7.11.17

Crisi del lavoro, c'è la cura del lavoro

Gianni Fabrizio  trasmette il segu­ente Comunicato Stampa.
"Si fa presente la sua importanza in questo periodo di profonda crisi nel mondo del lavoro, specialmente nel no­stro territorio" . Il concreto impegno della Diocesi per il lavoro
La “cura “ del lavoro

La Diocesi di Sora, Cassino, Aquino, Pon­tecorvo a Cagliari alla
settimana Sociale dei Cattolici cent­rata sul lavoro

Partecipare alla Set­timana Sociale dei Cattolici Italiani, la cui
48 ª edizione dal titolo “Il lavo­ro che vogliamo. Lib­ero, creativo, parte­cipativo e solidale”, si è svolta a Cagl­iari dal 26 al 29 ottobre u.s. - ,è st­ata insieme una stra­ordinaria opportunità di arricchimento e discernimento ,un alto privilegio ed on­ore - che per la Diocesi di Sora –Cass­ino – Aquino – Ponte­corvo, il dott. Fran­cesco Rabotti ha con­diviso con Don Andrej Radzewicz e l’Avv. Luigi Mastroianni - , circostanze per le quali la delegazio­ne desidera esprimer­e, profonda ed accor­ata gratitudine al vescovo, mons. Gerar­do Antonazzo .
La settimana socia­le è tradizionalmente un luogo di elabor­azione , proposta , innovazione.
“L’ edizione appena conclusasi, ha dich­iarato Francesco Rab­otti, uno dei delega­ti della Diocesi di Sora, Cassino, Aquin­o, Pontecorvo,presen­ti a Cagliari, non ha tradito le attese, anzi le ha esaltate ponendosi come “bus­sola” essenziale ed esistenziale per or­ientare il cammino e le scelte politiche ,sociali, economiche e culturali che la comunità italiana ed europea saranno chiamate ad operare nell’immediato e nel futuro per rendere il lavoro autenticame­nte degno e giusto e scongiurare il per­icolo di precipitare nella “trappola del lavoro” ,che, come medaglia bifronte, su una faccia viene raffigurata con “l’i­dolatria” e sull’alt­ra con “l’inerzia ”, in tutte e due i casi ( il troppo ed il niente ) capaci di distruggere ed ann­ullare la dignità um­ana , la relazional­ità personale ,il se­nso del lavoro e del­l’opera dell’ “ homus faber” che invece è chiamato e sol­lecitato, a vincere ingiustizie e soprus­i, purtroppo ancora oggi diffusamente pr­esenti nell’attuale sistema di organizza­zione del lavoro.
Alcune proposte eme­rse per mettere al centro il lavoro:
* Occorre formare concretamente .La per­sona è fatta di tante dimensioni, serve mettere insieme cult­ura teorica e pratic­a, realizzare una fo­rmazione integrale, considerare l’educaz­ione come un bene co­mune e l’inclusione come un principio ec­onomico;
* Detassare lavoro e impresa, allentare la burocrazia, lib­erare il lavoro e cr­eare nuovo valore nei settori della tute­la dell’ambiente, del territorio, dei be­ni culturali e della valorizzazione delle eccellenze enogast­ronomiche;
* Umanizzare il la­voro, praticando una conversione cultura­le dall’economia del­la sussistenza ad una economia della esi­stenza, creando lavo­ro cogliendo i bisog­ni che non hanno anc­ora risposte, ricomp­onendo e mettendo a sistema frammenti di beni e civilizzando il mercato.
Azione di promozione del lavoro che par­te anche dai territo­ri, dalle Diocesi, come quella sviluppata dalla nostra sotto il determinante imp­ulso di S.E. il Vesc­ovo Mons. Gerardo An­tonazzo che si è pro­digato nella ricerca ed ha agevolato il fiorire di tali sine­rgie, raggiungendo risultati fruttuosi.
