Nel precedente “racconto di tifoseria” è stato più volte nominato e ringraziato per aver avuto il merito di aver fatto conoscere ad uno dei più noti ultras bianconeri attuali la realtà della pallavolo volsca: ora si narra lui, si descrive lui, ripercorre lui stesso la strada che l’ha condotto ad incrociare quella della Biosì Indexa Sora. Il protagonista di questa terza puntata della rubrica dedicata al pubblico è Davide Puccia, membro del direttivo dell'Armata Volsca, che esordisce così:
“la passione per il volley nasce fin dal primo anno di A2, quindi tempo addietro oramai. Quando vidi la prima partita del Sora in cadetteria, mi innamorai di questo sport e della squadra che rappresentava la mia città”.
L’amore e la passione per la sua città e per la squadra che ne porta in alto i colori maturano, per Davide, con l’ingresso nella tifoseria organizzata:
“ho seguito anche il calcio e come ben si sa, a Sora, il tifo è una delle cose più sentite e spettacolari; ho sempre guardato la vecchia tifoseria, i cosiddetti guerrieri volsci che hanno fatto tantissimo ma avevano bisogno di nuove forze – prosegue Puccia. Non avevo però ancora lo stimolo giusto per aiutarli fino a quando la partita interna con Perugia dello scorso anno accese qualcosa dentro di me. Non era accettabile vedere i supporters ospiti prendere possesso del nostro palazzetto, accettare che i nostri giocatori fossero in difficoltà perché si sentivano solo i cori perugini. La sera stessa decisi di fare un po’ di telefonate e all’una di notte contattai Samuel Gulia e Marco D’Orazio per un incontro il giorno dopo. Da quella riunione iniziò questa avventura, molto difficile ma altrettanto importante, perché i nostri colori sociali e tutto quello che rappresenta la nostra città, vanno onorati. Sento di ringraziare questi ragazzi e mia moglie, che mi è sempre vicino, per tutto quello che stiamo vivendo”.
La curva della Biosì Indexa, però, oltre a caricare la compagine sorana con scenografie da urlo, parole, suoni, cori, ha anche altri fini:
“il progetto più importante è quello di portare più giovani sorani possibili e chiunque voglia tifare a livello nazionale, creare gruppo, fonderci facendo leva sullo spirito di aggregazione – spiega ancora Puccia. La passata stagione è andata molto bene e quest'anno possiamo crescere, anche se stiamo affrontando un periodo decisamente avverso. Fortunatamente la società ci viene molto incontro, abbiamo ottimi rapporti con i rappresentanti del club, perfino io che sono magari il più polemico, ma quello che faccio e dico è sempre per il bene della mia squadra”.
Davide decide di concludere, quindi, il suo racconto esprimendo stima incondizionata per il suo atleta preferito, il centrale Andrea Mattei:
“Con Andrea siamo amici dal lunedì al sabato; la domenica è un giocatore che scende in campo sotto il nome di Sora. Lui ha grinta da vendere e una passione che si vede in pochi; non giudico l’aspetto tecnico dell’atleta perché non ho le competenze adatte, ma non posso non notare l’impegno che mette sul campo e il rispetto che ha sempre per i suoi tifosi”.
* Cristina Lucarelli – Biosì Indexa Sora.
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