1.3.23

I ROMANZI DI GIUSEPPE BONAVIRI: IL FIUME DI PIETRA; GHIGO'

Giuseppe Bonaviri scrittore siciliano di nascita, ma frusinate d'adozione

di Gabriele Mattacola

Il fiume di pietra (1964 ) è dedicato alla sorella minore Ida e alla memoria di suo padre, il sarto don Nanè. In questo romanzo lo scrittore, siciliano di nascita ma frusinate d'adozione, ricorda la sua adolescenza durante lo sbarco alleato in Sicilia e nella sua città Mineo. Protagonisti sono "i monelli che vanno a caccia di serpi nella assolata campagna. Essi abitano il paesaggio come gli elfi del Sogno d'una notte di mezza estate. La storia umana rimpicciolisce diventando solo un repertorio di pretesti per le loro gesta, giochi e baldorie. Alla base di tutto il romanzo troviamo il loro linguaggio: una babele dialettal-barocca le cui invenzioni ed onomatopee si dilatano ed assimilano le voci degli opposti eserciti, in una festa tragicomica di sole, scoppi e urla".

Ghigò ( 1990 ) è la prima parola pronunciata dal nipote dello scrittore Gianluigi, figlio della primogenita Giuseppina. Il romanzo può essere letto come "una commedia in due tempi. Nel primo predomina la voce della madre, dolce e suadente, triste e lunare. Nel secondo tempo della narrazione vi sono le vicende del figlio bambino divenuto, col passare degli anni, ragazzo. Nei due tempi dell'opera narrativa sono anticipati i grandi contrasti di cui l'Italia era preda di quegli anni. Il romanzo è lievitato in una lingua essenziale e trasognata simile alle onde del mare che ondeggiano, un po' folli, in ciascuno di noi".

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