Sante Cipollone e Angelo Pellegrini, per l’omicidio di Mario Domenico Grossi, avvenuto domenica pomeriggio. Ma il cadavere ancora non riemerge dal fiume. Uno dei due, il 48enne di professione carpentiere, ha confessato.
Il quadro ora è più nitido
per gli investigatori che stanno ora indagando sull’omicidio e occultamento di
cadavere. Aiutati anche da un testimone che ha visto tutto e ha avvisato le
forze dell’ordine. In un primo momento, la lite tra i tre era avvenuta, si era
parlato, per cause legate ad una badante rumena che aiutava Mario Grossi.
Il 78enne
vedovo, viveva da solo in casa ma i rancori, mai chiusi, tra i tre erano di
vecchia data. Nessuna questione riferita quindi ad azioni passionali. Mario
Grossi ucciso con le pietre, tanti i colpi inferti durante la lite, poi portato
e gettato nel fiume nella zona delle Compre, quasi al confine con Balsorano, in
Abruzzo.
Le operazioni vanno avanti, ieri mattina le operazioni dei sommozzatori
dei Vigili del Fuoco, dei subacquei dei Carabinieri (e un elicottero arrivato
da Pratica di Mare che sorvola la zona sul fiume Liri) sono iniziate verso le
10.30, alle Compre, nel fiume Liri. I sommozzatori e i subacquei sono partiti
dal Lungoliri Matteucci dove c’è la sede della Caserma dei Carabinieri.
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