LE CONTRADDIZIONI ........del centro
storico
di Fausta Dumano *
Due giorni intensi di arte, musica, teatro, giocolieri nella parte alta
della città, una iniziativa messa in campo dai temerari RICCARDO, LIVIO e
FRANCO... un' associazione dal nome insolita da porta a porta o da arco a
porta, un'associazione che vuole valorizzare quella parte di centro storico, che
va dall' arco Campagiorni alla Porta romana. Il centro storico di Frosinone sta
morendo, il grido d'allarme è stato lanciato da tempo. Le botteghe
storiche sono quasi tutte vuote, lucchetti arrugginiti sono il ricordo del
passato, a cui fa eco qualche insegna sbiadita. Quei lucchetti non sono un
segno di legami, di promesse suggerite sulla scia di MOCCIA, sono il segnale di
attività smarrite nell' oblio.
Le piazze sono un parcheggio pubblico, dove la
socializzazione avviene veloce, nel momento in cui si parcheggia. Nel centro
storico non c'è nulla, perché andarci??? Non si fa niente... è un ritornello
imparato a memoria, dalle facciate screpolate, sembra uscire la voce di
fantasmi intrappolati, che chiedono di essere liberati. Per due giorni in un
clima natalizio gli artisti hanno dato vita ad una kermesse culturale, che in
altre città avresti pagato il biglietto.
Ma FROSINONE è una città particolare,
in letargo, che preferisce gli asettici centri commerciali, ama fare lo
struscio in auto, bisognerebbe proporre di assistere agli eventi seduti in
auto. Chiudere il centro storico alle auto è una utopia, che si scontra con i
pochi commercianti, che sono convinti che le auto portano clienti... e così
artisti, giocolieri, musicisti sono stati inseguiti dalle auto, circondati.
Dall'altro lato i cttadini, che reclamano vivibilità, il poter aggregarsi negli
spazi. I locali temerari devono fare i conti... la musica disturba... dio bono
fate pace con il cervello, indicate la ricetta per farlo vivere. Tra le note di
PALLADINI, gli artisti del liceo artistico hanno colorato il centro
storico, arte come provocazione, APRI urla una tela a cui fa eco un' immagine
del prima, adesso e si interroga sul futuro. Scorci del centro storico
protagonisti, per molti studenti una piacevole scoperta, confinati nella landa
non conoscono la città. Un puzzle surreale di tele incastrate nelle botteghe
chiuse, una miscela di colori realizzate da generazioni diverse, gli studenti e
artqube.
L'arte non ha confini e così accanto ad Eleonora dell' Accademia,
Greta del Maccari. A piazza GARIBALDI, la piazza rossa, la mitica MARIA NICOLA,
MILENA, che insieme a GUGLIELMO hanno portato calore, ironia nella dormiente
città. NOI CI SIAMO DIVERTITI, BUONE FESTE e un abbraccio speciale a chi ci ha
creduto da SABINA a RICCARDO, da LIVIO a FRANCO... mi dispiace che tu
indifferentemente non hai capito una ceppa...
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