I BERSAGLIERI NELLA I° GUERRA MONDIALE
Della ruota i tuoi raggi
Son temprati dal coraggio
Sul cerchio in alto splende
La Fortuna senza bende.
“NULLA RESISTE AL BERSAGLIERE”
Il più celebre monumento al Bersagliere è quello in travertino che si erge di fronte
alla michelangiolesca Porta Pia a poche decine di metri dalla breccia da cui
l’iconografia risorgimentale immagina il Bersaglieri “La Marmora” ,ufficiali con la
sciabola sguainata , trombettiere che suona “Avanti Savoia” e la truppa che baionetta
inastata piume al vento e fez svolazzanti irrompe in Roma.
Come tanti ragazzi del quartiere Italia, la nostra infanzia e la nostra giovinezza è legata a questo monumento che ancora non affogato dal traffico , eredità delle Olimpiadi del 1960, ospitava i nostri incontri , ci accoglieva nelle feste ufficiali , ci faceva da palestra , campo di calcio e per i più temerari da vetta da scalare.
Spesso incontravamo vecchi bersaglieri con i loro racconti e il loro amor di Patria senza se e senza ma , forse per questo , anche se non sono stato bersagliere, parlarne mi porta un groppo alla gola, quello stesso groppo che provavo quando a S. Francesco a Ripa –Caserma La Marmora- udivo i comandi alla tromba o quando alla Scuola dell’A.M. di Caserta , tutti correvamo alle finestre per assistere al rientro dei Bersaglieri dalle esercitazioni, un rito , una dimostrazione , un sentirsi diversi , con il comandante che sguainata la sciabola ordinava Battaglione Bir el Gobi , baionetta , un caleidoscopio di lampi , un HURRA’ possente e avanti a passo di ordinanza o di carica , la differenza era minima, gli ultimi 300 metri , come a Pastrengo, come a Solferino, come a Sebastopoli, come a Custoza,come a Tien Tsin , come a Sciara Sciat , come alla Boumelliana,come sull’Isonzo , come sul Montello, come sul Piave , come a Vittorio Veneto, come ………….ormai è storia di oggi.
Nella I° Guerra Modiale i reggimenti di Bersaglieri erano formati da quattro battaglioni , su tre compagnie di cui una di ciclisti. Fanteria Leggera , composta da uomini con particolari caratteristiche fisiche , velocità, resistenza, ottimi tiratori, specialisti all’arma bianca, adatti ai colpi di mano , capaci di affiancare i gruppi esploranti di cavalleria e dotati di biciclette avevano la stessa velocità dei primi mezzi meccanici apparsi sui vari fronti.
Si distinguevano dalla fanteria nella divisa per l’uso dei gambali di cuoio , sullo scarponcino delle armi a cavallo, per il copricapo piumetto o moretto prima ,poi il fez rosso con la nappina blu e infine l’elmetto con un mini piumetto applicato di lato , i ciclisti avevano la giubba aperta con scollo a “v”, la stessa che avrebbe vestito gli Arditi e i legionari Fiumani. I Bersaglieri ciclisti avevano in dotazione lo stesso moschetto delle truppe montate e dopo i primi scontri con croati e bosniaci molti aggiunsero una daga particolarmente adatta nei corpo a corpo nelle strette trincee.
I Bersaglieri al fronte furono circa 200.000 , che formarono 73 battaglioni così strutturati:
21 reggimenti a piedi su tre battaglioni
12 battaglioni ciclisti
3 Raggruppamenti d’assalto Fiamme Cremisi
115 compagnie mitraglieri
5 compagnie motomitragliatrici
La Bandiera d i Guerra del Corpo per le operazioni del 1915-18 è stata insignita dell’Ordine Militare d’Italia e i singoli hanno meritato ben 48 medaglie d’oro e innumerevoli MAVM;MBVM e Croci di guerra.
I Bersaglieri , rispetto alla massa dei richiamati , sono una parte minima , ma i particolari criteri di addestramento e di impiego li rendono utili e molto spessodeterminanti su tutti i terreni e in tutte le situazioni di crisi.
Quindi formazioni scarne , agili, di pronto impiego e soprattutto di estrema mobilità, con presenza e a disposizione dei Comandi Superiori di Corpo di Armata se non di Armata.
Se ci fosse ancora da aggiungere qualcosa alla individuazione del Bersagliere ricordiamo che la loro evoluzione fu con i Gruppi degli Arditi e con i Caimani del Piave.
I Bersaglieri si coprono d’onore nel 1915 a Redipuglia con il I Rgt, sul Montello con il II BTG- 2 Rgt, sul Mezil XII Rgt, sul Pal Piccolo XVI Rgt,
nel 1916 alla Trincea delle Frasche e sul Pasubio I Rgt- IBtg Ciclisti, M.te Santo , Oslavia e M.te Kuch II Rgt-II Btg ciclisti, M.te Sei Busi, Carso e Monfalcone III Rgt –III Btg ciclisti ; a Monfalcone Si immolò ENRICO TOTI, M.te Corno e Arsiero XIV Rgt, Alpe di Fassa , Valmaggiore XIX Rgt,
nel 1917 M.te Veliki I Rgt-I Btg Ciclisti, M.te Santo, Caporetto II Rgt-II Btg Ciclisti, Bainsizza IV Rgt,Corno d’Argento, dove vi fu il più alto numero
di Bersaglieri caduti , 4000, M.te Melago V Rgt, Bainsizza VI Rgt,ritirata di Caporetto VII Rgt,Isonzo,Piave, M.te Santo,M.te Tomba X Rgt, Bainsizza XII Rgt, Cà Luna XVIII, Bainsizza XXI Rgt,
nel 1918 Caposile I Rgt-I Btg ciclisti,Solstizio II Rgt-III Btg, Cima Velleki V Rgt,Cadore, Piave,Livenza, S. Michele VIII Rgt, Alto Isonzo, Altopiano Sette Comuni, Gorizia IXRgt,Caposele,Cà del Bosco,XII Rgt,Alpi di Fassa,Grappa, Piave, Livenza XIII Rgt, Piave forzamento , Fagarè,XVIII Rgt, Montello XXVI Reparto d’assalto,Guado del Piave LXXII Arditi.
Alcuni reparti ebbero l’onore di entrare tra i primi in TRIESTE ormai Italiana. Con il VII e l’XI Rgt , inseriti fra i reparti in avanguardia verso S.Giusto, onoriamo il sacrificio e l’eroismo di soldati veri eredi degli opliti Italici e dei Legionari Romani.” O Bersaglieri prodi fra i prodi frenate il vostro celere osare , il tricolore è finalmente a S. Giusto” come si leggeva su una chiusura aulica di un elzeviro de “IL PICCOLO”
Con i Bersaglieri, il soldato italiano , conferma tutte le sue qualità di combattente, senza odio , senza ferocia, senza onnipotenza ,ma capace , con addestramento e sacrificio di imporsi all’ammirazione di un altezzoso Rommel , che ammise che le malmesse schiere dei Bersaglieri avevano stupito i tedeschi e avevano conquistato il loro rispetto “Kamaraden” .
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