ARRIVA IL PALLEGGIATORE MARCO MARZOLA
Cresce la famiglia Globo Banca Popolare del Frusinate Sora. Alla corte dei coach Ricci e Rossi è arrivato un altro atleta a dare un importante contributo alla persecuzione degli obiettivi prefissati dalla società a inizio stagione.
Si chiama Marco Marzola, è un palleggiatore e sarà il vice di Adriano Paolucci. Nato a Cesena l'11 agosto del 1985, “Marzo”, così lo chiamano i suoi amici e compagni, lo scorso anno ha giocato in serie B1 tra le fila del Conselice (Ra), club nel quale aveva già militato per cinque stagioni, dal 2004 al 2009 tra i campionati di B2 e B1.
Nella stagione 2009-2010 Marco è entrato a far parte della rosa dell'Esse-Ti Carilo Loreto che disputava il campionato di serie A1 e dove è stato riconfermato anche l'anno seguente in A2. “L'esperienza di Loreto è stata importante per la mia crescita sportiva - ci racconta Marco, - ho giocato qualche partita e l'ho anche vinta avendo come compagni Roberto Romiti che ritrovo con molto piacere, e Andrea Di Marco che sarà proprio il mio primo avversario di questa nuova avventura. Dopo Loreto però, tornare a giocare a Conselice è stata una scelta universitaria, volevo provare a portare a termine il mio corso di studi in Scienze Motorie. In realtà così non è stato perché, in questo anno “sabatico” che mi ero preso, ho sostenuto comunque pochi esami allora ho deciso di riprendere la carriera pallavolistica senza ovviamente abbandonare gli studi in quanto ora manca davvero poco. Tra lo studio e la pallavolo sicuramente la seconda mi riesce meglio quindi mi dedico alla mia passione e nello stesso tempo mi impegnerò a portare a termine il mio dovere universitario”.
“Purtroppo però il 20 marzo dello scorso anno mi sono sub-lussato la spalla sinistra. Durante tutta l'estate ho fatto riabilitazione e palestra, e aspettando di recuperare al meglio ho scelto ad agosto di non iniziare la stagione da nessuna parte. Poi, quando sono completamente guarito e prontissimo per tornare in campo, ho aspettato una chiamata che sapevo sarebbe stato difficile ricevere perché a campionato già iniziato è un pochino improbabile, invece il mio procuratore me l'ha fatta. Io ci ho sempre sperato e il mio auspicio era alimentato anche dalla meritocrazia in cui credo molto e se qualcosa ho dimostrato in questi anni tra la B2-B1-A2 e A1, qualche occasione doveva pur arrivare”.
Ci puoi raccontare la talefonata che hai ricevuto? “La premessa è stata: Sora ha bisogno di un palleggiatore. E poi il procuratore ha continuato – Ricci ha fatto le sue telefonate e gli hanno parlato bene di te e così la società è intenzionata a inserirti nel suo organico -. Io non so a chi abbia telefonato coach Ricci, ma ne approfitto per ringraziare. Poi ho fatto anche io una chiamata all'unica persona che all'interno della società sorana conoscessi, cioè il mio ex compagno di squadra Roberto Romiti, e dopo aver parlato per tre minuti con lui comprese anche le varie frasi di circostanza, non avevo dubbi, la scelta era fatta”.
Le tue prime impressioni all'arrivo a Sora quali sono? “Al mio terzo giorno in questa cittadina posso dire che mi trovo bene, le persone che ho conosciuto sono state tutte calorose e il posto mi piace tanto, sia quello sportivo che il paese. I miei compagni sono tranquilli e io mi trovo benissimo in questo ambiente di spogliatoio misto di giovani e atleti più esperti considerando anche che oltre Romiti non conoscevo nessuno. Patriarca me l'ha presentato il mio ex allenatore di Conselice quando tra l'altro siamo diventati vicini di casa a Cervia, con altri dei ragazzi come Mazzone e Anzani ci ho giocato contro, ma una vera e propria conoscenza non ce l'avevo con nessuno. Sono rimasto colpito positivamente perché rispetto a quello che ho potuto immaginare in quel breve lasso di tempo trascorso dalla famosa telefonata al mio arrivo a Sora, ho trovato cose migliori. A prima vista posso dire che c'è tutto ciò che serve per lavorare bene: lo staff tecnico preparato, la completa palestra pesi, l'ottimo palazzetto e un bell'ambiente dove non mi pare di vedere nulla di lasciato al caso o di trascurato ma solo molta professionalità. Se proprio vogliamo trovare un neo, potrebbe solo essere quello della distanza da casa perché io sono di Ferrara ma, con la consapevolezza di aver scelto una vita da pallavolista, questo è il minimo che devi mettere in conto”.
