Il 7 luglio 2018 la manifestazione con partenza in piazza Italia di Colleferro, con lo slogan "Rifiutiamoli". Sono stati 235 giorni di presidio, 4 i camion fermati, 564 giorni di chiusura degli inceneritori e 541 giorni alla chiusura della discarica.
"Gli inceneritori e la discarica di Colleferro devono chiudere", chiedevano i dimostranti del movimento "Rifiutiamoli" che in un anno ha rilanciato la "discussione politica in un luogo avvelenato dal business della monnezza". Siamo in una area, la valle del Sacco, che ha ereditato le grandi Industrie chimiche e piena della lotta decennale dei movimenti ambientalisti. "L'asse del dibattito politico regionale così è cambiato in materia ambientale" ma sui risultati ottenuti non è dato sapere, scrivono dal movimento: "nel frattempo la situazione di degrado della gestione regionale dei rifiuti si è andata aggravando in assenza di iniziative significative, senza una prospettiva di lungo periodo".
La manifestazione del 7 luglio è stata non contro la paura dei cittadini ma è stata un messaggio chiaro a chi comprerà (o ha già comprato) gli inceneritori e l'uso della discarica di Colle Fagiolara "a dialogare, confrontarsi con i cittadini e con il movimento esteso, trasversale, partecipato, determinato e consapevole".
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