Il centrale Albergo Rea |
Per Maria Antonietta Rea, autrice del libro: “La comunità di Sant'Amasio è viva, forte e culturalmente molto preparata, instancabili lavoratori capaci di superare tutte le avversità”.
Il libro “UNO E ... 50” è su:
HTTPS://BOOKABOOK.IT/LIBRI/UNO-E-50/
Valcomino-senzaconfini è una pagina social sulla valle con “Tanti paesi: piccole o grandi differenze di dialetti, di storie, di abitudini”. E con “un unico destino: la Valle di Comino”. Sono 1041 le persone che hanno messo "Mi piace" a questa Pagina. E inoltre sono 1061 persone che seguono questa Pagina.
Il libro di Maria Antonietta Rea viene ripreso da Franco Ianni gestore della pagina social Valcomino-senzaconfini.
LA STRAORDINARIA STORIA DI MICHELE REA CHE HA VISSUTO CENTO VOLTE
“Tempo di Lock down”, inizia così Franco Ianni la presentazione del libro, “in un bosco adiacente casa. Una telefonata dell’autrice mi informa di una straordinaria biografia di un uomo nutrito di avventura, Michele Rea classe 1891, da Sant’Amasio (Arpino), suo nonno. Una cascata di appunti, citazioni e vicende costruite con documenti di famiglia meticolosamente conservati, con testimonianze raccolte tra chi lo aveva conosciuto e frequentato e soprattutto con i racconti di nonna Angiolina, la fedele compagna che Michele aveva strappato negli anni venti al Lago di Como".
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Valcomino-senzaconfini è una pagina social sulla valle con “Tanti paesi: piccole o grandi differenze di dialetti, di storie, di abitudini”. E con “un unico destino: la Valle di Comino”. Sono 1041 le persone che hanno messo "Mi piace" a questa Pagina. E inoltre sono 1061 persone che seguono questa Pagina.
Il libro di Maria Antonietta Rea viene ripreso da Franco Ianni gestore della pagina social Valcomino-senzaconfini.
M. A. Rea |
“Tempo di Lock down”, inizia così Franco Ianni la presentazione del libro, “in un bosco adiacente casa. Una telefonata dell’autrice mi informa di una straordinaria biografia di un uomo nutrito di avventura, Michele Rea classe 1891, da Sant’Amasio (Arpino), suo nonno. Una cascata di appunti, citazioni e vicende costruite con documenti di famiglia meticolosamente conservati, con testimonianze raccolte tra chi lo aveva conosciuto e frequentato e soprattutto con i racconti di nonna Angiolina, la fedele compagna che Michele aveva strappato negli anni venti al Lago di Como".
"Ma la chiave della storia di Michele”, continua Franco Ianni, “si sviluppa da un taccuino, su cui Michele registrava, con un mozzicone di lapis e una grafia frammentata, le fasi salienti della sua vita di soldato, taccuino che la sorte aveva voluto contribuisse miracolosamente alla deviazione di un proiettile che lo aveva colpito... Faccio io: “Complimenti, un grande atto di amore per la memoria di tuo nonno” “No, un atto di amore verso i miei figli”. Una risposta che mi ha sorpreso: guardare il passato per alimentare il futuro”.
IL LIBRO È IN PRENOTAZIONE, IN CARTACEO O IN DIGITALE, AL LINK DELLA CAMPAGNA CROWFUNDING
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"Maria Antonietta Rea, da Sora, ricostruisce così la storia eccezionale di un uomo eccezionale, di un uomo cui l’altezza di solo un metro e cinquanta non aveva impedito coraggio, dignità e lungimiranza; candidamente fedele all’Italia e al suo re al punto di chiamare i suoi figli Umberto e Maria Josè… vittima delle traversie imposte a tantissimi nel secolo scorso: sofferenze fisiche, sofferenze morali, razzismi e pregiudizi, attraverso la schiavitù della tratta dei piccoli vetrai, l’esperienza di mozzo sui transatlantici in rotta verso l’America, le vicende della I' guerra mondiale, la feroce prigionia austriaca, la fuga attraversando la Russia, verso l’estremo nord, nel pieno dei fermenti rivoluzionari. Tutto si scioglierà, dopo aver conquistato il cuore di Angiolina, nel grande mare dell’emigrazione, attraverso la quale conquisterà libertà e riscatto personale e sociale, senza mai dimenticare le proprie origini.
