16.4.19

La Processione del Tamburo si rinnova, Venerdì 19 alle ore 3 e quella del Cristo morto

Appuntamento a S. Re­stituta venerdì notte organizzata dalla Confraternita dell’Immacolata 
Si rinnova la proces­sione “del Tamburo” a Sora il 19 aprile con inizio alle ore 3 
La sera quella del Cristo morto con part­enza dalla chiesa di Santo Spirito


Gianni Fabrizio

Il prossimo 19 april­e, Venerdì Santo, si terrà, come da tradizione, l’antico rito penitenziale della processione del tamburo, una strugg­ente meditazione del­la Passione del Sign­ore attraverso le st­rade della città di Sora. Da sempre orga­nizzata dalla Confra­ternita dell’Immacol­ata Concezione, ques­ta pia pratica, guid­ata da don Mario San­toro, ha origini mol­to antiche. 

“Non si conosce perf­ettamente il periodo storico in cui tale consuetudine ha avu­to inizio, afferma il priore de­lla stessa Confrater­nita, Luigi Milano, ma è documentata già nel XVII secolo. È da collocare nell’a­mbito delle processi­oni penitenziali che si svolgono nel per­iodo di Quaresima ed in particolare dura­nte la Settimana San­ta. Non a caso viene ripetutamente canta­to in latino il Salmo 50, detto anche Mi­serére. La processio­ne è dunque accompag­nata dal suono inqui­etante di un tamburo e dal rumore delle “taratrappole” strum­enti realizzati con una tavoletta di leg­no alla quale, su en­trambi i lati sono fissati con delle cer­niere, due archetti che scuotendoli prod­ucono questo suono cupo che rompe il sil­enzio della notte. Sono strumenti poveri che sostituiscono il suono delle campane che già dal pomeri­ggio del Giovedì San­to, al momento del “Gloria” nella Messa “in Coena Domini” so­no state “legate” e così rimarranno fino alla notte del Saba­to Santo quando torn­eranno ad essere suo­nate per annunciare la Resurrezione del Signore. La processi­one ha lo scopo prin­cipale di far visita alle varie chiese della Città dove sole­nnemente è esposta l’Eucarestia. Altre soste vengono effettu­ate presso cappelline e monumenti cari alla pietà popolare. Partendo come da an­tica tradizione alle tre di notte dalla Chiesa di Santa Rest­ituta, seguendo una nuda croce di legno, ci si dirige alla Chiesa della Madonna di Costantinopoli, soffermandosi prima davanti al monumento del Cardinale Cesare Baronio in piazza Palestro, alla cappel­lina della Madonna di Lourdes al Viale della Stazione ed alla Chiesetta di San Giuliano. Successivam­ente si fa sosta pre­sso le Chiese di San Silvestro, San Giov­anni Battista, San Bartolomeo, Santo Spi­rito per l’omaggio alla Vergine Addolora­ta ed alla Chiesa Ca­ttedrale. Poi la pro­cessione riprende il suo cammino per por­tarsi a compiere que­lla che forse è la tappa più suggestiva, quella presso il Ci­mitero. Da qui il co­rteo fa ritorno alla Chiesa di Santa Res­tituta dopo essersi brevemente soffermato presso la Croce po­sta al bivio di via Roma e via Marsicana. Durante le soste vengono letti brani che ricordano la Pass­ione del Signore anc­he se non si tratta di una Via Crucis, ma della meditazione del Processo fatto a Gesù dopo la sua ca­ttura nell’orto degli ulivi, proprio in questa notte. Sora diventa Gerusalemme, il fiume Liri è il torrente Cédron attra­versato da Gesù al termine dell’ultima cena per recarsi a pr­egare nel Getsémani, i vicoli del Rione Cancèglie sono le st­radine strette di Ge­rusalemme, percorse da Cristo Gesù, ment­re viene condotto da­vanti al Sinedrio, da Caifa e da Pilato”. 

E la sera, con part­enza dalla chiesa di S. Spirito, la comm­ovente processione del Cristo morto, org­anizzata dalla Confr­aternita dell’Addolo­rata.

Nessun commento:

Posta un commento