Cassino
è una città che a settanta anni dall’Apocalisse ha sfruttato
tutte le opportunità a cui ha avuto accesso, non ultima quella
culturale, memore e depositaria dell’eredità di San Benedetto.
La
città ha assunto negli anni un assetto moderno , con le opzioni
finanziarie, commerciali ed industriali senza dimenticare l’Arte ,
fruibile attraverso spazi multifunzioni ove fare teatro , musica e
ammirare opere grafiche e scolpite.
In
questa accezione Antonio Notari, il sorano con Napoli nel cuore e non
solamente, è la scelta fatta per la Mostra di Primavera , aperta dal
28 c. m. presso la biblioteca Malatesta , dove circa 40 opere del
Maestro saranno fruibili dai Cassinati.
In
una sala gremita , ben oltre i cento spettatori, concorrevano
all’Evento l’Amministrazione Comunale presente con il Consigliere
, Manager degli eventi, dott. Saccucci, l’Assessore alla Cultura
Dott. Grossi, un benemerito della crescita culturale e il
poliedrico Consigliere Tortolano, il Prof. Calabresi , un critico di
alta scuola , di grande cultura classica, l’Omero dell’Ulisse
Notari e infine la preziosa Annamaria Giordano responsabile
organizzativa.
In
questo contesto Notari , che come tutti i grandi rompeva il suo
silenzio artistico con una serie di opere che rendono assordante
l’epilogo del suo silenzio e dona alla intuizione artistica una
serie di opere che sono un saggio della sua ricerca “Panta Rei”
senza strappi , perché come la Natura “ non facit saltus”.
Un
particolare ringraziamento al sensibile Dott. Alberto La Rocca ,
nella veste di Mecenate attento e disponibile.
L’INCIPIT
è una sorpresa , potremmo dire dei quadri musicali , demiurghi il
Maestro Filippo Capoccia, un clarinetto alla New Orleans e Roberta
Venditti, pianoforte di buona scuola, che anticipano le sinfonie
delle immagini e la melodia dei colori in un trionfo di luce.
Ottima
l’esecuzione, ottima la scelta dei brani, una introduzione che
suggerisce il giusto atteggiamento psicologico per l’ascolto della
approfondita e argomentata prolusione del Prof. Calabresi.
La
mostra è si il trionfo dell’arte ma è anche una ribellione alla
crisi , è anche l’atto di volontà di chi vuole andare oltre.
La
scelta di Notari è particolarmente felice, perché è incline
all’ottimismo , al lieto fine e a nostro avviso il Maestro è
vicino alla psicologia , ai sentimenti e ai sogni di questo lembo di
meridione che pur lanciato verso il terzo millennio mantiene le sue
radici ben salde nella tradizione , illuminante della Regola di san
Benedetto : Ora, Lege et Labora
Notari
legge la realtà, lavora con il pennello , che a volte sembra di
piombo, ogni opera è un inno Dio e alle bellezze che ci dispensa.
Da
par suo il Prof. Calabresi, ci rivela Notari “ chi è costui”, è
un romantico che ha ben assimilato la lezione dei classici, è un
elegiaco che esprime i sentimenti che agitano i suoi personaggi
ieratici e trasognati pensando con un simbolismo medievale di
sconvolgente
contemporaneità
Da
tutto questo scaturisce una pittura con cui si entra subito in
sintonia , ricca e rigogliosa come la Campania Felix, carnosa come la
tradizione rinascimentale , allo stesso tempo pensosa del destino
immanente , in un viaggio difficile dell’Ulisse della pittura, che
ha lasciato i porti tranquilli delle correnti ufficiali o gli
approdi protetti dei manierismi ripetitivi, anch’egli “ a
ricercar virtute e conoscenza”
Notari
riservato e poco incline alla concessione populista ha voluto
riaffermare il suo omaggio alla donna , all’eterno femminino , alla
donna dell’ideale , allo stesso tempo dea e umanissima, all’alfa
e all’omega della vita.
Notari
è nemico del clamore ,è schivo delle lodi di circostanza, non ama
sgomitare per il successo, continua in umiltà, Ulisse che indaga il
mare dello spirito, nel suo studio , come le sue Ninfe pensose ,
solitarie , sognanti, con le loro storie che solo il sortilegio di
un pennello fatato può materializzare.
Nessun commento:
Posta un commento