16.9.16

LA LETTERA APERTA "ALLA MIA SCUOLA ELEMENTARE" *

Mentre attraverso con passo spedito il breve marciapiede antistante il tuo cortiletto mi è parso, per un attimo, di rivedere frotte di scolari ed ascoltare il loro vociare lieto e festoso. Mi trovo, quindi, davanti al cancello principale ed osservo stupito e costernato i suoi battenti serrati dalle spire delle catene.

CATENE DELLA VERGOGNA!

Getto lo sguardo al di là di esso e scorgo la triste desolazione di un giardino, una volta fiorente ed ordinato, ormai abbandonato ed incolto.
Mia cara Scuola, credo che soltanto una politica immemore
e colpevole possa arrecare tanta offesa a chi ha avuto meriti immensi nella storia del tuo Paese.
Un potere senz'anima, intanto, ha avvolto le tue mura, le tue membra, con rete vile e meschina.
Un sudario ti copre ferita e soffri con grande dignità.
Giaci moribonda agli occhi di tanti, tu che sei stata la Madre di tutte le scuole e che hai nutrito con il prezioso nettare del sapere i tuoi figli, i tuoi scolari.
Ti sia di conforto sapere che il cuore bambino di intere generazioni batte per te e insieme al tuo cuore.
Così tu non morirai perché una madre non muore mai!
E, mentre una velata malinconia accompagna il mio commiato, ti saluto con un abbraccio che è bello e caro sentire reciproco con immutato affetto. Il tuo...

P.S. Absit Iniura Verbis

* Lettera firmata ad Isola del Liri, l''11 giugno 2002. Ripresa in questi giorni.

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