Dino Risi, nel 1968,dirige “Straziami, ma di baci
saziami” in cui l’attore ritorna alla sua terra natia interpretando il barbiere
ciociaro Marino Balestrini. Il film è sceneggiato dal regista assieme ad Age e Scarpelli
ed è una commedia di ambientazione ciociara il cui inizio è ad Alatri dove si
sta esibendo un gruppo locale folk ed in cui avviene il primo incontro tra il
barbiere ciociaro e la giovane marchigiana Marisa Di Giovanni (Pamela Tiffin ).
La loro storia d’amore è ostacolata dal padre di lei, motivo che porta i
giovani innamorati a tentare il suicidio sotto un treno. Il treno frena in
tempo e loro si salvano. Dopo la morte del padre di Marisa, una vedova inizia a
fare delle insinuazioni sulla giovane sartina che va a Roma a fare la servetta
ma sarà rincorsa dallo spasimante barbiere il quale, dopo essere stato
licenziato come aiuto- barista, si getta in un fiume e in ospedale riceve la
visita della giovane che, nel frattempo,
ha sposato il sarto sordomuto Umberto Ciceri ( Ugo Tognazzi ).
Una vincita al
lotto farà in modo che il barbiere escogiti uno stratagemma per uccidere il
sarto che, a seguito di un’esplosione, riacquisterà voce ed udito. L’uomo, quindi,
entra in convento per poter esaudire un desiderio promesso alla madre ed ecco
che, sul finale, Marino e Marisa coroneranno il loro sogno d’amore.
A distanza
di 31 anni dall’uscita sugli schermi, il 16.8.1999 Nino Manfredi, per il ruolo
del barbiere, ha ricevuto ad Alatri la cittadinanza onoraria.
Il film, vivace e colorito, è fra i
migliori di Dino Risi, briosamente impastato d’ironia e tenerezza, ribalta i luoghi
comuni del fumetto in un paradosso che riceve notesarcastiche d’attualità dai
molti rimandi alla cronaca; il Sifar, lo snobbismo gastronomico, il telefono amico, i travestiti e gli psicoanalisti da strapazzo.[i]
[i] Giovanni
Grazzini Gli anni ’60 in cento film
Laterza 1998 Pag. 266.
·
Veroli 1 aprile
2014 di Gabriele Mattacola. Il 25 marzo ha svolto un giorno di supplenza nel
sostegno. Presso la primaria “Giovanni XXIII” In Frosinone via Licinio Refice (
dietro stazione ferroviaria ).
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