Giovedì pomeriggio nella
Sala (abbastanza piena) del Cinemateatro. Mauro Capobianco e Domenico
Aversa, di Ceccano del Coordinamento Acqua Pubblica, hanno incontrato
i cittadini.
Presente anche Pietro Altobelli.
Presente anche Pietro Altobelli.
L’amplificazione
offerta dal Comitato Poggio Stazione. I 10 anni di gestione
dell’Acea, in provincia di Frosinone, fallimentari. Mauro
Capobianco, che ha preso la parola per primo, dice subito che “i
servizi che meno funzionano e più costano”. Con aumenti di volta
in volta ma senza servizi. Sull’ultima fattura arrivata nelle
abitazioni c’è una bozza di ricorso da utilizzare e da inviare
alla società privata per bloccare la sua azione. “Anche se la
spending review va di moda”, dice, “l’Acea continua a sprecare
ma viene premiata”. Domenico Aversa, che da 10 anni combatte contro
Acea, ha ripercorso tutta la vicenda ma ha subito avvertito che in
futuro (a gennaio) ci saranno nuovi aumenti.
La società per azioni
fa il suo mestiere e i suoi interessi ma non è lo stesso per quanto
riguarda i sindaci che dovrebbero fare gli interessi dei cittadini.
Aversa ricorda che i sindaci (ma non tutti) fanno la fuga o votano
gli aumenti richiesti dall’Acea. La parte pubblica che dovrebbe
tutelare gli interessi dei cittadini sono proprio i sindaci “ma
votano quello che vuole la società per azioni”. Tutto parte dalla
Legge Galli che ha previsto tre tipi di gestione. In provincia di
Frosinone è tutta privata. In Italia sono 6 le gestioni private che
“fanno acqua da tutte le parti” per Domenico Aversa che nel 2002
era consigliere comunale a Ceccano.
Acea vince la gara e diventa Acea
Ato5 S.p.a. e nel 2005 chiama i sindaci e chiede 20 milioni di Euro
per maggiori costi. Si arriva così alla famosa transazione del 2007.
Fu votata e arrivarono gli aumenti in fattura. Da qui è nata tutta
la vicenda (fino ad oggi) con la nascita dei primi comitati spontanei
e i ricorsi inviati anche in Procura. Poi il dossier del 2008-2009;
“il Coviri che fu tolto di mezzo perché troppo vicino ai
cittadini”. L’arrivo dell’AEEGSI e la transazione annullata dai
sindaci, l’intervento della Guardia di Finanza. “Ma l’Acea non
ha ridato nulla ai cittadini”. Ora i sindaci (di oggi) devono
chiedere la sospensiva al Tar.
LE ULTIME BOLLETTE. Il deposito
cauzionale fatturato. L’Acea non era in grado di applicarlo. “Il
conguaglio retroattivo è nullo” continua Aversa, perché il
Consiglio di Stato è stato chiaro in passato. E poi Domenico Aversa
ricorda la prescrizione delle fatture. L’esponente del comitato
invita a contestare totalmente le fatture arrivate in questi giorni.
E’ stato chiaro: le fatture vanno contestate per tagliare il flusso
economico alla società oppure si paga. Il ricorso fatto dai singoli
ben motivato funzione sempre. “Perché è stata una truffa fin dal
2008”.
Va fatto il reclamo e poi sulle altre bollette in arrivo ci
sono i conteggi da rifare. Il modulo da riempire e da spedire
all’Acea per sospendere il pagamento sarà disponibile da oggi
presso il bar del Cinemateatro di Isola del Liri (di fronte
l’ingresso della Biblioteca comunale). Ricordano poi gli
organizzatori dell’incontro di ieri: “Chi ha già pagato dovrà
aspettare la prossima fattura per fare la contestazione”. Il modulo
da utilizzare in copia per il reclamo è anche presente sul sito:
www.tolerus.it
A ISOLA DEL LIRI. Si riparte pure a Isola del Liri ma “ci vuole un
comitato più ampio”, avverte Capobianco, per fare i ricorsi e
organizzare un’azione collettiva contro Acea.
La società privata
doveva fare investimenti per 180 milioni di Euro (previsti) ma ne ha
investiti sui 74 milioni. I ricavi invece sono stati sui 280 milioni
“con la responsabilità dei sindaci”. Poi si è passato in
rassegna il comune isolano: Acea aveva dichiarato investimenti per 6
milioni ne ha fatto invece sui 900 mila Euro e i ricavi sono stati
invece per (più o meno) 8 milioni di Euro.
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