29.1.13

L'INCONTRO A ROMA CON IL VESCOVO ELETTO MONS. GERARDO ANTONAZZO



Ecco cronaca e foto del primo incontro "non ufficiale" di una piccola rappresentanza della Diocesi di Sora Aquino Pontecorvo con il vescovo eletto, mons. Gerardo Antonazzo. 

di Gianni Fabrizio *

A Roma in un clima di grande cordialità L’ INCONTRO INFORMALE CON MONS. GERARDO ANTONAZZO Mons. Antonio Lecce: ”È una persona amabile, affabile, distinta e di grande umanità e spiritualità”

È stato un saluto di grande cordialità. Si è tenuto a Roma presso il Seminario Maggiore. Il primo con il vescovo eletto di Sora Aquino Pontecorvo, mons. Gerardo Antonazzo. Siamo a Roma  per un incontro speciale, molto speciale, del tutto informale, tra una rappresentanza non ufficiale della diocesi di Sora Aquino Pontecorvo, con il nuovo vescovo, mons. Gerardo Antonazzo. 

Il piccolo gruppo “sorano”, avvisato in fretta, all’ultimo momento, è guidato dall’Amministratore Diocesano, mons. Antonio Lecce. Ci fanno accomodare in una saletta del piano terra. Con mons. Gerardo Antonazzo sono diventati tre i vescovi di Sora di origine pugliese, uno già nel 1400, l’altro nel 1500 ed ora, Lui, in questo 2013. Ci accoglie con gentilezza all’ingresso del Seminario Maggiore di Roma don Giuseppe Indino, parroco di “Cristo Re” di Leuca Marina, che ha accompagnato, qui a Roma, mons. Antonazzo. Si avvicina a noi, mons. Ernesto Mandara, vescovo di Sabina – Poggio Mirteto. “Siete di Sora? Vi assicuro che avrete un ottimo vescovo: è bravissimo don Gerardo” ci dice. Subito dopo il nuovo vescovo di Sora arriva. Lo accogliamo con  calore ed un pò di emozione. E’ sorridente e cordiale. Ora è qui davanti a noi “Chi” guiderà la Chiesa che è in Sora Aquino Pontecorvo, per i prossimi anni; una Chiesa in cammino di comunione, di servizio, di speranza. Abbraccia e stringe forte la mano a tutti. Mons. Gerardo Antonazzo, poi, siede fra noi e non sceglie la poltrona a lui riservata, ma una delle sedie sistemate a semicerchio. Chiede il nome e il ruolo di ognuno. Vuole conoscere particolari e dettagli. Subito il clima si fa familiare; subito ci sentiamo  a nostro agio. Subito Lo sentiamo veramente già nostro vescovo. È subito simpatia  immediata e reciproca e intesa profonda e sincera. A nome di tutti mons. Antonio Lecce Gli rivolge un indirizzo di saluto, aggiungendo l’esultanza, l’unanimità dei consensi, la stima e l’affetto con cui l’annuncio della Sua nomina è stato accolto in Diocesi, nel territorio delle due province di Frosinone e L’Aquila, fra la gente delle Valli del Liri, di Comino e di  Roveto. C’è il momento della consegna da parte di mons. Antonio Lecce di alcune pubblicazioni riguardanti la Diocesi: una parziale “carta d’identità” culturale e sociale delle nostre realtà. Mons. Gerardo Antonazzo si è un po’ “raccontato” con grande semplicità e umanità.  Ha precisato che il suo programma é tutto nel motto episcopale, riferimento e sintesi dell’impegno della Chiesa contemporanea: “In fines terrae”. Sono le parole del salmo 19 citate dall’apostolo Paolo nella lettera  ai Romani, per parlare della necessità della fede in Cristo Gesù. “Vengo come parroco dal santuario di Leuca, dove si venera Maria con il titolo di ”De finibus terrae” e accolgo il ministero episcopale con il motto “In fines terrae”. Intendo così restare nell’ampio orizzonte dell’evangelizzazione per la quale la Chiesa riscopre la sua vera natura missionaria”.

