10.10.14

ACQUA, UNA STORIA TRAVAGLIATA PURE A ISOLA DEL LIRI

Giovedì pomeriggio nella Sala (abbastanza piena) del Cinemateatro. Mauro Capobianco e Domenico Aversa, di Ceccano del Coordinamento Acqua Pubblica, hanno incontrato i cittadini.

Presente anche Pietro Altobelli. 

L’amplificazione offerta dal Comitato Poggio Stazione. I 10 anni di gestione dell’Acea, in provincia di Frosinone, fallimentari. Mauro Capobianco, che ha preso la parola per primo, dice subito che “i servizi che meno funzionano e più costano”. Con aumenti di volta in volta ma senza servizi. Sull’ultima fattura arrivata nelle abitazioni c’è una bozza di ricorso da utilizzare e da inviare alla società privata per bloccare la sua azione. “Anche se la spending review va di moda”, dice, “l’Acea continua a sprecare ma viene premiata”. Domenico Aversa, che da 10 anni combatte contro Acea, ha ripercorso tutta la vicenda ma ha subito avvertito che in futuro (a gennaio) ci saranno nuovi aumenti. 
La società per azioni fa il suo mestiere e i suoi interessi ma non è lo stesso per quanto riguarda i sindaci che dovrebbero fare gli interessi dei cittadini. Aversa ricorda che i sindaci (ma non tutti) fanno la fuga o votano gli aumenti richiesti dall’Acea. La parte pubblica che dovrebbe tutelare gli interessi dei cittadini sono proprio i sindaci “ma votano quello che vuole la società per azioni”. Tutto parte dalla Legge Galli che ha previsto tre tipi di gestione. In provincia di Frosinone è tutta privata. In Italia sono 6 le gestioni private che “fanno acqua da tutte le parti” per Domenico Aversa che nel 2002 era consigliere comunale a Ceccano. 
Acea vince la gara e diventa Acea Ato5 S.p.a. e nel 2005 chiama i sindaci e chiede 20 milioni di Euro per maggiori costi. Si arriva così alla famosa transazione del 2007. Fu votata e arrivarono gli aumenti in fattura. Da qui è nata tutta la vicenda (fino ad oggi) con la nascita dei primi comitati spontanei e i ricorsi inviati anche in Procura. Poi il dossier del 2008-2009; “il Coviri che fu tolto di mezzo perché troppo vicino ai cittadini”. L’arrivo dell’AEEGSI e la transazione annullata dai sindaci, l’intervento della Guardia di Finanza. “Ma l’Acea non ha ridato nulla ai cittadini”. Ora i sindaci (di oggi) devono chiedere la sospensiva al Tar. 
LE ULTIME BOLLETTE. Il deposito cauzionale fatturato. L’Acea non era in grado di applicarlo. “Il conguaglio retroattivo è nullo” continua Aversa, perché il Consiglio di Stato è stato chiaro in passato. E poi Domenico Aversa ricorda la prescrizione delle fatture. L’esponente del comitato invita a contestare totalmente le fatture arrivate in questi giorni. E’ stato chiaro: le fatture vanno contestate per tagliare il flusso economico alla società oppure si paga. Il ricorso fatto dai singoli ben motivato funzione sempre. “Perché è stata una truffa fin dal 2008”. 
Va fatto il reclamo e poi sulle altre bollette in arrivo ci sono i conteggi da rifare. Il modulo da riempire e da spedire all’Acea per sospendere il pagamento sarà disponibile da oggi presso il bar del Cinemateatro di Isola del Liri (di fronte l’ingresso della Biblioteca comunale). Ricordano poi gli organizzatori dell’incontro di ieri: “Chi ha già pagato dovrà aspettare la prossima fattura per fare la contestazione”. Il modulo da utilizzare in copia per il reclamo è anche presente sul sito: www.tolerus.it 
A ISOLA DEL LIRI. Si riparte pure a Isola del Liri ma “ci vuole un comitato più ampio”, avverte Capobianco, per fare i ricorsi e organizzare un’azione collettiva contro Acea. 
La società privata doveva fare investimenti per 180 milioni di Euro (previsti) ma ne ha investiti sui 74 milioni. I ricavi invece sono stati sui 280 milioni “con la responsabilità dei sindaci”. Poi si è passato in rassegna il comune isolano: Acea aveva dichiarato investimenti per 6 milioni ne ha fatto invece sui 900 mila Euro e i ricavi sono stati invece per (più o meno) 8 milioni di Euro.   

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