"Maria Antonietta Rea, da Sora, ricostruisce così la storia eccezionale di un uomo eccezionale, di un uomo cui l’altezza di solo un metro e cinquanta non aveva impedito coraggio, dignità e lungimiranza; candidamente fedele all’Italia e al suo re al punto di chiamare i suoi figli Umberto e Maria Josè… vittima delle traversie imposte a tantissimi nel secolo scorso: sofferenze fisiche, sofferenze morali, razzismi e pregiudizi, attraverso la schiavitù della tratta dei piccoli vetrai, l’esperienza di mozzo sui transatlantici in rotta verso l’America, le vicende della I' guerra mondiale, la feroce prigionia austriaca, la fuga attraversando la Russia, verso l’estremo nord, nel pieno dei fermenti rivoluzionari. Tutto si scioglierà, dopo aver conquistato il cuore di Angiolina, nel grande mare dell’emigrazione, attraverso la quale conquisterà libertà e riscatto personale e sociale, senza mai dimenticare le proprie origini.
Chi ha qualche anno in più ricorderà che per decenni a Sora l’unico albergo degno di questo nome era il centrale Albergo Rea, creato proprio da Michele al suo ritorno da Belfast negli anni 30’.
E’ vigoroso Il nostro invito a prenotare il libro, perché attraverso di esso leggeremo la nostra storia di poco più di cento anni fa. In essa nel ruolo dei protagonisti potrebbero essere i nostri bisnonni, i nostri ascendenti. Potremmo riviverne le vicende, come in uno specchio, perché il ritmo incalzante del racconto immerge virtualmente nel fitto degli avvenimenti vissuti dal protagonista".
E’ vigoroso Il nostro invito a prenotare il libro, perché attraverso di esso leggeremo la nostra storia di poco più di cento anni fa. In essa nel ruolo dei protagonisti potrebbero essere i nostri bisnonni, i nostri ascendenti. Potremmo riviverne le vicende, come in uno specchio, perché il ritmo incalzante del racconto immerge virtualmente nel fitto degli avvenimenti vissuti dal protagonista".
Leggi di più sul sito:
http://www.valcomino-senzaconfini.it/index.php/incontri-testimonianze/176-uno-e-50
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Per Daniele Del Monaco che racconta Sant'Amasio nel comune di Arpino: “Un cammino da non perdere è l'anello di Sant'Amasio”. Civitavecchia, Colle Lo Zoppo, Forlieta, Crocifisso, Capocroce, Civitavecchia.
"Percorso già da anni raccontato nel suo libro dal Prof. Nino Natalizia. Un viaggio da fare ed accessibile a tutti". Ancora per Del Monaco: “Si visitano luoghi incantevoli. Oggi vi parlo di Sant'Amasio. Questo da sempre è stato uno dei posti magici di Arpino”.
"Qui da sempre si sono incontrate le genti della transumanza. Qui da sempre si sono incontrate le genti in cammino. È stato per millenni uno snodo viario incredibile tra l'Etruria e la Magna Grecia In particolare era collegata alla antica città di Pescarola vicino l'attuale Casalvieri dove è documentata una grandissima attività commerciale già dal IV secolo A.C.
La chiesa è documentata già dal 1000 ed un tempo aveva anche locali adibiti a convento e magazzini. In particolare poi la chiesa di Sant'Amasio sarebbe nata su un tempio dedicato ai dioscuri .Una conferma è data dai reperti archeologici ritrovati in varie epoche. Tra tutti un altare votivo che giace nei depositi del museo nazionale di Capodimonte a Napoli costituito da due Massi di pietra in pudinga tenuti insieme da grappe di ferro con all'interno più di 200 monete di epoca repubblicana risalente al II secolo avanti Cristo.
Da sempre qui e sul vicino campo d'Aprile sostavano i pastori con le greggi che andavano e tornavano dai pascoli marini”.
Il libro di Maria Antonietta Rea ha fatto ricordare “Santopadre pedala“ che è stata la pedalata ecologica degli ambientalisti organizzata per tantissimi anni
“Piu’ verde piu’ vita”, era stato lo slogan del 2009 della passeggiata ecologica, la più bella e la più interessante di tutta la provincia di Frosinone. Arrivammo in quel anno al 15° anno di svolgimento.