Ne emerge, allora, una figura tenera, fraterna, cordiale, semplice, affabile, umile, disponibile, con una forte carica umana. È anche uno sportivo vero e si cimenta, tra sci e podismo. Saprà “farci fare parecchio cammino”, pensiamo. Sicuramente è già “uno di noi”, anche perché é stato “parroco” e “la parrocchia,  afferma, è la vita del prete”. Dopo il primo incontro con il nuovo vescovo, l’impressione comune è stata certamente positiva. In particolare sul piano spirituale si è notato una sua profonda ricchezza interiore. Sotto il profilo pastorale mons. Gerardo Antonazzo si è rivelato una persona che ha maturato uno stile incisivo ed immediato. Di Lui colpisce la solarità e l’umanità degli atteggiamenti, sempre cordiali,aperti ed essenziali, uniti alla capacità di sapere e volere “dialogare”, mettendo l’interlocutore a proprio agio. Si è colta anche l’ansia del Pastore e del Biblista,  pronto ad “andare” con energia e fermezza, facendosi attento all’ascolto e ai bisogni del mondo giovanile, degli ultimi ed ai problemi concreti della società, soprattutto in questo momento di gravissima crisi. L’incontro ha segnato la prima tappa del lungo cammino che porterà mons. Gerardo Antonazzo al grande abbraccio con la sua nuova Diocesi. Incontrare “l’ex”  vicario di Ugento – S. Maria  di Leuca è stato anche come ritrovare una persona che si conosce. Infatti, non appena saputo della nomina, in molti abbiamo “navigato” su internet che ci ha consegnato, a piene mani, immagini, video, notizie e suggestioni sul nuovo “vescovo sorano”.  Poco dopo le 10.30 giunge il nostro saluto di commiato ed un arrivederci. Questa volta, però, prima ad Ugento il giorno 8 aprile per l’ordinazione episcopale e quindi  a  Sora,  che si prepara ad accogliere, domenica 21 aprile, festività del “Buon Pastore”, il suo nuovo vescovo, mons. Gerardo Antonazzo. La diocesi di  Sora, Aquino e Pontecorvo, il popolo, il territorio delle provincie de L’Aquila e di Frosinone Gli vogliono già bene. Mons. Antonazzo ha ancora molti impegni a Roma, ma trova il tempo per un saluto doveroso a mons. Filippo Iannone e a padre Luca Brandolini.
 Che forza in quella stretta di mano e nell’abbraccio tra me ed il vescovo Gerardo, ci ha detto Antonio Accettola, presidente diocesano dell’A. C. Insomma, sono andato a Roma per accogliere ed invece sono stato accolto! Il nostro nuovo vescovo si è dimostrato corrispondente all’idea che mi ero fatto dalle  foto e informazioni avute su di lui: semplice, affabile e disponibile! Quanto basta per ringraziare il Signore per aver donato alla nostra Chiesa locale una  nuova e preziosa  guida”.Sono andato a Roma, ci ha confidato mons. Antonio Lecce, con trepidazione per il primo incontro con il nuovo Vescovo di Sora, mons. Gerardo Antonazzo, del  quale avevo  appena dato la notizia di nomina. Gli amici sacerdoti pugliesi me lo avevano descritto come una persona  amabile, affabile, distinta, dotata di grande umanità e spiritualità. La mia prima impressione non solo conferma quanto sapevo per “sentito dire”, ma va oltre e dichiara ai quattro venti che la nostra Chiesa ha trovato in questo Vescovo una persona dotata di una grande capacità di accoglienza  e di apertura d’animo, finezza  e signorilità di tratto. Sono sicuro di questo e non temo smentita”.  

All’uscita dal Seminario Maggiore, prima del ritorno, un felice incontro. Abbiamo potuto salutare padre Luca Brandolini, sceso a stringerci le mani. Forse “un segno” nella continuità della storia e del cammino di fede della Diocesi di Sora Aquino Pontecorvo, che prosegue il proprio percorso, in questi ultimi tempi, già da mons. Musto, il vescovo della “ricostruzione” e del “Concilio”, mons. Minchiatti, il vescovo ”pastoralista”, mons. Chiarinelli, il vescovo “catecheta”, mons. Brandolini, il vescovo “liturgista”, mons. Iannone, il vescovo “giurista” ed oggi, mons. Antonazzo, il vescovo “biblista”.

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