perché fare una class action, cioè una causa collettiva, per difendere il diritto alla salute di tanti cittadini? E l’altra: perché si devono attivare i cittadini, non ci sono invece le istituzioni? Siamo arrivati al punto che 105 cittadini sorani si sono rivolti ad un avvocato per difendersi dalla ricaduta delle polveri sottili prodotte dalla turbogas della Cartiera del Sole.
LA NOTIZIA E
I GIORNALISTI ASSENTI. Pochi i giornalisti presenti alla conferenza stampa indetta
dall’Avv. Massimiliano Contucci. Di Sora presente solo Lorenzo Mascolo, che è
di Sora24. Da Cassino è arrivata la giornalista de L’Inchiesta e da Frosinone
l’emittente Tele Universo. Ma la notizia è a carattere nazionale perché ci sono
105 persone che hanno firmato il ricorso d’urgenza (ex art. 700 del codice di
procedura penale). Per l’avv. Contucci si è fatto ricorso all’ex art. 700
perché “il ricorso si qualifica come una misura cautelare con funzione
anticipatoria degli effetti della decisione di merito”.
LA
PRIMA CLASS ACTION PARTE DA SORA: “Non ci sembra che ci siano
altri esempi del genere”. Dice subito Maurizio D’Andria, promotore della class
action. Sono i cittadini che vogliono iniziare un’azione nuova, per la prima
volta, per far adottare dei provvedimenti ambientali. Perché sono arrivati “i
monitoraggi di Arpa Lazio che” come scrive l’avv. Contucci, “hanno confermato
la gravità quantitativa e la pericolosità della condizione atmosferica di Sora
legata alla abnorme produzione delle PM2,5 della turbogas” di Sora. E ora,
prosegue il professionista, tutti “sono perfettamente a conoscenza della
criticità dell’inquinamento dell’aria di Sora”.
IL PROCESSO PENALE. “In chiave penale c’è poco da fare”. C’è
già un procedimento penale ma, per D’Andria, il rischio è la prescrizione per
decorrenza dei termini temporali. “Si è voluto prendere questa nuova strada”. E
ora ci sono 105 persone preoccupate del loro futuro.
LE DOMANDE DI D’ANDRIA RIVOLTE AI GIORNALISTI. Perché non si
interviene? Perché la Burgo
non si attiva? Il problema esiste e non si può far finta di niente. E sul sindaco
di Sora dice che: anche il sindaco è parte in causa. E l’avv. Contucci ricorda
che: “Il sindaco è chiamato alla tutela della salute pubblica dei propri i
cittadini e in questi giorni il Comune di Sora sta approntando un piano di
contenimento delle sole emissioni inquinanti di fonte automobile e caldaie
civili e non anche delle industrie”.
I FILTRI ANTI PM2,5 ALLA TURBOGAS DELLA CARTIERA DEL SOLE. “I
filtri ci sono, vanno acquistati e installati”, continua D’Andria prima di dare
la parola all’Avv. Contucci che ha depositato il ricorso d’urgenza venerdì
scorso. Ci sarà un consulente tecnico nominato dal giudice. “E qualche notizia
utile la potremmo sapere alla fine dell’anno”, conferma poi l’avv. Contucci.
Una class action che sarà tutta incentrata sulla consulenza tecnica. Per ora
c’è questa azione preventiva “senza stare per sei o sette anni in tribunale”,
l’avv. Contucci ha preferito seguire l’altro percorso. Ma c’è anche il
risarcimento in denaro che, forse, potrebbe arrivare in seguito, in una seconda
fase.
UN’AZIONE CHE NON E’ CONTRO LA PRODUZIONE DELLA
BURGO. La domanda questa volta di Mascolo rivolta a Contucci: “Ci sono i 105
cittadini ma ci sono anche i 400 lavoratori della Burgo? I ricorrenti non
vogliono far chiudere la cartiera con la loro azione ma con l’installazione dei
filtri vogliono dare la possibilità di continuare la produzione. L’avv.
Contucci lo ripete di nuovo: è scritto a carattere cubitali nel ricorso
d’urgenza presentato che non si vuole chiudere l’attività industriale. “E’ una
azione di carattere cautelare” qui la cosa è diversa: “il livello occupazionale
è importante”. Dice ancora Contucci. Anche per i firmatari il livello
occupazionale è da salvaguardare. Sono i cittadini che vogliono controllare la Burgo con una azione civilistica.
Dicono che bisogna andare avanti con i lavori di adeguamento e con più
controlli e monitoraggi.
LA TURBOGAS E
L’OSPEDALE DI SORA. “Si vuole vivere a Sora con più tranquillità”. Maurizio
D’Andria, soddisfatto per i cittadini che hanno firmato, ricorda che ci sono le
BAT da impiegare come dice l’AIA. Poi va sulla questione Ospedale. Pensa al
rischio che si potrebbe correre tra 10-20 anni, “Sora potrebbe essere a rischio
salute”. “Il rischio licenziamento invece”, anche per D’Andria, “non sussiste”.
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