La presenza di giovani schiave nelle città europee del Quattrocento è un fenomeno poco noto e per certi versi rimosso dall'immaginario collettivo che si riferisce a uno dei periodi più affascinanti della Storia esaltandone in modo quasi esclusivo i risultati artistici e culturali. Eppure a partire dalla metà del Trecento
tante furono le ragazze russe, tartare, greche, turche, saracene strappate alle loro terre e condotte nelle case dei ricchi d'Italia e non solo per svolgere i lavori domestici più umili, accudire gli anziani e soddisfare i desideri sessuali dei padroni.
Marialuisa Bianchi ci mostra senza infingimenti la quotidianità, fatta di violenze, soprusi, umiliazioni e rari momenti di serenità, di una giovane schiava russa che si trova a vivere nella turbolenta Firenze di Cosimo de' Medici
Ingenua, a tratti disperata, ma sempre fiera e curiosa del mondo, la schiava Caterina, come la chiamano i fiorentini, è l'immagine stessa della capacità femminile di non arrendersi alle circostanze. Amore, amicizia, incontri inaspettati e avventure, dentro e fuori le mura di Firenze, ne fanno un personaggio indimenticabile che ci conduce alla scoperta del Rinascimento degli ultimi e della vita, spesso dura e difficile, delle donne di allora.
Marialuisa Bianchi, molisana d’origine, si è laureata in storia medievale a Firenze, dove vive e insegna in una scuola superiore. Collabora con la storica associazione culturale Il giardino dei Ciliegi, presso cui conduce seminari di scrittura creativa e organizza incontri letterari, lavorando anche in ambito formativo. Ha scritto saggi sulla storia fiorentina, tra cui La grande storia dell’artigianato: il 400, edito da Giunti. Per l’opera Campobasso capoluogo del Molise, pubblicato dal Comune di Campobasso nel 2008, ha curato il saggio Andata e Ritorno, la descrizione degli intellettuali: uno spaccato sull’immagine della città nei secoli attraverso lo sguardo di scrittori e scrittrici molisani, tra cui Francesco Jovine. Sempre per la Regione Molise ha ideato e organizzato La selvatica timidezza di Lina Pietravalle, un convegno di studi svoltosi presso l’Università del Molise nel 2006. Ha scritto recensioni per riviste letterarie e racconti per raccolte antologiche fra cui Quel libro nel cammino della mia vita di Giuseppe Pontiggia. Ha pubblicato un libro di racconti Vie di Fuga. Storie di e per adolescenti (Franco Angeli, 2005) con prefazione di Dacia Maraini e nel 2009 il testo teatrale Apparizioni. Tre atti liberamente ispirati al romanzo Signora Ava di F. Jovine (Filopoli).
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