3.4.14

"Antonio Notari nemico del clamore", espone a Cassino

NOTABILIA


di Rodolfo Damiani *
 
Cassino è una città che a settanta anni dall’Apocalisse ha sfruttato tutte le opportunità a cui ha avuto accesso, non ultima quella culturale, memore e depositaria dell’eredità di San Benedetto.

La città ha assunto negli anni un assetto moderno , con le opzioni finanziarie, commerciali ed industriali senza dimenticare l’Arte , fruibile attraverso spazi multifunzioni ove fare teatro , musica e ammirare opere grafiche e scolpite.

In questa accezione Antonio Notari, il sorano con Napoli nel cuore e non solamente, è la scelta fatta per la Mostra di Primavera , aperta dal 28 c. m. presso la biblioteca Malatesta , dove circa 40 opere del Maestro saranno fruibili dai Cassinati.

In una sala gremita , ben oltre i cento spettatori, concorrevano all’Evento l’Amministrazione Comunale presente con il Consigliere , Manager degli eventi, dott. Saccucci, l’Assessore alla Cultura Dott. Grossi, un benemerito della crescita culturale e il poliedrico Consigliere Tortolano, il Prof. Calabresi , un critico di alta scuola , di grande cultura classica, l’Omero dell’Ulisse Notari e infine la preziosa Annamaria Giordano responsabile organizzativa.

In questo contesto Notari , che come tutti i grandi rompeva il suo silenzio artistico con una serie di opere che rendono assordante l’epilogo del suo silenzio e dona alla intuizione artistica una serie di opere che sono un saggio della sua ricerca “Panta Rei” senza strappi , perché come la Natura “ non facit saltus”.

Un particolare ringraziamento al sensibile Dott. Alberto La Rocca , nella veste di Mecenate attento e disponibile.

L’INCIPIT è una sorpresa , potremmo dire dei quadri musicali , demiurghi il Maestro Filippo Capoccia, un clarinetto alla New Orleans e Roberta Venditti, pianoforte di buona scuola, che anticipano le sinfonie delle immagini e la melodia dei colori in un trionfo di luce.

Ottima l’esecuzione, ottima la scelta dei brani, una introduzione che suggerisce il giusto atteggiamento psicologico per l’ascolto della approfondita e argomentata prolusione del Prof. Calabresi.

La mostra è si il trionfo dell’arte ma è anche una ribellione alla crisi , è anche l’atto di volontà di chi vuole andare oltre.

La scelta di Notari è particolarmente felice, perché è incline all’ottimismo , al lieto fine e a nostro avviso il Maestro è vicino alla psicologia , ai sentimenti e ai sogni di questo lembo di meridione che pur lanciato verso il terzo millennio mantiene le sue radici ben salde nella tradizione , illuminante della Regola di san Benedetto : Ora, Lege et Labora
Notari legge la realtà, lavora con il pennello , che a volte sembra di piombo, ogni opera è un inno Dio e alle bellezze che ci dispensa.

Da par suo il Prof. Calabresi, ci rivela Notari “ chi è costui”, è un romantico che ha ben assimilato la lezione dei classici, è un elegiaco che esprime i sentimenti che agitano i suoi personaggi ieratici e trasognati pensando con un simbolismo medievale di sconvolgente 
contemporaneità

Da tutto questo scaturisce una pittura con cui si entra subito in sintonia , ricca e rigogliosa come la Campania Felix, carnosa come la tradizione rinascimentale , allo stesso tempo pensosa del destino immanente , in un viaggio difficile dell’Ulisse della pittura, che ha lasciato i porti tranquilli delle correnti ufficiali o gli approdi protetti dei manierismi ripetitivi, anch’egli “ a ricercar virtute e conoscenza”

Notari riservato e poco incline alla concessione populista ha voluto riaffermare il suo omaggio alla donna , all’eterno femminino , alla donna dell’ideale , allo stesso tempo dea e umanissima, all’alfa e all’omega della vita.

Notari è nemico del clamore ,è schivo delle lodi di circostanza, non ama sgomitare per il successo, continua in umiltà, Ulisse che indaga il mare dello spirito, nel suo studio , come le sue Ninfe pensose , solitarie , sognanti, con le loro storie che solo il sortilegio di un pennello fatato può materializzare.

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