In una lunga lettera, inviata a fine novembre, ad Antonello Iannarilli che è Presidente della Provincia e Commissario del Popolo della Libertà. Nella lettera tante sono le motivazioni politiche ed amministrative che hanno supportato la scelta del sindaco di Ripi. Scrive, il rappresentante di Mcl, di una azione dell'Amministrazione della provincia che è "bloccata, è incagliata, o nella migliore delle ipotesi, è frenata dal ruolo egemone dei dirigenti a scapito degli organi politici". C'è stata solo una "ricerca affannosa di carte e fascicoli per dimostrare manchevolezze e irregolarità della precedente amministrazione in spregio del principio della continuità dell'azione amministrativa". Avrebbe voluto poi lavorare per tutta la provincia come ha fatto e sta facendo per il suo paese. E' stato rieletto, il sindaco, col 75% dei voti e ha ottenuto il 65% delle preferenze alle elezioni provinciali. Ma non è riuscito a superare il disagio del rinvio a domani dei problemi. Problemi che si potevano affrontare subito. Invece si è demolito più che costruire e poi è arrivato anche la crisi del partito a livello nazionale e regionale.
A Ripi malgrado tutto è riuscito ad ottenere oltre 700 iscritti. Giovanni Celli esce dal partito ma continuerà a lavorare per la Ciociaria in "una nuova vicenda politica aperta ai tanti che vorrebbero cambiare la cosa pubblica". Vuole Giovanni Celli cambiare pagina e ha messo a disposizione una sede a Ripi, aperta a tutti, per continuare il cammino con un nuovo soggetto politico. Domani a Ripi il convegno del Movimento cittadini e lavoratori che invita tutti i cittadini a partecipare. La foto del manifesto affisso a Sora.
Durante la conferenza stampa di fine anno, Antonello Iannarilli dice di tornare a fare l'Assessore regionale all'Agricoltura. Ha salutato tutti ed è del parere che la vera partita si giocherà in regione a febbraio. Per quanto riguarda l'ente ricorda che si va verso la gestione ordinaria perché non ci sono più soldi. Ci sono da sostenere i 22 milioni di Euro per pagare gli stipendi al personale, i 9 milioni di Euro per i mutui e 6 milioni di Euro per gli affitti.
RispondiEliminaLa decadenza da deputato è fissata al massimo per il 10 gennaio. Dopo i tre consigli provinciale da svolgere. Ieri (3 gennaio) la prima seduta che si è svolta con un solo punto all'O.d.g. Ha votato solo la maggioranza. La notifica arriverà sull'incompatibilità tra la carica di deputato alla Camera e presidente della provincia di Frosinone. Andrà via da piazza Gramsci ma non si conosce ancora il suo sostituto (Scalia quattro anni fa lasciò a Filippo Materiale che era vice-presidente dell'ente di piazza Gramsci). Ma ora non è la stessa cosa, è più complicato, dice. Giovanni Celli è andato già via sbattendo la porta. Come si scrive nel post sopra. Ma notizie danno per certo il commissariamento dell'ente da parte del ministero perché sono intervenute le nuove norme.