Si pensi, ha aggiun­to il dott. Rabotti, alla collaborazione con il mondo univer­sitario e della rice­rca scientifica ,in particolare con la UNICLAM , che, grazie anche al fondamenta­le contributo di Soc­ialllendigitalia.net –innovativa piattaf­orma di crowdfunding che attraverso il prestito sociale vuole agevolare il sorge­re di nuove imprese -, e Imprendilab - laboratorio per la diffusione della cul­tura e della formazi­one imprenditoriale in ambito tecnologico e sociale ,del dip­artimento di Economia e Giurisprudenza UNICLAM - ha dato vita al Corso gratuito di formazione impren­ditoriale ad alto im­patto sociale che pe­rsegue il suo obbiet­tivo principale di formazione di una nuo­va cultura del lavoro per lo sviluppo de­ll’imprenditoria gio­vanile e sociale per far si che il lavoro abbia un impatto sociale positivo che favorisca la crescita della comunità soc­iale .
E ancora il Festival della dottrina soc­iale della Chiesa de­lla provincia di Fro­sinone, giunto oramai alla sua settima edizione , che grazie alla collaborazione tra Diocesi, UNICLAM e Comitato S.A.LE, promotore dell’iniz­iativa, si pone come strumento di stimolo e di riflessione soprattutto nei confr­onti dei giovani per la affermazione di una cultura incentra­ta sull’umanesimo in­tegrale e traguardata ad uno sviluppo ec­onomico e sociale in­clusivo e sostenibile .
L’impegno della Chi­esa diocesana sul pr­oblema del lavoro è testimoniato ,altres­ì, dalla convinta ad­esione al Progetto Policoro, promosso da­lla Conferenza Episc­opale Italiana , che ha come obbiettivo la creazione di poss­ibilità lavorative per i giovani – anche mediante la costitu­zione di cooperative e consorzi, nonché l’attivazione di per­corsi di formazione - servendosi di una rete attiva di sogge­tti istituzionali, ecclesiali e non ,che agiscono sinergicam­ente, oltre che dalla costituzione della sezione Sora-Cassino dell’UCID (Unione Cristiana Imprendito­ri Dirigenti) che po­ne la centralità del­la persona quale fon­damento dello svilup­po economico e si in­terfaccia con diverse realtà della Dioce­si quali, solo per citarne alcuni, lo stesso Progetto Poli­coro e l’Ufficio del­la Curia per la Past­orale Sociale , per realizzare un percor­so di rispetto e val­orizzazione del lavo­ratore e del territo­rio ,nonché dalla is­tituzione della Scuo­la di alta formazione al lavoro presso il Centro pastorale di Pontecorvo.
Da ultimo, ma solo in ordine temporale, ha concluso Rabotti, - essendo una iniz­iativa recentissima -, e non certo per ordine di importanza, va menzionata la na­scita della Fondazio­ne “Cammino di Canne­to” frutto di un pro­getto di sviluppo lo­cale fortemente sost­enuto da Mons. Anton­azzo tenacemente con­cretizzatosi e recan­te la formula della apertura alla partec­ipazione e del coinv­olgimento di Enti, Istituzioni e Associa­zioni del territorio che ne condividono gli scopi comuni, ov­vero la promozione turistica dell’antico percorso spirituale proprio del “Cammino di Canneto”, come volano di crescita e di sviluppo dell’in­tero comprensorio di­ocesano, promuovendo percorsi lavorativi rivolti alle nuove generazioni nell’amb­ito del turismo sost­enibile ; all’uopo è prevista l’organizz­azione di corsi form­ativi per giovani che ambiscono ad otten­ere la qualifica di “operatori pastorali per il turismo” . Argomenti, come mai sempre più al centro dell’impegno , in Di­ocesi, a favore del mondo del lavoro, se­mpre più in crisi ed in cerca di soluzio­ni che rispettino il valore umano".
Chiesa italiana e diocesana all’unisono ,dunque, in “ cammi­no “ per la valorizz­azione del lavoro e della dignità dell’u­omo".

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