Ecco l’appello della Caritas Diocesana in occasione della Giornata Mondiale dei poveri. “Papa Francesco ha indetto per il prossimo 19 novembre la prima giornata mondiale dei poveri, dal titolo: “non amiamo a parole, ma con i fatti” (1 Gv3,18). Nel nostro territorio sono in cantiere molte iniziative, prima di tutto dal punto di vista spirituale; si vuole infatti far giungere il messaggio che il Cristo è venuto per dare un lieto annuncio di gioia ai poveri, e per questo è necessario attivare il contributo della preghiera e della sensibilizzazione all’aiuto per coloro che vivono a vario titolo in condizioni di marginalità sociale, a causa di situazioni economiche, familiari, di salute. In tutta la diocesi le comunità parrocchiali si ritroveranno, nei giorni precedenti alla giornata mondiale dei poveri, in tante veglie di preghiera, che raccoglieranno parrocchie vicine, amici fraterni, volontari, persone sensibili alle marginalità e al disagio, perché – come scrive il nostro vescovo Gerardo Antonazzo nella sua lettera del primo novembre scorso a tutta la comunità ecclesiale - anzitutto “la Chiesa possa arricchirsi della familiarità con i più fragili e trovi nuove risorse per raggiungere tutti, in un anelito di evangelizzazione sempre più concreto”. Si tratta poi di suscitare e alimentare un clima di condivisione con quanti vivono situazioni di disagio nella comunità ecclesiale e civile; per questo le zone pastorali, le parrocchie, le associazioni, i movimenti ecclesiali e i volontari che a vario titolo operano nel mondo del disagio e della povertà, hanno pensato a creare momenti di incontro e di amicizia, di solidarietà e di aiuto, nel corso di tutta la settimana che precede il 19 novembre, con momenti di sensibilizzazione nelle scuole, incontri familiari con i poveri, e in particolare aderendo all’iniziativa di papa Francesco, che invita alla preghiera e al pranzo migliaia di poveri di tutto il Lazio. Come diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo abbiamo raccolto la preziosa opportunità di organizzare ben due pullman per partecipare alla Messa al mattino del 19 novembre celebrata dal Santo Padre, seguita dal pranzo in sala Paolo VI, trasformata per l’occasione in sala mensa per circa 1500 ospiti di papa Francesco. Dal nostro territorio partiranno circa 90 persone povere, una decina di accompagnatori e due sacerdoti. Tutte le iniziative convergeranno nella concelebrazione eucaristica, presieduta da s. Ecc. Mons. Gerardo Antonazzo nel pomeriggio di domenica 19 novembre alle ore 17,00, presso la Chiesa di San Carlo in Isola del Liri, alla quale sono invitati a partecipare in modo speciale gli operatori della carità, i volontari, le persone seguite dai centri di accoglienza, famiglie, disabili, anziani, desiderosi di riconoscere le risorse della propria vita e di condividere la pace e la preghiera. La Caritas diocesana e tutte le Caritas zonali a parrocchiali si sono impegnate in un servizio di coordinamento e di animazione della comunità ecclesiale e civile che sta portando i suoi frutti. Per fare un solo esempio, relativo alle associazioni che aderiscono alla Consulta delle Problematiche Sociali e delle Pari Opportunità del Comune di Sora, sarà presentato un evento in musica, teatro, canto, dal titolo Mirror, domenica 12 novembre alle ore 18,30 - presso il Teatro Stabile di Isola del Liri. Scrive la Consulta: “La povertà più grande che c’è nel mondo non è la mancanza di cibo, ma la mancanza di amore. C’è la povertà della gente che non è soddisfatta di ciò che ha, che non è capace di soffrire, che si abbandona alla disperazione. La povertà di cuore è la più difficile da sconfiggere e crea inevitabilmente disparità, criticità, diversità”. Condividiamo il comune percorso di attenzione, accoglienza alle molteplici forme di marginalità sociale, non dimenticando mai che tutti siamo nella categoria dei poveri, se guardiamo a quanto siamo fragili, bisognosi di amore, speranza, verità, libertà, dignità, prima ancora che di pane. Questa consapevolezza ci rende capaci di solidarietà con chi sperimenta momenti di maggiore difficoltà e lancia il suo grido, troppe volte purtroppo inascoltato.Eppure di famiglia umana ce n’è una sola, sarà bene ricordarlo”.
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