11.2.14

ANTONIO INGROIA E LA CRISI DELLA POLITICA: CAMBIARE IL PAESE PER NON CAMBIARE PAESE.


L’incontro a Sora con Antonio Ingroia messo su da “Senza Frontiere”.

Paolo Ceccano moderatore, i saluti in apertura di Paglia del Comitato provinciale per la Costituzione, di Morsilli dell’Anpi, di Palombi di Rifondazione comunista, di Angela Mancini di Sel, di Della Posta del Pdci. 

Poi la relazione di Romolo Rea che fa parte della segreteria regionale di Azione Civile: “una persona corretta che si oppone ai poteri forti”, Antonio Ingroia Presidente di Azione Civile. Sulla situazione politica ciociara, l’intervento dell’ex consigliere regionale sulle ultime vicende giudiziarie a Frosinone e Ceprano. Sui rifiuti nel capoluogo con un vice sindaco arrestato e con  l’amministrazione comunale che non si dimette. “Si fa finta di nulla”, per Romolo Rea. Il ricordo va ai tanti scandali: Sangalli, Le Lame, la Valle del Sacco. Poi continua sui camion carichi di rifiuti tossici che circolavano nelle nostre zone con targhe Bergamo e Brescia. Alcune riflessioni fatte da Rea sulla politica nazionale e locale. La riforma elettorale che vuole Matteo Renzi presentata e concordata con “un condannato per frode fiscale”. E’ un imbroglio perché la Legge Truffa era meglio anche per Rea.
SALA CONSILIARE PIENA. Un incontro che ha avuto successo. Tanta gente proveniente da tutta la provincia ma con meno giovani presenti. Anche per Rea c’è il bisogno di: “Unire le forze della Sinistra con una nuova organizzazione politica per dare una speranza ai cittadini.

I TEMI. Il tema mafia. La legge elettorale. L’accordo di Renzi sulla legge elettorale è peggiore anche per Ingroia. Un paese (l’Italia) ingiusto in una Europa ingiusta. “Perché non rassegnarsi”, giocando bene le poche carte che si hanno ancora. Per Ingroia una di queste carte è vicina: sono le prossime elezioni europee “che sono strategiche”. Puntare a tutte le forze politiche della sinistra guardando avanti e non indietro. Non guardare alle sconfitte come è successo l’anno scorso dopo le elezioni con Rivoluzione Civile che arrivò quasi al 3% con quasi due milioni dei voti ma che il voto utile al Pd ha penalizzato. Appena si sono concluse le elezioni sono spariti tutti. Un esperienza però che non è stata fallimentare per Ingroia.

VENERDI’ AL TEATRO VALLE. Antonio Ingroia ricorda l’incontro a Roma con Alexis Tsipras, leader greco del partito della Sinistra “Syriza”, con tantissima gente e con due motivi significativi. Anche Ingroia ha avuto difficoltà ad entrare in sala. C’era il bisogno di rianimare, dice il Presidente di Azione Civile, una platea che non aveva nessuna stima di sé stessa. Anche per Tsipras (candidato alla Presidenza della Commissione Europea) la Sinistra italiana ha una potenzialità e una forza ben chiara. Ingroia ha ricordato così quello che ha detto il capo della Sinistra greca a Roma: il referendum sull’acqua e i Beni comuni sono due punti cardini della politica. “Ci vuole più coraggio”, Rivoluzione Civile è stata una prima esperienza, per Ingroia, che può costruire qualcosa per il futuro.



L’ERRORE. Per Ingroia, che è stato uno dei primi a firmare l’appello di Barbara Spinelli per Tsipras, l’errore è stato quello di non aver proseguito dopo il voto. Per Antonio Ingroia, che è un convinto sostenitore del candidato al Parlamento Europeo con una lista unitaria: “Bisogna opporsi dentro al Parlamento Europeo”. Ora però l’esperienza deve essere diversa “senza andare via dopo il voto”. “Ci vuole”, ed Ingroia invita già da subito a lavorare per non commettere questo errore, “il modello della Sinistra greca”. E le Europee sono l’occasione giusta per dare il sostegno a Tsipras. Nella Sinistra italiana c’è rivalità e per Ingroia il bene è che Tsipras, questa volta, “il leader non è italiano”. E che viene da un altro mondo, “culla della democrazia, la Grecia”. Ingroia continua su Renzi che “ne dice una al giorno” e su Grillo che “vuole vincere da solo” anche se riconosce di condividere tante battaglie del Movimento 5 Stelle.     

IL TEMPO PERSO. Per Ingroia, si è perso del tempo dal 12 ottobre nella Sinistra. Ora la linea, per l’ex magistrato, è una terza via da trovare. Lo spazio c’è: tra il populismo antieuropeismo e l’Europa dei banchieri e l’economia stritolata. Bisogna tornare a riunirsi attorno ad un tavolo per riconsiderare i trattati. Ci vuole una guerra contro questi trattati ma non contro l’Europa. Una terza via anche per Tsipras che ne ha parlato a Roma.

LE CONCLUSIONI. Ci vuole una azione civile, una rivoluzione pacifica e democratica per cambiare il Paese. Azione Civile però non farà alcuna lista elettorale ma appoggerà Tsipras che in Grecia ha 14 sigle diverse della Sinistra che lo sostengono. In Italia c’è un popolo di delusi da mettere assieme e “l’occasione che si presenta è Tsipras”. Ingroia non ha nessuna volontà di candidarsi alle Europee ma è per la costituzione di un nuovo soggetto politico.    

Poi in conclusione l’intervista di Stefano Lucchetti ad Antonio Ingroia e le domande dal pubblico.   

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