Vittorio
Catenacci, fratello del più noto Enzo, nel 2011 ha pubblicato a sue
spese il volumetto autobiografico “Ancora un anno”.
Come se fosse
proiettato su di uno schermo cinematografico, ripercorre le tappe
della sua esistenza terrena. Ogni capitolo reca il titolo di un film.
L'inizio è il 1944, la fine del secondo conflitto mondiale, anno in
cui la famiglia fu sfollata a Campoli Appennino. Successivamente è
affrontato il tema dell'emigrazione che vide coinvolta la sorella
maggiore Lidia e accenna ai primi impieghi lavorativi come
apprendista in un laboratorio d'intaglio del legno.
La madre aveva
compreso del duro lavoro e chiese ad un suo cugino, Carlo Mazzenga,
d'impiegare il figlio nel suo negozio di elettrodomestici
specializzato in radio e giradischi. In seguito venne impiegato come
proiezionista al cinema di Sora “Corso”. Siamo nella prima metà
degli anni '50 segnata dall'avvento della nascita della televisione e
la nevicata del '56. Successivamente, Vittorio ricorda gli anni
trascorsi come commilitone al 151mo reggimento della fanteria
“Sassari” in qualità di conducente di automezzi e del primo
incontro avuto con la moglie da cui sono nate le figlie Sabrina e
Tiziana. Il libro (66 pagine) ci parla anche degli hobby preferiti da
Vittorio: la pesca e la pittura, hobby che ha iniziato a praticare
dopo aver visto su di un catalogo dei fiori.
Dopo averli ricopiati,
ha iniziato a dedicarsi alla pittura Impressionista copiando varie
opere. Nel libro troviamo, leggendo i capitoli “Il vento gelido del
nord” e “Tsunami”, le difficoltà economiche incontrate nel
corso degli anni; la morte del fratello Sandro e i diversi lavori da
lui svolti quali: agente di zona per i prodotti Urbani Tartufi e nel
campo edile ( rappresentante di pavimenti ceramica ).
A fine capitolo
ricorda l'esperienza negativa del ricovero in ospedale dove venne
operato alla prostata. “L'isola del tesoro” narra gli
avvenimenti più recenti che lo hanno visto conseguire il diploma
come privatista esterno all'ITC “Baronio” di Sora, andare in
pensione e dedicarsi all'attività di “ nonno a tempo pieno”. In
precedenza, Vittorio, assieme ad un amico, ha inciso un disco di
brani noti nel periodo della guerra “Ti ricordi ? Le canzoni di una
volta”.
Il capitolo “La rivelazione” rievoca l'anno in cui
l'autore, all'epoca adolescente, riusci' a salvarsi da un presunto
avvelenamento. “Il settimo sigillo” è il racconto finale:
l'autore, 90enne, racconta gli ultimi giorni della sua esistenza
terrena. Vittorio è una delle mie ultime conoscenze: ci siamo
incontrati per la prima volta il 18 di luglio in occasione del
Festival della pizza nella contrada in cui vivamo entrambi
Castelmassimo di Veroli. Era assieme ad Enzo; ci siamo presentati e
mi ha parlato di questa che, fino ad ora, è la sua unica opera.
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