4.2.14

OMAGGIO A MAXIMILIAN SCHELL I SEQUESTRATI DI ALTONA ( 1962 Vittorio De Sica )

Maximilian Schell, attore e regista austriaco scomparso il 1 febbraio all’età di 83 anni,
nel 1962 è stato diretto da Vittorio De Sica nella riduzione cinematografica del dramma teatrale ( 1959 ) di Jean Paul Sartre “ I sequestrati di Altona”, pellicola per la quale il regista sorano l’anno dopo ebbe il David di Donatello come miglior regista. Il film segue alla lettera l’opera teatrale ed ha inizio con un dialogo tra il padre di Franz Albrecht Von Gerlach ed il fratello Werner ( Robert  Wagner ) che esercita l’avvocatura. Il padre di entrambi è un industriale che, arrivato ormai alla morte, nomina suo successore il secondogenito. La moglie di questi, mentre sta recitando in teatro un’opera sul Nazismo tratta da Bertold Brecht, Johanna (Sophia Loren ) scopre i segreti di famiglia. Il primogenito dell’industriale Franz ( Schell ) è un criminale nazista delle SS il quale, anche se creduto morto, si nasconde da sedici anni in una soffitta ricevendo le cure della sorella Lena ( Francoise Prèvost ). Nascondendogli la verità, fa credere al fratello che la Germania in cui vivono è ancora preda della dominazione tedesca. A seguito della verità rivelatagli dalla cognata, l’uomo viene messo in prigione per poi essere liberato grazie alla stessa donna. Dovrà comunque espiare le sue colpe. Sua sorella lo fa uscire dall’isolamento ma, nell’ultima sequenza del film, l’uomo si suicida gettandosi dal piano più alto di un palazzo in costruzione. Il critico cinematografico Franco Pecori ha parlato del film nella sua monografia su Vittorio De Sica edita da Il Castoro esprimendosi quanto segue: Un errore culturale che risente della pesantezza del dramma e di una scelta non certo felice nei ruoli principali. Se la Loren si impegna ma è un pesce fuor d’acqua e non del tutto credibile come attrice tedesca, Maximilian Schell va sovente sopra le righe …

* Veroli 4 febbraio 2014 di Gabriele Mattacola. Sta preparando una ricerca sul 
cinema di Gianni Morandi ed un ricordo dell’alatrense d’adozione Gilberto M.Gambi .
Saranno 
presentati a breve.

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