Alle 17 l'introduzione del promotore dell'iniziativa Gaetano La Rocca e alle 17,30 la presentazione della dott.ssa Maria Teresa Benedetti, storico dell'arte.
Le prime informazioni sulla mostra personale di scultura di
Jacopo Cardillo alla pre-conferenza stampa che si è tenuta venerdì mattina, 7
dicembre, nella sede della società Mauna Loa.
Sarà una mostra interessante
quella che si terrà a Sora, per la prima volta, dal 20 dicembre al 6 gennaio
nelle stanze del museo civico della Media Valle del Liri.
Anche il visitatore
dovrà partecipare attivamente. Dovrà fare un “gesto”. Gesto che lo scultore Jacopo
Cardillo fa quando realizza le sue opere. La statua del papa sarà esposta in
una sala del museo al primo piano al “centro di un percorso espositivo che ha
lo scopo di presentare un artista poliedrico che da forma alla materia come alla
musica con il fine di esprimere la propria creatività in modo libero in una
società contemporanea ormai quasi omologata”.
Vittorio Sgarbi, scrittore e critico d’arte sarà a Sora,
dalle 17,45, ospite d’onore, presenterà il suo libro: “Nel Nome del Figlio
Natività, Fughe, Passioni nell’Arte”. Sarà a Sora perché ha “scelto il giovane scultore
Cardillo”. “Lo ha messo tra i suoi figli”. Sarà la presentazione di un artista
e di un’opera artistica ad un pubblico più vasto, quello sorano. Lavori ancora
da vedere. Dopo la conferenza stampa nella sala consiliare ci sarà l’inaugurazione,
alle 18,30, che sarà accompagnata da intermezzi musicali. Tutto il periodo
della mostra sarà accompagnata da intermezzi musicali che accompagneranno i visitatori.
Una riunione informale
quella di venerdì tra giovani artisti e professionisti e meno giovani impegnati
nell’informazione. “Una presentazione nel luogo dove nasce la musica”. E’ la
sede, dove opera Cardillo a Sora, dell’etichetta discografica. Un gruppo di
giovani che è sembrato affiatato, molto impegnato e che vuole andare lontano. Senz’altro
una novità per Sora. Il legame tra musica e scultura che per Cardillo è
importante.
La ricerca di Jacopo Cardillo è tra musica e scultura. Cardillo (che ha partecipato a tante altre esposizioni e concorsi; nel giugno 2011 a Venezia alla 54^ Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale), è anche cantante ma ha un’attitudine per la scultura ed espone per la prima volta a Sora. Ha scelto la città sul Liri anche se lui è di Anagni. Musica e scultura per l’artista sono identiche: “sono onde”, dice, “sono la stessa cosa”. Il tema principale della mostra, promossa dall’Associazione culturale Sothis col Patrocinio del Comune di Sora, è la statua di Papa Benedetto XVI°, un busto in marmo. L’opera sarà esposta a Sora dall’artista che ha ricevuto la Medaglia Pontificia e il conferimento dell’Onorificenza della Santa Sede “Croce Pro Benemerenti”. Il giovane artista ciociaro dice però che la sua non è tutta arte sacra. Un premio ricevuto anche se non aveva più di 35 anni. Un premio agli over 35 ma lui ha solo 25 anni. Il premio aveva dei paletti che l’artista di Anagni ha superato tutti. C’era anche Pupi Avati tra gli artisti. Scelto perché il giovane Cardillo ha merito. Un’opera strutturata quella del papa “che ha gli occhi bucati e con le mani bloccate”. Gli ha aperto gli occhi ed ha fatto una citazione, quella di un famoso scultore che fece il ritratto di un papa al tempo dei nazisti. C’è una idea dietro la scultura.
La ricerca di Jacopo Cardillo è tra musica e scultura. Cardillo (che ha partecipato a tante altre esposizioni e concorsi; nel giugno 2011 a Venezia alla 54^ Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale), è anche cantante ma ha un’attitudine per la scultura ed espone per la prima volta a Sora. Ha scelto la città sul Liri anche se lui è di Anagni. Musica e scultura per l’artista sono identiche: “sono onde”, dice, “sono la stessa cosa”. Il tema principale della mostra, promossa dall’Associazione culturale Sothis col Patrocinio del Comune di Sora, è la statua di Papa Benedetto XVI°, un busto in marmo. L’opera sarà esposta a Sora dall’artista che ha ricevuto la Medaglia Pontificia e il conferimento dell’Onorificenza della Santa Sede “Croce Pro Benemerenti”. Il giovane artista ciociaro dice però che la sua non è tutta arte sacra. Un premio ricevuto anche se non aveva più di 35 anni. Un premio agli over 35 ma lui ha solo 25 anni. Il premio aveva dei paletti che l’artista di Anagni ha superato tutti. C’era anche Pupi Avati tra gli artisti. Scelto perché il giovane Cardillo ha merito. Un’opera strutturata quella del papa “che ha gli occhi bucati e con le mani bloccate”. Gli ha aperto gli occhi ed ha fatto una citazione, quella di un famoso scultore che fece il ritratto di un papa al tempo dei nazisti. C’è una idea dietro la scultura.
La mostra
però passa anche ai nostri giorni alla storia moderna perché vuole riscoprire i
materiali della tradizione. Una mostra “per riaderire alla realtà”. Il marmo
per lo scultore riscopre un materiale che ha una storia. E anche i visitatori
dovranno fare una determinata cosa per vederla. Una mostra da visitare perchè c’è
una sorpresa. L’utente si confronterà con la statua e con la mostra.
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