Con 300 nuovi abbonati, la rivista Mamma! affila le sue armi culturali per il 2013. Continueremo a combattere per una editoria libera e senza padroni assieme ai nostri lettori
di Carlo Gubitosa, Giuliano Cangiano, Mauro Biani *
Cercare
300 nuovi abbonati entro la fine dell'anno
per non chiudere, e capire se il giornalismo a fumetti interessa solo
noi o puo' avere un pubblico di lettori. E' questo l'obiettivo che si e' data la rivista Mamma! all'inizio del 2012,
per sfidare i grandi colossi dell'editoria con una "produzione dal
basso" dove gli autori diventano editori di se stessi.
Oggi
siamo lieti di annunciare che la sfida
e' stata vinta: Il 25 dicembre 2012 abbiamo raggiunto la cifra di 300 nuovi abbonati,
che si aggiungono ad altre centinaia di
abbonati "storici" permettendoci di continuare a stampare e spedire la rivista anche nel 2013 a tutti
i nostri lettori!
Da
soli non ce l'avremmo mai fatta, e per questo vogliamo rivolgere pubblicamente
il nostro GRAZIE a tutti
quelli che ci hanno sostenuto, agli abbonati vecchi e nuovi che
hanno tenuto in vita il nostro sogno di editoria
libera, grazie agli amici che hanno richiesto i
nostri libri, a tutti i
giornalisti, fumettisti, grafici, vignettisti, illustratori e satiri che
hanno costruito la rivista con un lavoro volontario di altissimo livello
professionale.
Un
grazie particolare ai nostri abbonati
"eroe", colonne portanti della nostra piccola
comunita' colorata di ribelli, e al "supereroe"
Marco D. che come l'angelo di Natale del film "La
vita e' meravigliosa" ci ha salvato dalla chiusura aiutandoci a
raggiungere il fatidico numero di 300 abbonati, proprio quando mancavano solo
pochi giorni alla scadenza che ci eravamo dati, e un po' di abbonamenti di
separavano dal traguardo.
Grazie
a tutti,la vostra fiducia e' il valore piu' grande che
abbiamo creato in questi anni di attivita', e cercheremo di
meritarcela facendo sempre di piu' e sempre meglio. Nei
prossimi giorni rinnoveremo il nostro
sito per festeggiare il proseguimento delle nostre attivita',
aggiorneremo il nostro "bilancio
trasparente" pubblicato su www.mamma.am/bilancio
, lavoreremo al nuovo numero della rivista che verra' spedito a tutti nello
splendore della quadricromia, e faremo tante altre cose che potrete scoprire seguendo
il nostro sito www.mamma.am la nostra pagina
facebook https://www.facebook.com/rivistamamma e
il nostro profilo twitter @mammaam
E
anche per il 2013, come da tradizione... se ci leggi e' giornalismo, se ci quereli e' satira.
Per
sfogliare la rivista Mamma! in PDF:
Per
informazioni e contatti: Mamma! Se ci leggi
e' giornalismo, se ci quereli e' satira.
SCHEDA INFORMATIVA SULLA RIVISTA MAMMA! Mamma! e' una rivista che unisce fumetto, giornalismo e satira nel progetto editoriale inedito di un gruppo di autori orfani di "Paparazzin" ed "Emme", inserti satirici ormai estinti di "Liberazione" e "L'Unita'".
Grazie
al sostegno morale ed economico del primo nucleo di lettori adesso la rivista
e' diffusa su abbonamento con numeri tematici, uno "slow food
dell'informazione" fatto di approfondimento e spazi per riflettere.
La
rivista si chiama Mamma! perche' i suoi autori condividono un progetto
ambizioso: realizzare la prima rivista italiana di
giornalismo illustrato e satira d'inchiesta libera da Padrini, Padroni,
Pubblicita', Prestiti bancari e Partiti politici, le
"P" che inquinano e avvelenano l'informazione italiana.
Nessun
intermediario, nessun finanziatore occulto: solo il rapporto tra una redazione
e i suoi lettori, con gli autori della rivista che diventano "editori
puri" di se stessi, capaci di mettere in gioco lavoro volontario e sudati
risparmi per scommettere sul sogno di un'altra informazione possibile.
Un'avventura
editoriale che nasce all'interno dell'associazione culturale
"Altrinformazione", per aprire al giornalismo spazi diversi da quelli
dell'editoria commerciale, orientati alla comunicazione e non al profitto.
* Comunicato Stampa Trionfalistico-Natalizio. Un
caro saluto a tutti dalla redazione di Mamma! Carlo Gubitosa, Giuliano Cangiano,
Mauro Biani. La rivista Mamma! sopravvive ai Maya, a un anno
di macelleria sociale, alla crisi dell'editoria.
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