Cattedrale |
Domenica 20, in occasione della festività di San
Francesco di Sales, patrono dei
giornalisti, che cade il 24 gennaio prossimo, l’Ufficio delle Comunicazioni
Sociali e la Redazione di “Avvenire 7”, diretti da don Alessandro Rea, celebrano la ricorrenza con una Messa alle ore 10.15 nella Chiesa di S.
Francesco in Sora, officiata da don Mario
Zeverini. Sono stati invitati i giornalisti e tutti coloro che operano nel
mondo dell’informazione, nell’ambito del
territorio della Diocesi di Sora Aquino
Pontecorvo, oltre ai familiari dei giornalisti defunti. Questi ultimi, durante
la celebrazione eucaristica, saranno
ricordati per il loro contribuito a diffondere e a promuovere ogni attività di
tutti i settori sociali del territorio, attraverso un serio lavoro di cronaca,
di commento, di informazione e di divulgazione.
Per la ricorrenza di S.
Francesco di Sales, l’Amministratore Diocesano, mons. Antonio Lecce, ha voluto
indirizzare a tutti gli operatori della comunicazione sociale il seguente
saluto:
“Il cammino spirituale in questo
“frattempo” della vita ecclesiale ha
come bussola il documento del Papa “La porta della fede”, offerto a tutta la
Chiesa in occasione del 50° anniversario del Concilio Vaticano II. “Dobbiamo
ritrovare il gusto – scrive il Papa - di nutrirci della Parola di Dio,
trasmessa dalla Chiesa in modo fedele …”. Entra in gioco il fattore
importantissimo della trasmissione, o meglio, della comunicazione, che tocca
non solo il settore della Parola di Dio, ma di ogni rapporto tra persone,
generazioni, istituzioni, in una parola del nostro vivere nella società e nella
Chiesa. Il riferimento al Concilio Vaticano II ci apre la finestra sul primo
decreto, approvato il 4 dicembre 1963, e che è passato alla storia come il
documento che ha avuto il maggior numero di “non placet”. “Tra le meravigliose
invenzioni … “, così comincia il Documento, che
a molti sembra poco “conciliare”.
Pur se “datato”, esso afferma alcuni importanti principi sul rapporto
tra la Chiesa e i mezzi di comunicazione, a partire dal fatto che la Chiesa ha
il diritto di usare questi mezzi per il suo ministero e che deve assicurarne
l'opportuno utilizzo morale secondo i suoi insegnamenti. Considerare la
comunicazione solo “strumento” appare oggi come un limite del documento,
superato poi dall’ imprevedibilmente veloce evoluzione dei media che ha
provocato numerosi interventi di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI. Che certo non poteva prevedere internet e
social media, il più recente dei quali, Twitter, anche Benedetto XVI comincia
ora a usare. I vescovi italiani (EVBV 54) così si esprimono:”La Chiesa esiste
per comunicare: è essa stessa tradizione vivente, trasmissione del Vangelo …
nei modi culturalmente più fecondi e rilevanti”. E ancora :”Nell’ampio
ventaglio di forme … un aspetto importante è l’educazione alla comunicazione,
mediante la conoscenza, la fruizione critica e la gestione dei media . ..
Occorre sostenere l’impegno di quanti operano da cristiani nell’universo
della comunicazione”. Anche questo mio
piccolo intervento, come rappresentante della Chiesa di Sora Aquino Pontecorvo,
vuole esprimere la simpatia e la vicinanza a voi che quotidianamente siete
immersi nel mondo affascinante della comunicazione. “Agendo sul mondo vitale,
scrivono ancora i vescovi, i processi mediatici arrivano a dare forma alla
realtà stessa”. Vorrei auspicare che
tutti voi, nella piena consapevolezza delle implicazioni sociali, culturali,
etiche e religiose che accompagnano la vostra professione, riusciate a incidere in modo positivo sull’esperienza delle persone che vivono nel
nostro territorio, aiutandole a dissipare la nebbia dei falsi valori e degli
orientamenti sbagliati. Saluti e auguri per l’anno che è appena iniziato”.
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