13.4.14

MICHELE DEL GIUDICE IN CAMMINO LUNGO LA VIA FRANCIGENA.

Ha camminato per 6000 chilometri
ma “il Cai, la sezione nazionale, non ha dato il partnerariato” al suo viaggio.

Il Cai ha risposto di essere “aconfessionale”. Critico Michele del Giudice, del Cai Foggia, a Sora sabato sera alla presentazione del suo libro. Ha fatto l’appello al Cai centrale: “deve intervenire”. Oggi sono in tanti che vogliono camminare e le “Terre Alte” del Cai devono intervenire. “Perché non c’è solo la montagna” puntualizza del Giudice, “c’è anche il cammino”. Il cammino che è la massima espressione dello spostarsi e c’è l’evoluzione in esso. Chiede al neo presidente del Cai Sora, Lucio Meglio, di fare la sua parte di intervenire. 

IL LIBRO. Il libro di Michele del Giudice: “un’anima in cammino lungo la via dell’Angelo, la via Francigena e il cammino di Dio” è stato donato alla Biblioteca del Cai. In sala presente la Coordinatrice della BiblioCai Nazionale, Maria Giovanna Canzanella. Il cammino di un pellegrino che ha fatto il cammino dello spirito riportando nel libro la sua testimonianza. Si è spostato a piedi, “una specialità che è da riscoprire”, ed ha incontrato alcune difficoltà durante il viaggio legate all’accoglienza pellegrina. “Anche se il Cai non è un ente turistico deve intervenire sull’aspetto educativo del viaggio”. Giuseppe del Giudice, che “è stato un innovatore come il pellegrino” lo ripete ancora una volta nel suo intervento. “I camminatori incontrano sempre una chiesa lungo i loro percorsi”. 

Ora c’è una parte nuova nel cammino ed è l’uso della tecnologia: cellulari, tablet, ecc. Nel suo viaggio voleva sapere in anticipo dove sarebbe andato a dormire o a mangiare. “Sono le esigenze nuove, c’è molto da fare e ci può essere tanto lavoro per i giovani”, dice ancora del Giudice. “Il camminatore precede il turista” e c’è tanto da far conoscere: la cucina, l’arte, “ è il territorio che si deve presentare”. Quindi c’è un’economia “sostenibile”.


MA CI SONO ANCHE I FINANZIAMENTI EUROPEI. Ma c’è la conclusione che è anche amara: c’è la rincorsa al finanziamento europeo. Con la sovrapposizione di itinerari perché se ci sono tanti soldi (“fondi cospicui”, chiamati in sala), in tanti cercano di prendere il finanziamento. Per i responsabili del Cai, presenti in sala, “c’è bisogno di fare una sintesi sugli itinerari”. “Ci sono dei punti da individuare dove il Cai può intervenire con le varie sezioni locali”.


GLI ALTRI INTERVENTI DI: Vincenzo Di Girolamo, Componente Cai del Comitato Scientifico Centrale. Diego Magliocchetti, Coordinatore del Gruppo Cai “Terre Alte” e Padre Giuseppe Comparelli C.P..  

Fotohttp://www.camminacammini.com/

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