusura di una situazione dello spirito che può diventare un
nuovo cammino verso la fede. Il professor Di Stefano accenna anche ad Henri
Bergson il quale riprese la teoria di Sant’Agostino secondo cui il tempo era
flusso continuo e durata interiore e ad Alberto Marzi, psicologo che considerava
la psicologia come scienza autonoma, disciplina “sui generis” che non
prescinde da altri presupposti comuni alle varie scienze. Nel penultimo
capitolo dal titolo “I frutti della crisi” lo scrittore nativo di Casacalenda (
provincia di Campobasso ) prende in esame lo scottante tema della droga, flagello
che, a partire dagli anni ’80 del secolo scorso, ha rovinato la società in cui
viviamo.
* Veroli 14 novembre 2016. Gabriele Mattacola.
Nessun commento:
Posta un commento