Antonio Ingroia si candida e attacca Grasso candidato nel Pd
Ci sono così due schieramenti contrapposti nelle prossime elezioni.
Ingroia apre la porta al M5S perché sono tante le battaglie che si ritrova con Grillo, ma Grillo dice di no, ha risposto di richiudere subito la porta. Ma Ingroia deciderà lui quando chiuderla e ammette nelle sue liste Arancioni ed esponenti di Libera.
Il Movimento arancione con tanti esponenti della società civile. Nel simbolo Rivoluzione civile però c’è il suo nome che non piace, come non piacciono le liste elettorali con i segretari dei partiti di sinistra al secondo posto. Ci sono Di Pietro (che ha eliminato il suo nome dal simbolo dell’Idv), Diliberto, Ferrero e Bonelli.
Sono arrivate già le prime spine per Ingroia da parte del raggruppamento Cambiare si può. Il posto in lista dei segretari politici che non è visto di buon occhio. Si chiede loro di far un passo indietro. Il Movimento così si è spaccato perchè si chiede una discontinuità totale nelle candidature. Il pensiero torna subito alla vecchia Arcobaleno. Per Ingroia ci saranno i due terzi dei posti riservati ad esponenti della società civile ed un terzo ai partiti. Cambiare si può è però già pronta alla rottura ed ha già scritto la lettera di auguri e non parteciperà alle elezioni.
Oggi però si vota anche negli Arancioni. La situazione è mutata rispetto all'assemblea del 22 dicembre. Tutti gli iscritti, quasi 13 mila, voteranno online, dalle 10 fino a domani (Ore 24), sulla questione della lista comune, dei segretari e dei partiti. Ci sarà una consultazione in rete.
ALBA. Su Cambiare si Può La lettera del gruppo
A poche ore dal referendum di
Cambiare si può del 30 e 31 dicembre 2012. A tutte - tutti gli aderenti di ALBA
che hanno aderito e/o promosso
Cambiare si può.
Buongiorno, in questi giorni (sui giornali, per mail, nelle
assemblee) il progetto in cui ci siamo spese e spesi sta mostrando tratti
importanti fortemente insoddisfacenti, in quanto non risponde alle
caratteristiche di lista di cittadinanza politica attiva e del passo indietro
reale dei partiti e del rinnovamento completo della rappresentanza (che non è
l'esclusione di chi ha una tessera).
A poche ore dal referendum che coinvolge i firmatari della campagna 'Cambiare si può' sulla decisione di aderire o meno al percorso elettorale presentato ieri da Antonio Ingroia, ALBA ritiene di intervenire esprimendo forti perplessità sulla proposta politica così come illustrata.
Il quadro comunicato dalla delegazione Chiara Sasso, Livio Pepino, Marco Revelli è molto chiaro ( lo trovate di seguito).
Non ritenendo quindi che sussistano ora tali condizioni, invitiamo gli/le aderenti ad esprimere un giudizio negativo e a VOTARE NO alla proposta così formulata.
ALBA COMITATO OPERATIVO NAZIONALE: Cari tutti, scusateci per il ritardo nell’informazione ma i contatti con Antonio Ingroia e con alcuni dei potenziali partner nella costruzione di una lista alternativa per le elezioni del 24 febbraio (Luigi Demagistris e Leoluca Orlando) hanno avuto tempi più lunghi del previsto e si sono conclusi solo questa mattina prima della conferenza stampa di Ingroia. Riferiamo, dunque, in estrema sintesi, all’esito della assemblea torinese che si è chiusa pochi minuti fa.
A poche ore dal referendum che coinvolge i firmatari della campagna 'Cambiare si può' sulla decisione di aderire o meno al percorso elettorale presentato ieri da Antonio Ingroia, ALBA ritiene di intervenire esprimendo forti perplessità sulla proposta politica così come illustrata.
Il quadro comunicato dalla delegazione Chiara Sasso, Livio Pepino, Marco Revelli è molto chiaro ( lo trovate di seguito).
Non ritenendo quindi che sussistano ora tali condizioni, invitiamo gli/le aderenti ad esprimere un giudizio negativo e a VOTARE NO alla proposta così formulata.
ALBA COMITATO OPERATIVO NAZIONALE: Cari tutti, scusateci per il ritardo nell’informazione ma i contatti con Antonio Ingroia e con alcuni dei potenziali partner nella costruzione di una lista alternativa per le elezioni del 24 febbraio (Luigi Demagistris e Leoluca Orlando) hanno avuto tempi più lunghi del previsto e si sono conclusi solo questa mattina prima della conferenza stampa di Ingroia. Riferiamo, dunque, in estrema sintesi, all’esito della assemblea torinese che si è chiusa pochi minuti fa.
