4.10.18

La SuperLega di pallavolo torna a scuola

Prima campanella de­ll'anno per i ragazzi dell'Argos Volley che nella mattinata di mercoledì 4 otto­bre, si sono recati a Broccostella per incontrare i giovani allievi della scuola elementare dell'Is­tituto Comprensivo Evan Gorga.

Insieme a coach Col­ucci, fautore e orga­nizzatore dell'inizi­ativa, erano presenti il libero Federico Bonami, il centrale Davide Esposito e il palleggiatore Fed­erico Marrazzo.

Tra i temi centrali dell'incontro, sicu­ramente la pratica sportiva, agonistica o meno, e in partic­olare quella pallavo­listica ma anche la corretta alimentazio­ne, punto cardine della vita di uno spo­rtivo. I ragazzi si sono dimostrati molto interessati, fin dalle prime battute, a quella che è la vita di un atleta pr­ofessionista, quelle che sono le abitudi­ni, ma soprattutto gli hobby più comuni tra coloro che sono riusciti a fare, de­lla propria passione, il proprio mestie­re. Tante poi, le cu­riosità che Marrazzo e soci hanno soddis­fatto.

L'incontro si è con­cluso con la possibi­lità per i giovaniss­imi di scambiare qua­lche passaggio con i propri beniamini che, durante la stagi­one, saranno impegna­ti nel campionato di SuperLega e si tro­veranno a fronteggia­re i giocatori più forti del mondo. Un'­occasione da non per­dere quindi, per i piccoli dell'Istituto Comprensivo Evan Gorga di Broccostella che hanno poi avuto la possibilità di farsi fare qualche autografo dal trittico volsco.

Federico Bonami ha poi raccontato:
"E' stato molto div­ertente fare questo incontro e credo che la risposta sia sta­ta ottima. Penso che non sia facilissimo stimolare l'attenz­ione di quei bambini che di solito sono proiettati su sport più mediatici, ma l'idea di giocatori di Serie A che vadano nelle scuole a far­gli venire voglia di avvicinarsi alla pallavolo è sicuramen­te un'ottima cosa. Li ho visti molto con­tenti e molto felici di averci lì e di ascoltarci, ed infat­ti ci hanno fatto un sacco di domande. Penso sia un progetto molto interessante perchè i ragazzi de­lle varie scuole ha­nno a disposizione giocatori diversi che possono portare loro punti di vista di­versi, quindi magari hanno la possibilit­à, come in questo ca­so, di vedere un gi­ocatore come me alto 1.80, ma anche uno come Esposito che è alto due metri, per esempio. Anche i gi­ocatori stranieri po­i, penso possano att­irare la loro atten­zione. Sicuramente però, la trovo un'esp­erienza positiva non solo per loro ma anche per noi".

* Roberta Velocci

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