Le riprese del film diretto da Vittorio De Sica “Umberto D” iniziarono in Borgo Santo Spirito, a Roma, il 16.5.1951. In origine il testo doveva intitolarsi “L’uomo e il cane”. Il lungometraggio è dedicato alla memoria del padre Umberto Domenico ed in esso vediamo le vicende di Umberto Domenico Ferrari ( Carlo Battisti ), pensionato che per molti anni è stato impiegato al Ministero. In questo luogo tutti lo conoscono e qualcuno si ricorda ancora di lui. Incontra un tale ed inizia a seguirlo in una giornata come tante e, fermandolo, ha con lui un colloquio. Successivamente, assieme all’amato cagnolino Flick, inizia a chiedere l’elemosina. L’anziano impiegato vive presso un affittacamere di proprietà della signora Antonia ( Lina Gennari ), una donna molto perfida che odia, sia lui che il suo cagnolino. Umberto, però, è anche felice perché ha la compagnia di una giovane domestica di soli 17 anni di nome Maria ( l’esordiente Maria Pia Casilio ). Nella sequenza finale il pensionato va ad un passaggio a livello e, all’improvviso, vede che il cane gli sfugge di mano. Attraversa i binari meditando di doversi suicidare ma, alla fine, si salva e cosi’ anche il suo fedele compagno cagnolino Flick con il quale passeggia in mezzo agli alberi.
A fine recensione della trama del film vorrei parlare, come nei precedenti articoli dedicati al cinema di De Sica, del protagonista: Carlo Battisti. Nato a Trento il 10.10,1882, è stato uno dei maggiori esperti italiani del latino volgare, dell’etrusco e della cartografia toponomastica. Carlo Battisti ha compiuto gli studi presso l’Università di Vienna a partire dai primi anni del ‘900 ed in essa è stato Privatdozent di lingue neolatine. A partire dal 1906 ha collaborato con la rivista “Archivio per l’Alto Adige” per poi dedicarsi, due anni dopo, nel 1912, ad uno studio sui dialetti locali delle valli Giudicarie. Nel 1919, a seguito dell’annessione del Trentino all’Italia, venne nominato direttore della Biblioteca statale Isontina di Gorizia, dove è rimasto fino al 1925, anno in cui divenne socio dell’Accademia della Crusca. Presso l’Università degli studi di Firenze è stato professore di glottologia. Nel 1930 fu al centro di una disputa scientifica con il professore liceale Francesco Pironti il quale sosteneva che l’etrusco era un dialetto greco. Battisti stroncò tale teoria e, amareggiato, Pironti si impiccò nel suo studio.
Tra le opere scritte da Carlo Battisti ricordiamo: “Fonetica generale” ( 1938 ); “Avviamento allo studio del latino volgare” ( 1949 ) e “Dizionario etimologico italiano” (1950, 57 volumi, curati assieme a Giovanni Alessio ). Tra il 1949 ed il ’53 è stato presidente dell’Associazione Italiana Biblioteche per la sezione Toscana. Tre anni dopo essere stato protagonista di “Umberto D”, diresse il documentario “Nozze fassane”. E’ morto ad Empoli all’età di 94 anni il 6.3.1977.
* Veroli 2 maggio 2017 Gabriele Mattacola.
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