La verifica si è articolata essenzialmente su tre punti: il programma,
l’esplicita alternatività della lista rispetto a quella del centrosinistra, la
sua caratterizzazione in termini di visibile discontinuità con il recente
passato (e le regole per la sua formazione). Sul primo punto c’è stata
convergenza (con l’accettazione da parte di Ingroia dei nostri 10 punti
programmatici e la condivisione della necessità di mettere al primo posto le
scelte economiche per uscire dalla crisi e il tipo di sviluppo perseguito nel
quadro europeo). Anche sulla seconda questione si è raggiunto un punto di
equilibrio condiviso, pur nel permanere di diversità di valutazioni tattiche
sulla opportunità di mantenere aperto un confronto con il Pd ovvero di
chiuderlo (ferma la concorde esclusione di ogni ipotesi di accordo, del resto
di evidente impossibilità). Sul terzo punto, invece, le posizioni si sono
rivelate profondamente divaricate. La proposta di Ingroia è stata quella di
demandare la formazione della lista a un comitato di garanti (di cui non è
stata precisata la composizione) a partire dalle proposte nominative di tutti i
soggetti coinvolti nell’impresa (“Cambiare si può”, Movimento arancione, “Su la
testa”, partiti e lo stesso Ingroia). Per altro verso, la candidatura a premier
di Ingroia è stata considerata non contendibile dagli altri soggetti
interpellati che l’hanno ritenuta il punto fermo intorno a cui costruire la
lista. Ogni approfondimento ulteriore è stato interrotto dalla mancata
soluzione della questione relativa alla candidabilità dei segretari dei partiti
potenzialmente coinvolti nell’impresa (Di Pietro, Diliberto, Ferrero e
Bonelli), da noi esclusa in quanto ambigua (per alcuni degli interessati)
quanto alla coerenza con il programma (pur a parole accettato) e, in ogni caso,
indice di un progetto tutto interno al quadro politico attuale (e alla sua
salvaguardia) anziché finalizzato a nuove modalità di partecipazione e di
rappresentanza. A fronte di ciò Ingroia ha dichiarato di non essere in grado di
assumere impegni, riservandosi un confronto con gli interessati (tutti,
peraltro, indisponibili al passo indietro, all’infuori di Ferrero) con
successiva ripresa del dialogo con noi e sono state avanzate alcune bizzarre
proposte di mediazione come la candidatura dei segretari al secondo posto della
lista dopo lo stesso Ingroia, capolista in tutte le circoscrizioni (sic!)
chiunque sia il secondo candidato e la sua provenienza. Questa mattina,
Ingroia, esplicitamente interpellato, ha confermato di non poter escludere
quelle candidature (e, con esse, quelle delle burocrazie dei partiti).
A voi le valutazioni. A noi non resta che proporvi il quesito da discutere nelle assemblee territoriali e da sottoporre a consultazione telematica, secondo quanto previsto dalla assemblea nazionale del 22 dicembre (ricomprendendo in esso, data l’intervenuta modifica della situazione, quello sulla cosiddetta “contendibilità” della candidatura a premier proposto in tale assemblea da Daniele Pigoli ed altri).
Ritieni che, nella mutata situazione di fatto rispetto all’assemblea del 22 dicembre (vedi report precedente), si possa proseguire nell’iter di formazione di una lista comune, avente come candidato premier non contendibile Antonio Ingroia (che ha dichiarato la disponibilità ad accogliere nel programma i nostri dieci punti irrinunciabili), con attribuzione a un comitato di garanti della formazione delle liste, nelle quali è comunque previsto l’inserimento dei segretari politici di IDV, Comunisti italiani, Verdi e Rifondazione comunista?
SI NO
A voi le valutazioni. A noi non resta che proporvi il quesito da discutere nelle assemblee territoriali e da sottoporre a consultazione telematica, secondo quanto previsto dalla assemblea nazionale del 22 dicembre (ricomprendendo in esso, data l’intervenuta modifica della situazione, quello sulla cosiddetta “contendibilità” della candidatura a premier proposto in tale assemblea da Daniele Pigoli ed altri).
Ritieni che, nella mutata situazione di fatto rispetto all’assemblea del 22 dicembre (vedi report precedente), si possa proseguire nell’iter di formazione di una lista comune, avente come candidato premier non contendibile Antonio Ingroia (che ha dichiarato la disponibilità ad accogliere nel programma i nostri dieci punti irrinunciabili), con attribuzione a un comitato di garanti della formazione delle liste, nelle quali è comunque previsto l’inserimento dei segretari politici di IDV, Comunisti italiani, Verdi e Rifondazione comunista?
SI NO
P.S. dello Staff web: chi ha
sottoscritto l'appello Cambiare si Può riceverà una mail con le istruzioni per
votare. Se non la ricevete provate a controllare la cartella
dello
spam.
Oggi su "Avvenire", il giornale dei cattolici e dei vescovi, ben tre pagine dedicate alle prossime elezioni. A pag. 6 una quasi intera dedicata ad Antonio Ingroia che scopre il nuovo simbolo. Antonio Ingroia candidato premier il 24 febbraio che attacca il Pd. L'ex procuratore aggiunto di Palermo, scrive il giornale, ha rotto gli indugi e ha presentato la lista: "Rivoluzione civile" lanciando messaggi al veleno soprattutto a sinistra. Su Bersani, risponde "Si sente un padreterno". Su Grasso dice che è stato voluto da Berlusconi. La sua discesa in politica è per fare una rivoluzione pacifica. "Siamo noi il vero voto utile per l'Italia". Continua Ingroia, candidato premier: "Siamo utili noi per cambiare il Paese e non il Pd".
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