presenti il sindaco, l'assessore all'Ambiente D'Orazio ed il tecnico dell'Università di Cassino, che ha lasciato qualche polemica per il modo in cui si è svolta (con i soli giornalisti presenti e senza cittadini e le associazioni informati per tempo) c'è l'intervento di Verde Liri.
In questi giorni abbiamo avuto visione del documento riassuntivo emesso
dall' ARPA Lazio contenente i risultati e le conclusioni delle attività di
indagine sulla qualità dell'aria nel comune di Sora effettuate nel 2012 e 2013.
Come già è stato reso noto da una recente conferenza stampa a cura del
Comune di Sora si sono registrati numerosi superamenti del limite di legge per
quanto riguarda le polveri sottili, mentre la presenza di altri inquinanti
atmosferici come gli ossidi di azoto
monossido di carbonio e ozono pur rilevanti restano sostanzialmente sotto
la soglia di allarme. Per le polveri
sottili Il numero dei superamenti del limite calcolato nel 2013
è di 92 giorni, mentre il limite ammesso è di 35 giorni. (Limite
oltre il quale occorre mettere in atto iniziative volte a diminuire tali
inquinanti nell'ambiente). A questi dati già gravi si aggiunge
il netto superamento delle soglie sanitarie per le polveri PM 2,5
che risultano quasi pari alle polveri totali e cioè gran parte delle polveri
circolanti nell'atmosfera del sorano sono del tipo PM 2,5 le più pericolose per
la salute umana.
Gli ultimi monitoraggi effettuati in piazza S. Domenico ripetuti
trimestralmente quindi hanno evidenziato quanto già era emerso in altre
precedenti indagini effettuate nel marzo e dicembre del 2009 quando in
occasione della concessione dell'autorizzazione AIA (Autorizzazione Integrata
Ambientale) di un'industria cartaria di Sora vennero, su nostra richiesta
in sede di conferenza dei servizi, effettuati i monitoraggi ante e post istallazione dell'impianto
energetico dell'industria suddetta. Non sono quindi delle novità gli
ultimi drammatici risultati se pensiamo che i superamenti
giornalieri nel 2009 risultavano, sulla base di proiezioni, 73
circa.
Bisogna aggiungere che le particolari criticità nella conca di
Sora erano già note ai tecnici della Regione Lazio prima del 2008
quando fu redatto il piano
regionale della qualità dell'aria dove attraverso modelli matematici
e studi statistici sulle attività industriali e demografici Sora fu inserita
nelle zone B con almeno un'inquinante al limite del consentito.
Non sono quindi sorprendenti questi risultati anche in considerazione
dell'alta densità abitative delle media valle del Liri (circa 500 ab. per Km2)
e la rilevante attività industriale e commerciale del comprensorio.
La questione fu da noi sollevata invano a sostegno della
problematicità delle autorizzazioni AIA concesse alle industrie locali che poco
hanno tenuto conto del contesto geografico e antropico concedendo limiti di
emissioni al camino eccessivi. Ad esempio le emissioni industriali per
quanto riguarda gli ossidi di azoto e
le polveri possono incidere non poco
nel bilancio generale della qualità dell'aria, senza qui avventurarsi nei
numeri, possiamo comunque affermare per gli ossidi di azoto di alcune decine di microgrammi per
metro cubo. Questi ultimi quando ristagnano nell'atmosfera si trasformano nella
misura del 60% in polveri sottili del
tipo PM 2,5 (polveri secondarie ultrafine)
e cioè in caso di scarsa o nulla ventilazione questi inquinanti potrebbero
ristagnare nell'atmosfera sorana. Al di la di queste deduzioni quantitative
sarà importante nel futuro determinare meglio la provenienza degli inquinanti e
la loro natura. E' certo che riferendosi alle ultime autorizzazioni AIA era
prevedibile che queste non potevano che peggiorare la situazione igienico
sanitaria, già grave del territorio di Sora e del suo circondario; Isola del
Liri, Castelliri, località anch'esse non prive di industrie e densamente
abitate.
Queste deduzioni sono oggi, in linea generale,
confermate dall'ARPA Lazio che addirittura fa precede le
conclusioni sui monitoraggi a Sora con questa premessa che riportiamo
integralmente : Arpa Lazio doc.
RT/DA1/14/02 Pag. 68 11 Conclusioni »...
Come già affermato nella premessa di questo documento , non tutto il territorio
laziale presenta il medesimo grado di vulnerabilità dal punto di vista
dell'inquinamento atmosferico. In sostanza data per esempio un'istallazione
industriale le cui emissioni rispettano i limiti di legge del Dlgs.
152/2006 e magari provvista di una autorizzazione AIA o VIA, è naturale che il
reale impatto che tale sorgente produca, a parità di emissioni, dipende
principalmente dalla capacità disperdente presentata dall'atmosfera in quel
sito. Questa non è un'affermazione gratuita ma un chiaro dato di fatto
facilmente dimostrabile. In una zona ventosa e senza orografia l'impatto può
essere contenuto o minimo, mentre in una zona con ventilazione bassa e
con aria pressoché stagnante l'impatto può essere alto o addirittura
elevatissimo, oltre i limiti del D.lgs 155/2010 nonostante rispetti il
D.lgs 152/2006. Un'autorizzazione regolare non implica necessariamente il fatto
che chi la possiede e la rispetta non contribuisca o addirittura sia la causa
del superamento dei limiti di qualità dell'aria. E tali limiti, non
dimentichiamolo, sono di natura sanitaria.»
L'associazione Verde Liri crede
quindi importante limitare gli
inquinanti provenienti dal traffico cittadino e dai riscaldamenti ma
senz'altro anche monitorare e controllare le emissioni industriali. Prevedere
stretti monitoraggi diretti ai camini da parte dell 'ARPA Lazio come indica
la normativa per la
Provincia di Frosinone (art.11D.lgs 59/05). Occorre inoltre
approfondire le ricerche per verificare la natura chimico-fisica delle polveri
sottili presenti le quali possono contenere sostanze pericolose come
metalli pesanti e composti organici come gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), potenti agenti
cancerogeni; quindi i livelli presenti nelle polveri di Arsenico, Cadmio, Nichel,
Benzo(a)pirene, da limitare secondo la normativa a pochi nanogrammi per
metro cubo. In ultimo se le emissioni industriali risultassero comunque
incompatibili con la necessaria qualità minima dell'aria provvedere a modifiche
delle autorizzazioni, specialmente se in scadenza, con l' adozione delle MTD
(migliori tecnologie disponibili) che oggi prevedono valori emissivi al camino
sempre più bassi, più ecocompatibili, ne va della vita dei cittadini e
dell'ambiente, ora sappiamo, certamente minacciata.
* Sora 1/3/2014. Associazione "Verde Liri, storia - arte - cultura". Gli attivisti della associazione fanno sapere che: "I documenti relativi sono a disposizione a richiesta della stampa e
dei cittadini presso la sede di Verde Liriin via Cittadella, 38.
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