E’ la
denuncia di un preside in pensione che è arrivata venerdì pomeriggio all’incontro
culturale del Centro di Studi “V. Patriarca” di Sora.
Il libro che è stato
presentato è sulla scuola italiana. “La Scuola è finita... Forse. Per insegnanti
sulle tracce di sè” di Giovanni Cominelli, milanese che fondò negli anni ‘70 la
CGIL a Milano assieme al sondagista Mannheimer che ora “sta spesso in tv”.
Fondò Cominelli, che per la seconda volta è tornato a Sora, il sindacato ma
oggi criticato spesso dallo scrittore e insegnante di filosofia. Cominelli,
cattolico ma che poi seguì Mario Capanna quando arrivò alla Statale. Fece il ’68,
consigliere comunale e regionale fino al 1990. “Prima di Formigoni”, dice.
Un
incontro molto interessante e acceso nel dibattito finale. Mai successo. In
sala tanti dirigenti e insegnanti ma in pensione. Non si sono visti studenti e
né docenti in attività. Un vero peccato, “dove sono quelli che vanno a scuola?”.
Per Cominelli c’è un blocco conservatore destra-sinistra sulla scuola dove ci
sono anche i sindacati. Fa conoscere un caso in Friuli, positivo sulla scuola.
Si è formato un comitato formato da presidi, amministratori locali, parroci,
società civile che vuole cambiare, un modello sbagliato che deve cambiare.
Cominelli lo ripete spesso c’è un modello che va cambiato. I ragazzi oggi vanno
a scuola perché ci devono andare, meglio che stare a casa coi genitori. Solo
per questo vanno a scuola. Ore e ore seduti sui banchi.
Per lo scrittore va
cambiata l’organizzazione della didattica, c’è da cambiare l’orario. In alcuni
istituti di Milano si sta sperimentando con internet. I compiti dati prima per
internet, per cellulare e poi discussi in aula. Poi ci sono i sindacati che
sono contrari al tutor che il ministro Fioroni bocciò. La scuola controllata da una
gerarchia sindacale. Il sindacato sta svolgendo un ruolo conservatore. Sulla
scuola c’è ancora tanta attività conservatrice, "un blocco storico: giornali,
politici, sindacati, ecc..". Critica poi Panebianco quando scrive di scuola sulle
pagine del Corriere. Il ragazzo così è solo nelle scuole italiane. Cominelli
parla poi della spesa per l’istruzione che è iniziata a scendere dal 1995. Poi
da buon milanese torna sulla polemica del Corso di Laurea in Scienze della
Comunicazione di Sora. Chiede: “dove eravate voi quando fu istituita?” Gli ha
risposto Gulia: “Noi c’eravamo ma c’erano anche politici più potenti”. Anche se
ora con la crisi la facoltà può servire a tanti studenti.
"La scuola può
cambiare", per il docente che è stato consulente del ministro Berlinguer. Continua, ad
Udine a dicembre, per una settimana fanno saltare l’organizzazione didattica
normale, c’è un preside che ci prova.
Un pubblico
in sala organizzato, è sembrato, tutti in pensione ma ancora molto impegnati e
partecipi. Qualche critica al docente milanese però è arrivata. Giudizi molto
severi sugli insegnanti, sugli studenti e negativi. I risultati sono che la politica scolastica
è stata questa, con i risultati il frutto di una politica di questi tempi che
vediamo.
Per Cominelli ci vuole un nuovo modello, si deve fare ricerca
scolastica in classe invece della lezione frontale che va cambiata. La politica
però non cambierà il modello, ci sono state dal 1947 tante proposte, tanti
tentativi che non sono mai arrivati a nulla. Ci sono però i cittadini che
possono smuovere queste cose, c’è la cittadinanza attiva, c’è la società civile
che possono cambiare politica e politici.
Altre critiche di Cominelli sugli studenti
che occupano le scuole. Non sanno molto, perché lo fanno, vanno in piazza lo
stesso ma senza essere a conoscenza dei veri motivi. “I ragazzi campano di
fantasmi ideologici”, afferma Cominelli. C’è tanta ideologia in questo scendere
in strada. Studenti comandati da gruppi che fanno tanta battaglia politica. “Con
l’ideologia si copre la verità delle cose”.
L’istituto
scolastico di Avezzano considerato dapprima agibile dopo il terremoto, fu successivamente
dato per inagibile perché arrivarono i politici che ci “volevano mangiare sopra”. La denuncia in sala. E’ stato abbattuto e ora gli studenti fanno lezioni nei prefabbricati e tanti
insegnanti stanno andando via col rischio di far chiudere la scuola. Uno tra i
primi cinque licei in Italia, uno scandalo la vicenda abruzzese. Un caso di
malapolitica e non di antipolitica.
Al Liceo Scientifico di Sora si vuole
occupare la scuola ma gli studenti non sanno che cosa significa privatizzare le
scuole. Si stanno informando, stanno discutendo. Segnala una delle insegnanti
in sala.
La Foto di Cominelli da: www.pdllonatepozzolo.com
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