14.6.12


Il cammino neocatecumenale nella Basilica di S. Domenico a Sora. Kiko Arguello: ”Passare da una pastorale sacramentale ad una concreta evangelizzazione”

di Bruno Forte

Si è tenuto con successo,  in occasione del Millenario della fondazione presso l'Abbazia di San Domenico in Sora,  l'atteso incontro “Catechetico – Kerigmatico” tenuto da Kiko Arguello, fondatore del Cammino Neocatecumenale, accompagnato da padre Mario Pezzi.
Tutto si è svolto in un clima di festa, in maniera  familiare e coinvolgente, con la gradita  presenza di quasi duemila persone: fratelli del Cammino e non. Eravamo in tanti, sì,  provenienti dalle Diocesi del Lazio Sud, Albano, Palestrina, Latina, Frosinone, Gaeta, Velletri ed Anagni. Sono questi i luoghi  in cui il Cammino è presente con 160 comunità.

La liturgia della Parola avrebbe dovuto essere presieduta dall’arcivescovo, mons. Filippo Iannone,  il quale, bloccato per il traffico sulla strada di ritorno da Roma, ha fatto pervenire telefonicamente i suoi saluti, ringraziando “Kiko” per la disponibilità dimostrata.

A presiedere l'incontro, quindi, è stato  il precedente Abate della Congregazione Cistercense di Casamari, padre Ugo Tagni, che, oltre venticinque anni fa, quando era parroco, proprio a   San Domenico, diede inizio all'esperienza del “Cammino”, avvertendo l'esigenza di un’ iniziazione cristiana per gli adulti, all’insegna della serietà e della continuità. 

Proprio da tale prospettiva ha preso le mosse la catechesi di Kiko Arguello, il quale, dopo essersi soffermato in preghiera sulla tomba del “predicatore” San Domenico, ha presentato la struttura e le finalità del Cammino Neocatecumenale, ispirato dalla Vergine Maria per la iniziazione cristiana degli adulti.
Rivolgendosi direttamente ai sacerdoti presenti, ha ribadito la necessità di passare da una pastorale “sacramentale”,  pur necessaria ma in cui Cristo è visibile nei Sacramenti e, in genere, solo a chi è già credente e frequenta la Chiesa,  ad una pastorale di “evangelizzazione”, in grado di portare Cristo ai lontani e alle persone secolarizzate, attraverso le opere e i segni della Fede,  che sono l'Amore nella dimensione della Croce e l'Unità. 

La sollecitazione è stata chiara: Cristo si rende visibile attraverso quegli  uomini che sappiano amare come Lui ha amato. Se ciò non avviene, il cristianesimo rischia di rimanere sterile.
Momento centrale dell’incontro è stato quello in cui Kiko ha proclamato “la Parola” tratta dalla lettera ai Corinzi (2 Cor. 5,14), annunciando il Kerigma, la Buona Novella della Salvezza, ad una assemblea silenziosa ed attenta, ed ha  invitato tutti “a non vivere più per se stessi”, ma spinti ed ispirati dall'Amore di Dio manifestato in Cristo Gesù. 

In questo sta, infatti, l'infelicità dell'uomo, all'origine di tutte le sue miserie: nella mancanza di una relazione di Amore che possa dare un senso all'esistenza di ognuno, spesso ispirata dalla ricerca di una vita effimera.
Ma come fare per giungere a ciò: l'invito è di intraprendere un cammino di iniziazione cristiana e di riscoperta del Battesimo.

Questa la Buona Notizia, infatti oggi per noi: Dio ci ama e, come mille o duemila anni fa, ancora una volta ci viene incontro attraverso delle persone concrete, come fu San Domenico, per dare ad ognuno l'opportunità di cogliere la Salvezza. A noi il compito di dire,  come la Vergine Maria, il nostro “sì”.
Le Comunità Neocatecumenali presenti in Diocesi offrono il loro servizio - secondo il proprio carisma - per aiutare le parrocchie a formare quelle autentiche comunità  in cui aiutare i fedeli a far crescere in sé la “misura adulta di Cristo”. Come del resto ha già invitato a fare l’arcivescovo, mons. Filippo  Iannone,  nella relazione finale del “Convengo Pastorale” del 2011.

Segno concreto di tale testimonianza sarà “l'Annuncio del Vangelo” che i fratelli del “Cammino” si propongono di intraprendere  nelle prossime settimane nelle loro comunità parrocchiali.

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