La figura
dell’artista nato ad Arpino molto importante. Venerdì scorso un incontro con
l’arte. Il bassorilievo Cicerone in Senato, che è una delle ultime opere
dell’autore, assieme all’Emigrante, è stato consegnato alla Città di Arpino. Giuseppe
Ranaldi che abitava nel quartiere Colle è stato l’artista più grande di Arpino
dopo il Cavalier d’Arpino, pittore.
Un viaggio nell’arte quello che si è
intrapreso venerdì scorso nella sala del Palazzo Boncompagni di Arpino.
LE MERAVIGLIE DI ARPINO
La terza Meraviglia di Arpino, venerdì 14 marzo 2014. In sala gli eredi di Giuseppe Ranaldi che hanno permesso così, per cinque anni, all’opera di essere esposta in municipio. Giorgio Ranaldi, uno degli eredi, ha permesso l’operazione.
L’Associazione Il Punto ha collaborato con Enzio Bartolomucci,
l’ex sindaco di Isola del Liri. Poi le musiche del ridotto Voci del Cuore (che
ha 60 elementi) del Maestro Manuela Abballe. E’ stato il loro, l’intervento musicale
diviso in due parti.
IL BASSORILIEVO IN BRONZO CONSEGNATO AL SINDACO.
Per il sindaco Rea: “è il massimo per Arpino, ora però va trovata una collocazione” più consona per esporlo al pubblico.
La parola poi è passata al Prof. Vincenzo
Merolle, già docente di Storia dell’Arte alla Sapienza di Roma: ha parlato
dell’uomo Ranaldi che “è stato un grande artista”. Ranaldi che “non si volle
iscrivere alla Democrazia Cristiana”, ricorda Vincenzo Merolle. “Non si volle
iscrivere a nessun partito”. Innamorato della sua attività, “della sua opera”
ma “senza il coinvolgimento di nessun politico”.
Per Merolle ancora, “Giuseppe
Ranaldi ha fatto opere monumentali” ma non riuscì a fare il Colosso di Rodi.
Tante poi le opere realizzate che il Prof. Merolle non è riuscito a definire
“religiose”. Opere che il professore nato ad Arpino le considera invece
“laiche”.
Per Vincenzo Merolle, arpinate come Ranaldi, l’artista Giuseppe
Ranaldi è stato “un personaggio di 60 anni fa e molto semplice”. Ora il Comune
di Arpino “deve acquistare il bassorilievo Cicerone in Senato”, del 1987, perché
Merolle ricorda che “Sora reclama qualcosa su Cicerone”. E “l’Amministrazione
comunale deve darsi da fare”.
Il Prof. Filippo Materiale, già preside del Liceo
Tulliano di Arpino, ha illustrato il bassorilievo in bronzo e il momento
storico che rappresenta. Cicerone è in Senato mentre attacca e accusa Catilina
di aver congiurato per abbattere il governo. Per Filippo Materiale “siamo all’8
novembre oppure al 5 dicembre del 63
a.C.”.
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