Insieme a coach Colucci, fautore e organizzatore dell'iniziativa, erano presenti il libero Federico Bonami, il centrale Davide Esposito e il palleggiatore Federico Marrazzo.
Tra i temi centrali dell'incontro, sicuramente la pratica sportiva, agonistica o meno, e in particolare quella pallavolistica ma anche la corretta alimentazione, punto cardine della vita di uno sportivo. I ragazzi si sono dimostrati molto interessati, fin dalle prime battute, a quella che è la vita di un atleta professionista, quelle che sono le abitudini, ma soprattutto gli hobby più comuni tra coloro che sono riusciti a fare, della propria passione, il proprio mestiere. Tante poi, le curiosità che Marrazzo e soci hanno soddisfatto.
L'incontro si è concluso con la possibilità per i giovanissimi di scambiare qualche passaggio con i propri beniamini che, durante la stagione, saranno impegnati nel campionato di SuperLega e si troveranno a fronteggiare i giocatori più forti del mondo. Un'occasione da non perdere quindi, per i piccoli dell'Istituto Comprensivo Evan Gorga di Broccostella che hanno poi avuto la possibilità di farsi fare qualche autografo dal trittico volsco.
"E' stato molto divertente fare questo incontro e credo che la risposta sia stata ottima. Penso che non sia facilissimo stimolare l'attenzione di quei bambini che di solito sono proiettati su sport più mediatici, ma l'idea di giocatori di Serie A che vadano nelle scuole a fargli venire voglia di avvicinarsi alla pallavolo è sicuramente un'ottima cosa. Li ho visti molto contenti e molto felici di averci lì e di ascoltarci, ed infatti ci hanno fatto un sacco di domande. Penso sia un progetto molto interessante perchè i ragazzi delle varie scuole hanno a disposizione giocatori diversi che possono portare loro punti di vista diversi, quindi magari hanno la possibilità, come in questo caso, di vedere un giocatore come me alto 1.80, ma anche uno come Esposito che è alto due metri, per esempio. Anche i giocatori stranieri poi, penso possano attirare la loro attenzione. Sicuramente però, la trovo un'esperienza positiva non solo per loro ma anche per noi".
* Roberta Velocci
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