Tante le manifestazioni di ribellione nella base e nei dirigenti Radicali, c’è
stato un dibattito acceso.
Tanti gli appelli ai Radicali: ripensateci.
Il
consigliere del Piemonte e presidente dei Radicali Italiani, Viale, contrario fin
da subito. Gli iscritti, non tutti favorevoli con Pannella sull’accordo tecnico
con la Destra di Storace, in tantissimi contrari. Contrari anche Bonino e
Mecacci. Il taxi, come è stato chiamato: “non c’è più la corsa gratis”.
L’annuncio lo ha dato lo stesso Pannella, sabato 19 gennaio. “L’accordo
politico-tecnico”, per Pannella, non c’è più per un problema oggettivo. Il loro
simbolo, quello della coalizione, non sono riusciti a consegnarlo subito. Si
rischiava di non riuscire a raccogliere le firme e di annullare le firme già
raccolte dai Radicali. Lo stesso Storace si è scusato perchè non è riuscito a
consegnare il simbolo ma ha offerto un posto ai due consiglieri radicali
uscenti nel listino. Ma i due, Rossodivita e Berardo hanno però rifiutato
perché non interessati a questa seconda ipotesi elettorale. Rossodivita torna
così candidato presidente. Pannella ha ribadito che i Radicali non si sono
ritirati c’è stato solo un ritardo nell’inviare il simbolo. Ora però c’è ancora
il problema della raccolta firme nel Lazio, anche se c’è ancora qualche giorno
a disposizione.
L’accordo tecnico con Storace era una scelta contro
il Pd, per Maurizio Turco. La scelta era: restare a casa o fare l’accordo.
Hanno fatto una “scelta radicale”. Rossodivita candidato a presidente ma con il
taxi non sarebbe stato più candidato presidente. Per Rossodivita ci sarebbe
stata così la possibilità di rientrare nel Consiglio regionale. Si abbassava il
quorum per rientrare al 3% con la
coalizione Storace. In Regione, per proseguire quello già iniziato in due anni,
con Francesco Storace che non metteva nessun controllo.
“Una concordia
sull’obiettivo”, per Pannella. Ora però dopo la vicenda i Radicali ci sono
ancora e ci saranno. Continueranno ad essere Radicali, hanno fatto emergere gli
enormi finanziamenti ai gruppi senza trasparenza. Rossodivita fa riferimento
anche alla legge Mancia del Parlamento. Il Pd ha sempre messo il veto sui
radicali che nel Lazio hanno fatto un lavoro di legalizzazione. La dirigenza
del Pd è stata costretta al rinnovamento dei consiglieri regionali. E’ stata
una questione politica, per i Radicali. Storace invece aveva accettato questa
sfida interna. E i Radicali così non sarebbero spariti nel gruppo di Storace. Nella
coalizione di Storace che non ha chiesto nessuna firma e di non condividere il
programma di tutti i partiti del centrodestra.
Storace ha offerto un passaggio,
un taxi per arrivare in consiglio regionale. Sanno bene tutti e due che sono
diversi politicamente. In consiglio regionale perché c’è bisogno dei Radicali, di
una opposizione e di un controllo. I Radicali non faranno sconti a nessuno e
tantomeno al Pd, a Zingaretti e allo stesso Storace. Continueranno a fare il
loro mestiere che è quello di controllo degli atti. Turco in conclusione si
chiede cosa farà Zingaretti sulle controllate, chiuderà quelle inutili? Poi rivolge
un appello agli elettori del Pd. Il consiglio è quello di non farsi fregare, di
non credere a quello che gli racconteranno.
Il simbolo dei Radicali è nuovo (Amnistia, Giustizia
e Libertà) “assieme a quello di Monti ma lui è sempre in televisione”.
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