Domenica
16 dicembre nella città martire ci sarà una riunione di Cambiare si può alla biblioteca comunale dalle 17.
E’ la prima assemblea del nuovo
movimento politico a Cassino dopo la riunione nazionale del 1° dicembre. Si vuole
creare il 4° polo politico in Italia e nuovi gruppi sui territori. Un quarto
schieramento che da tanti anni non riesce ad emergere. Un polo, distante dall’asse
Pd-Sel, che non vede bene l’ipotesi di un nuovo governo Monti. Ci sono le
elezioni, si vuole arrivare anche alle liste elettorali.
A Cassino in tanti
si stanno avvicinando al movimento, ci sono i fuoriusciti dall’Idv. C’è l’ex
segretario cittadino, Luigi Di Marco, c’è il capogruppo in consiglio
comunale, Igor Forte. Poi ci sono i delusi del Pd e di Sel. Si vuole creare
un 4° polo ma non ripetere l’esperienza della Sinistra Arcobaleno perchè fu
costruita dalle segreterie dei partiti. Il gruppo di Cassino (foto sotto) è sbarcato su facebook.
Il parere di Claudia Vitrella.
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“Lungi dal voler fare propaganda , diffondo il link di questa realtà, che forse potrebbe interessare a qualcuno che ancora non la conosce. Ci tengo a precisare che in merito non ho un parere definito né definitivo (conosco da poco l'esistenza di ALBA) e in ogni caso non è il mio parere che desidero esprimere. Diffondendo questo link, mi limito a una segnalazione e a un'opera di contaminazione a cui, se lo ritenete opportuno, potete dar seguito, diffondendo ulteriormente il link e/o approfonendo il discorso. Se qualcuno conoscesse già ALBA, sarei curiosa di sentire le vostre esperienze e impressioni, soprattutto se critiche. http://www.soggettopoliticonuovo.it/ già che ci sono e sempre a mero scopo informativo, segnalo anche LeG: http://www.libertaegiustizia.it/ -
"Al lavoro per Cambiare si può, noi ci siamo"
Dopo l'assemblea del 1° dicembre a Roma di Cambiare si può, vi inviamo il nostro contributo al progetto e le indicazioni del Comitato nazionale per l'organizzazione delle assemblee del prossimo fine settimana
1) ALBA per “Cambiare si può. Noi ci siamo” PER LA
LIBERAZIONE DELLA DEMOCRAZIA E DEL VOTO
Noi di ALBA
abbiamo vissuto due giorni intensi di riflessione nell’assemblea nazionale il
17-18 novembre scorso, durante i quali abbiamo deciso di appoggiare la campagna
“Cambiare si può. Noi ci siamo”. Abbiamo
deciso di impegnarci per sostenere la costruzione di un percorso che verifichi
la possibilità per le prossime elezioni di una Lista di cittadinanza politica, radicalmente
democratica, alternativa al governo Monti, alle politiche liberiste che lo caratterizzano
e alle forze che lo sostengono.
Non ci interessano percorsi identitari o semplici aggiunte di sigle all’offerta
politica esistente – tanto inflazionata quanto omologata a un pensiero, anzi a
un comando unico: ce lo chiede l’Europa, non ci sono alternative, conta solo lo
spread. A noi interessa dare voce a un’Italia che sentiamo essere ampia,
tutt’altro che minoritaria, forte di un desiderio di partecipazione e
autorappresentanza, capace di competenze e passioni che già danno vita nella
società a pratiche politiche radicalmente alternative a quelle del
neoliberismo.
Non è tanto o
solo un’alternativa “di sinistra” quella per la quale ci impegniamo: è qualcosa
che può parlare a un mondo molto più vasto, alternativo a questa visione
bancaria e contabile dell’Europa e dell’Italia, a una lettura della crisi che
la usa come uno strumento di distruzione di lavoro, stato sociale, diritti. Un
mondo la cui identità politica è legata alla sua soggettività, al suo vissuto e
alle sue pratiche, più che alle appartenenze o alle tessere di un tempo. Una
società non solo civile ma politica, radicalmente democratica nel momento in
cui la democrazia e la Costituzione sono manipolate e devastate in nome delle
esigenze dei mercati, per i quali sono pericolose, sono rivoluzionarie.
L’assemblea
nazionale di Cambiare si può al Teatro Vittoria di sabato 1 dicembre, ha
visto una foltissima partecipazione ed è stata animata da un’energia e anche
una speranza (malgrado la consapevolezza delle difficoltà che ha attraversato
tutti gli interventi) che non erano affatto scontate di questi tempi. La
varietà e la qualità degli interventi e delle forze coinvolte ha dimostrato che
l’obiettivo è politicamente praticabile, ma la sua effettiva realizzabilità non
è per niente semplice e potrà essere verificata solo con le assemblee
territoriali del 14-15-16 dicembre, poi con l’ulteriore assemblea nazionale che
seguirà.
