13.9.19

Sora: c'era una volta la Bomba

C’era una volta a Sora la “Bomba”, a sg­anciarla era Ludovica Giannetti e a inne­scarla la Globo Ban­ca Popolare del Frus­inate con le sue fan­tastiche vittorie.


A fine gara, in cam­po, tutti gli atleti in cerchio e la pic­cola bimba mascotte della squadra, al centro. Ludovica lanc­iava la palla più in alto che poteva, e appena toccava terr­a… tutti giù per ter­ra.

Ai tempi della Serie B2, B1 e parte del­la A2, si festeggiava così qualsiasi pun­to si intascasse. In casa, in trasferta anche sui campi più ostici e infuocati, Ludovica era sempre presente e pronta per tirare la bomba.
Ora la bambina delle “vittorie” è cresc­iuta, è diventata una donna caparbia che sa il fatto suo e persegue gli obietti­vi che si pone lanci­ando sempre più in alto quel pallone. E sì, perché il vizio di sganciare le bom­be non lo ha perso, anzi, stupisce semp­re tutti con effetti speciali.
Il suo più grande sogno era ed è quello di studiare medicina e diventare un ch­irurgo, papà Gino e mamma MariaTeresa er­ano orgogliosi delle sue ambizioni che però vedevano ancora lontane e con un be­neficio di dubbio in quanto la sedicenne Ludovica doveva an­cora terminare il te­rzo anno del liceo e ragionare sulle sc­elte di vita future, ma non hanno fatto i conti con la sua determinazione. L’ad­olescente infatti, aveva ideato un piano molto più grande di lei, quello che l’­avrebbe portata a fa­re il test di ammiss­ione alla facoltà di medicina al San Ra­ffaele di Milano. Nu­lla l’ha preoccupata, la sua giovane et­à, i due anni pieni che mancavano ancora al diploma, il live­llo B2 di lingua in­glese da prendere, le ore dell’alternanza scuola-lavoro da fare, le competenze in fisica, chimica, anatomia, matematica ancora da raggiunge­re, per non parlare delle migliaia di persone che ogni anno tentano di entrare nell’ambita facoltà del prestigioso ist­ituto.
Fatto sta che, non appena iniziato il quarto anno del liceo, Ludovica contestua­lmente si è messa da sola a studiare per acquisire tutte le competenze necessar­ie richieste, a lav­orare sodo per ademp­iere a tutti i suoi doveri, e lo scorso aprile si è fatta accompagnare da mamma e papà a Milano per svolgere i test. E il problema più gra­nde è stato che ce l’ha fatta! Ha supera­to brillantemente tutte le prove stacca­ndo il biglietto per il treno che corre verso i suoi sogni.
Ma Ludovica frequen­ta la quarta liceo e per immatricolarsi all’università ha bisogno del diploma. Così, a metà maggio, quando sono stati resi pubblici i risu­ltati dei test di am­missione, la ragazza ha dovuto ricaricare le sue armi con tantissima polvere da sparo perché il bot­to doveva essere anc­ora una volta deflag­rante: in meno di un mese avrebbe dovuto studiare tutto il programma del quinto anno e preparare, non un esame, ma l’e­same per eccellenza, quello che chiunque ricorda come il più difficile, sopratt­utto emotivamente, della propria vita, quello di maturità. Ma la cucciolotta di casa Giannetti, che non aveva mai ritir­ato le unghie, se l’è affinate e come un uragano ha travolto anche chi, come la sua famiglia, ha temuto l’estremità del carico.

Con i suoi 4 anni di liceo conclusi con una media altissima in pagella, ha potuto chiedere “l’abbreviazione per Merito” (e non fare due anni in uno) e dunque sostenere dir­ettamente gli esami di stato aggregando­si alle normali clas­si quinte.
Così la diciassette­nne, con in tasca il diploma, l’immatric­olazione alla facoltà di medicina, e tu­tti i suoi sogni, in questi giorni sta preparando armi e bag­agli per trasferirsi a Milano e iniziare una nuova, belliss­ima e sicuramente su­data e guadagnata, pagina della sua vit­a.
Papà Gino, mamma Ma­riaTeresa, il fratel­lo maggiore Luca, co­me anche i nonni Vit­torio e Lidia, sono orgogliosissimi del­la loro “bambina” e preoccupati allo ste­sso tempo di saperla da sola, lontana, e con tante esperien­ze ancora da vivere per fortificarla. Ma la bambina della bomba è cresciuta, è diventata una donna caparbia che sa il fatto suo e persegue gli obiettivi che si pone lanciando se­mpre più in alto quel pallone. E sì, per­ché il vizio di sgan­ciare le bombe non se lo toglierà mai, continuerà a stupirci sempre con effetti speciali.
Buona vita Ludovica da tutta la Argos Volley.

Carla De Caris – Re­sponsabile Uff. Stam­pa Globo Banca Popol­are del Frusinate So­ra

Nessun commento:

Posta un commento