Com'è stato il tuo primo allenamento al PalaGlobo? “Mortale...scherzo, però sicuramente abbastanza pesante perché nonostante avessi fatto a casa pesi e preparazione fisica, mi mancava comunque questo ritmo allenamento e poi ero anche un pochino stanco da tutto il viaggio fatto per arrivare a Sora. Il secondo è andato meglio anche perché avevo recuperato le fatiche dell'attraversamento di mezza Italia”.
Alla prima palla che hai alzato ti sono tremate un pochino le mani? “la prima palla...se non l'ho bucata è stata fortuna. Diciamo che non sono completamente fuori tocco di palla, mi sono allenato e quindi non ero digiuno, però la prima è sempre la prima con il suo carico emotivo diverso. Da qui in poi spero di fare sempre meglio, non sarà facilissimo nell'immediato con allenatori nuovi, squadra nuova, area di gioco diversa, però ho quella tranquillità giusta che mi permetterà di saltare velocemente questi step e di trovare una buona sintonia con i compagni, un buon ritmo allenamento e perché no, anche di gara”.
* Sora 10 novembre 2012. Carla De Caris – Responsabile Uff. Stampa Globo Banca Popolare del Frusinate Sora.
SI INFORTUNA CAPITAN PATRIARCA, RESTERA' FUORI DAI CAMPI PER 45 GIORNI
Arriva la prima pesante
tegola in casa Globo Banca Popolare del Frusinate Sora con un grave infortunio
occorso al capitano Giuseppe Patriarca che lo terrà lontano dai campi per
almeno un mese e mezzo. La diagnosi parla di frattura spiroide plurima della
falange prossimale del quarto dito della mano sinistra con accorciamento della
falange prossimale. Durante l'allenamento di mercoledì scorso il capitano era a
muro su Milushev ma il suo attacco ha preso in pieno e in malo modo l'anulare
della mano sinistra del compagno procurandogli così la frattura della falange.
Patriarca è stato subito soccorso dal Dottor Domenico Ciuffetta e dal
fisioterapista Luigi Duro, prontissimo ad applicare le giuste manovre di
riduzione. Nella mattinata seguente, quella di giovedì Giuseppe è stato
visitato dall'Ortopedico Dottor Raffaele Cortina che appunto gli ha riscontrato
la frattura spiroide plurima della falange prossimale del quarto dito della
mano sinistra con accorciamento della falange prossimale. Tra lunedì e martedì
Patriarca dovrebbe sottoporsi a intervento chirurgico sicuramente, ma non
ancora definito con certezza, presso la Casa di Cura Privata Santa Teresa a
Isola del Liri.
Così Sora non avrà più il
suo capitano per almeno quarantacinque giorni i quali preannuncia il Direttore
Sportivo Alberico Vitullo, “saranno molto lunghi e duri. Abbiamo perso l'uomo
sul quale facevamo affidamento più di ogni altro e la nostra amarezza, oltre
ovviamente all'infortunio stesso quindi al dolore fisico, alle conseguenze
mentali e a tutti i sentimenti di rabbia che sta vivendo Peppe, sta nel fatto
che in un campionato come questo, a tredici squadre e quindi con dodici gare da
disputare nel girone d'andata di cui la metà già giocate, un mese e mezzo di
stop è tantissimo. Questo periodo di fermo potrebbe equivale a dire che
potremmo rivedere il nostro capitano in campo all'ultima gara di cartello del
girone d'andata o la prima di ritorno o anche per la Coppa Italia. Perdere il
capitano è un pò come avere un doppio problema ma sono sicuro che tutti gli
altri uomini che compongono la squadra si comporteranno da tali e con il loro
professionismo faranno il possibile per supplire alla mancanza, cosa che so
essere nelle loro possibilità. È inutile dire che tutto lo staff medico e la
dirigenza dell'Argos Volley sarà al fianco di Peppe in ogni momento del decorso
post infortunio e che lo aspetteremo in campo con ansia”.
* Sora 9 novembre 2013. Carla De Caris – Responsabile Uff. Stampa
Globo Banca Popolare del Frusinate Sora
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