Noi
proponiamo questi principi e questi criteri come contributo concreto su cui
confrontarsi nel percorso:
- per noi si tratta di costruire non un nuovo soggetto politico ma una lista di cittadinanza e di società politica attiva, che come tale sia composta da singole persone, indipendentemente dalle tessere che possano avere oppure non avere, e che si fondi sulla parità di genere (alternando “a cerniera” donne e uomini) come cardine primario di democrazia. La costruzione di un soggetto politico richiede tempi e spazi, modalità diverse e complesse. Questo progetto si configura come una campagna di scopo con un obiettivo preciso: aprire un varco per la società attiva, dare una rappresentanza istituzionale a chi è senza rappresentanza;
- chiediamo ai soggetti collettivi (partiti, associazioni) di credere e stare attivamente in questo progetto ma facendo due passi indietro: il primo passo richiede che non si pongano come protagonisti della lista, ma che con le proprie identità dichiarino l’appoggio al progetto (come ha già deciso ALBA stessa), formando un comitato di sostegno sul modello dei referendum del 2011. Il secondo passo indietro comporta che le persone da candidare non abbiano avuto ruoli di direzione politica né di rappresentanza istituzionale nell’ultimo decennio – a livello di partiti nazionali, parlamento italiano ed europeo, regioni. Proponiamo che tutte e tutti si facciano coerenti rappresentanti di quel messaggio di coalizione democratica antiliberista e di cittadinanza nuova che solo può offrirsi come alternativa credibile al non voto;
- nella formazione delle liste si faccia attenzione a chi viene proposto ma anche, e soprattutto, a chi sceglie e come. Si dovrà individuare un metodo democratico di formazione delle candidature, con un equilibrio fra nomi di rilievo nazionale e persone capaci di essere espressione riconosciuta dei territori. Per questo occorrerà anche praticare un’altra virtù “rivoluzionaria” non sempre diffusa negli ambienti politici che abbiamo conosciuto, la fiducia reciproca: è necessaria un’assunzione di responsabilità da parte di un Comitato di garanzia autorevole e riconosciuto nazionalmente, e insieme l’intrecciarsi delle proposte con momenti di legittimazione diffusi e democratici, assolutamente lontani da vecchie logiche da intergruppi;
- il programma dovrebbe essere essenziale, partecipato e semplice nel linguaggio. Come ALBA abbiamo iniziato a contribuirvi con una proposta in 25 punti, e c’impegniamo nella promozione di momenti di democrazia partecipativa diffusa nei territori, per arricchire le proposte e soprattutto per individuare le priorità;
- il nostro massimo sforzo è diretto ad allargare sul fronte democratico le presenze e le realtà, coinvolgendo sui territori amministratori e liste civiche, dando corpo a quella trasversalità inclusiva di movimenti e volontariato, di culture e di esperienze diverse, che in questi anni ha rappresentato non solo la vera resistenza “costituente” al berlusconismo ma l’ossatura di una possibile alternativa all’agenda Monti. Noi ci impegniamo a lavorare contro la sopravvivenza del vecchio sistema e per un reale cambiamento, ma non ci interessano altri affidamenti a leader carismatici o a padroni di marchi politico-commerciali. Ci interessa la liberazione della democrazia e la liberazione del voto.
ALBA – Comitato operativo nazionale 5/12/2012.
2) Le
indicazioni per l'organizzazione delle assemblee del 14 -15 -16 dicembre
Indicazioni
organizzative per le assemblee del 14 -15 -16 dicembre
Carissime/i,
Carissime/i,
essendo un cantiere procediamo mettendo un mattone alla
volta. Qualche volta accumuliamo un po’ di ritardo ma l’importante è
raggiungere soluzioni adeguate. A questo punto ci pare, in vista delle
assemblee del 14-15 e 16, che alcuni punti siano chiari e condivisi tra i
promotori e i soggetti che, partecipando all’assemblea del 1° dicembre, sono
entrati nell’impresa:
1) le assemblee vanno fatte in tutti i territori in cui ciò
è realisticamente possibile. Dunque non mettiamoci vincoli sulla dimensione
territoriale: più ne facciamo meglio è, purché ci siano le condizioni per farle
riuscire;
2) le assemblee devono essere precedute da riunioni
preparatorie estese a tutti i soggetti interessati (singoli aderenti alla campagna, associazioni, movimenti
partiti). Gli incontri preparatori saranno convocati informalmente: dai
promotori, nelle realtà in cui sono presenti, e in ogni caso da chi è
disponibile a prendere l’iniziativa. L’importante è che la convocazione avvenga
in una logica di inclusione di tutti e non di orticelli separati. Gli
incontri preparatori serviranno a stabilire le modalità di preparazione e di
svolgimento delle assemblee;
3) le assemblee sono convocate dappertutto con la dizione
“Cambiare di può”, di cui devono essere il primo momento di presentazione
sul territorio (ove possibile con la presenza di uno dei promotori). Vi
invitiamo a Comunicare tutte le assemblee convocate a info@cambiaresipuo.net
così da potere comporre un quadro generale degli appuntamenti.
4) è importante che in ogni territorio l’indizione
dell’assemblea evidenzi che si tratta di una iniziativa plurale e
aperta. Ciò avverrà nei modi che i territori riterranno più adeguati alla
situazione locale. L’importante è che, anche attraverso i nomi di chi promuove
l’iniziativa, lancia l'evento e partecipa
a conferenze stampa eccetera, si dia un segnale concreto di una iniziativa
partecipata sin dalla fase di lancio;
5) le assemblee presenteranno “Cambiare si può” ai cittadini
e avvieranno la discussione sulle modalità più opportune (anche organizzative)
per procedere nel percorso avviato a Roma verso le elezioni del 2013. Entro
lunedì 10 manderemo una proposta con l’indicazione dei punti che sarebbe utile
affrontare.
6) le assemblee non eleggeranno delegati ma, ove possibile,
raccoglieranno le proposte emerse che saranno ulteriormente illustrate dai
partecipanti all’assemblea del 22 dicembre;
7) l’assemblea del 22 dicembre sarà il momento di sintesi
dei dibattiti assembleari e deciderà i passaggi futuri (cominciando ad
affrontare anche i temi del programma della lista, del nome e del simbolo).
* Roma 4 Dicembre 2012. Staff web Alba.
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