“Una pedalata per la vita, pedaliamo tutti insieme” per il verde e per la vita. L'invito degli organizzatori: una pedalata ecologica che da Santopadre, in provincia di Frosinone, portava i partecipanti al “Monte” (chiamato Monte di “Togna” a 687 m. s.l.m.), nel comune di Casalvieri. Organizzata dal Comune di Santopadre e dalla Pro Loco del paese in collaborazione con il gruppo di ambientalisti con Antonio Fraioli in testa.
"Qui da sempre si sono incontrate le genti della transumanza. Qui da sempre si sono incontrate le genti in cammino. È stato per millenni uno snodo viario incredibile tra l'Etruria e la Magna Grecia In particolare era collegata alla antica città di Pescarola vicino l'attuale Casalvieri dove è documentata una grandissima attività commerciale già dal IV secolo A.C.
La chiesa è documentata già dal 1000 ed un tempo aveva anche locali adibiti a convento e magazzini. In particolare poi la chiesa di Sant'Amasio sarebbe nata su un tempio dedicato ai dioscuri .Una conferma è data dai reperti archeologici ritrovati in varie epoche. Tra tutti un altare votivo che giace nei depositi del museo nazionale di Capodimonte a Napoli costituito da due Massi di pietra in pudinga tenuti insieme da grappe di ferro con all'interno più di 200 monete di epoca repubblicana risalente al II secolo avanti Cristo.
Da sempre qui e sul vicino campo d'Aprile sostavano i pastori con le greggi che andavano e tornavano dai pascoli marini”.
Il libro di Maria Antonietta Rea ha fatto ricordare “Santopadre pedala“ che è stata la pedalata ecologica degli ambientalisti organizzata per tantissimi anni
A Sant'Amasio punto di ristoro della carovana.
“Piu’ verde piu’ vita”, era stato lo slogan del 2009 della passeggiata ecologica, la più bella e la più interessante di tutta la provincia di Frosinone. Arrivammo in quel anno al 15° anno di svolgimento.
“Una pedalata per la vita, pedaliamo tutti insieme” per il verde e per la vita. L'invito degli organizzatori: una pedalata ecologica che da Santopadre, in provincia di Frosinone, portava i partecipanti al “Monte” (chiamato Monte di “Togna” a 687 m. s.l.m.), nel comune di Casalvieri. Organizzata dal Comune di Santopadre e dalla Pro Loco del paese in collaborazione con il gruppo di ambientalisti con Antonio Fraioli in testa.
La partecipazione col passare degli anni è stata sempre costante e si è attestata sulle ottanta unità, non poche, con una ricca presenza di bambini e giovani, e turisti che d'estate tornavano in paese soprattutto dalla Francia. Una manifestazione bella, interessante ma anche impegnativa, i partecipanti però aderivano molto volentieri per percorrere i 12 Km. tra il verde, le rocce e le montagne dei comuni di Santopadre, Arpino e Casalvieri. Emergenze storiche e naturalistiche durante il percorso da ammirare ancora oggi. Si partiva dai 756 m., sul livello del mare, di Santopadre che nell'antichità veniva chiamato "Castrum Foroli", il borgo tutto in pietra a vista sorge su un colle circondato da boschi, vigneti ed uliveti, si presta molto bene a questi eventi a contatto con la natura. L’attività principale è l’agricoltura. Il paese di “Montecoccioli”, completamente abbandonato a quota 553 m. sede agli inizi del '900 già di una scuola.
E' uno di quei luoghi che non si riesce a dimenticare, ricco di architetture spontanee lavoro di maestri locali in totale abbandono. “Forglieta”, l'antico "Forum Laetum", borgo bellissimo e “Sant'Amasio”, dove c'era il ristoro dei girini, con la Chiesa dell' XI° sec., costruita, forse, su un antico santuario romano, dipendente dal Monastero di Montecassino. All'interno si può ammirare un dipinto della scuola del Caravaggio. Una chiesa meta di turisti, pellegrini e studiosi che continua a creare interesse ancora oggi.
Il post del 2009:
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